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Ethereum: il debutto di Hermez, sostenuto anche da Tether USD

4 anni fa
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Hermez Network, una soluzione in layer per il movimento di token su blockchain Ethereum, è appena andata live sulla chain principale del progetto. Il network, che in molti attendevano perché sarà utilizzato da Tether, permetterà di scambiare altri stablecoin come Wrapped Bitcoin, nonché DaiTether stesso e anche il token Hermez, di nuova generazione. Nei prossimi mesi saranno aggiunti anche altri tipi di token, sempre secondo la nota stampa diffusa dal gruppo.

Hermez è live dalle 10:30 di oggi, ora italiana

Hermez ha come obiettivo la fornitura di un’infrastruttura per gli scambi che aggiri i costi esorbitanti di trasferimento all’interno della Blockchain di Ethereum, problema sempre più sentito e che secondo diversi analisti starebbe spingendo molti progetti di finanza decentralizzata a cercare ospitalità altrove.

Un’ottima notizia per Ethereum e per la sua blockchain, che potremmo cavalcare anche sul medio e lungo periodo investendo tramite broker come eToro (qui per aprire un conto gratuito) – che offrono sia accesso tramite CFD, sia accesso diretto senza spreads e commissioni overnight. In alternativa è sempre possibile investire, anche sui token ERC che animano la rete di Ethereum, tramite Capital.com (puoi aprire un conto di prova qui), dall’impareggiabile listino, attentissimo anche ai molti altcoin a capitalizzazione relativamente bassa.

Cos’è Hermez e come funziona

Cercheremo di spiegare come funziona Hermez in termini semplici, rimandando poi ad approfondimenti futuri nel caso in cui questo specifico layer dovesse effettivamente prendere piede. Siamo di fronte ad un sistema che gira come layer aggiuntivo, ovvero come uno strato aggiunto sopra la blockchain di Ethereum e che ha come obiettivo principale quello di evitare il circuito classico degli scambi su questa blockchain, che deve ancora affrontare il problema degli enormi costi di transazione, che nella giornata di oggi sono intorno ai 16$ per ogni transazione da registrare.

Una soluzione tramite zero-knowledge rollup, sistema tecnologico che permetterà di evitare i colli di bottiglia e di scambiare i token supportati ad un costo di commissione enormemente più basso. Siamo davanti ad una vera rivoluzione per il mondo di Ethereum? Assolutamente no. Le soluzioni di questo tipo saranno un palliativo, utile fino a quando il progetto, come già annunciato, passerà ad una soluzione in stile PoS per l’iscrizione e la validazione delle transazioni. Anche se potrebbe essere interessante, nel caso in cui dovesse effettivamente prendere piede, vedere come coesisterà in futuro con un network di Ethereum che sarà molto più efficiente di adesso.

Proventi reinvestiti

Per il momento pare che il progetto cercherà di finanziarsi con l’emissione di un token omonimo, che dovrebbe servire a fare da gas per il layer aggiuntivo. I proventi che verranno così raccolti saranno – a detta del gruppo che anima questo progetto – al 60% reinvestiti per mantenere l’infrastruttura informatica e per migliorare le performance del progetto.

Un progetto che contribuirà, almeno per ora, a risolvere quelli che sono i problemi principali del settore della Finanza Decentralizzata (DeFi), che oggi è ancora fortemente appoggiato ad Ethereum, grazie alla presenza di smart contract e di un gran numero di token proprio all’interno di questa blockchain. L’interessamento di Tether, inoltre, deve essere attentamente valutato. Parliamo dello stablecoin con la più alta capitalizzazione di mercato, che nonostante l’arrivo sul mercato di diverse alternative (vedi USDC), continua a dominare in lungo e in largo il mercato.

Con una spinta commerciale di questo tipo, Hermez potrebbe decollare anche nel giro di poche settimane, a patto che la soluzione offerta sia effettivamente di valore. E a patto che possa contenere in modo concreto le commissioni ormai fuori controllo del network Ethereum.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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