Sì, chi vive negli USA può già acquistare una Tesla utilizzando Bitcoin. Ma chi non preferirebbe una Ferrari? Da poco è presente sul sito dell’usato Piston Heads una curiosissima offerta per una splendida Ferrari 488 GTB, che potremo acquistare pagando quasi 164.000 sterline inglesi o, in alternativa 4 Bitcoin.
Se è vero che Bitcoin non è esattamente la più prestante delle criptovalute per i micropagamenti, ecco un caso d’uso ideale, perché le commissioni e i tempi di transazione non sono un problema quando da pagare ci sono oggetti del desiderio così costosi. Al tasso di conversione attuale, il prezzo in Bitcoin è di circa il 2% più elevato di quello in sterline, ma poco male per chi vuole concedersi il sogno di un bolide sfruttando i Bitcoin accumulati negli anni.
Un caso d’uso che vorrà dire poco per i grandi numeri, ma che al tempo stesso dimostra quanto questa criptovaluta stia diventando ubiqua. E chi vuole puntare sulla sua maggiore diffusione anche nel futuro di breve periodo, può farlo iniziando ad investire adesso. Con eToro (puoi iscriverti per una demo gratuita qui), possiamo iniziare ad investire anche con poche decine di euro e con l’aiuto di tutti i migliori strumenti che utilizziamo anche per gli investimenti in altri mercati.
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Secondo le previsioni su Bitcoin, no, non lo è. I 4 Bitcoin che spenderemmo oggi potrebbero valere, se dovessero essere confermati i target price condivisi dai principali specialisti, anche 2 Ferrari soltanto tra pochi mesi. Stiamo cedendo inoltre un asset che tenderà a rivalutarsi – sempre secondo le previsioni – contro uno sfizio che con il tempo perderà quasi sicuramente valore.
Qualcuno, tra chi si è arricchito a dismisura durante il boom delle criptovalute, potrebbe sicuramente pensare di portarsi a casa il bolide rosso fiammante e di lanciare un messaggio, ma sul senso economico di questa operazione, almeno per chi acquista, si potrebbe avere qualcosa da ridire.
Conosciamo bene il funzionamento sia delle blockchain, sia dei progetti alternativi a Bitcoin, che sono maggiormente utilizzati per i micropagamenti. Inutile girarci intorno, in questo specifico aspetto Bitcoin non è tra le criptovalute più performanti.
Il suo valore deriva dall’essere ritenuto, ormai quasi urbi et orbi, una buona riserva di valore, soprattutto in presenza di una buona inflazione attesa. Per le transazioni però di valore importante, per le quali aspettare che la transazione venga approvata da una blockchain PoW (e con i costi collegati) non abbiamo problemi di questo tipo.
Ed è proprio per questo tipo di acquisti che Bitcoin potrebbe tornare in auge, soprattutto se il mondo legato alla blockchain dovesse finalmente sfondare anche in case d’aste come Christie’s (che hanno già ospitato importanti battute su opere d’arte pagate in criptovalute). Perché i costi di transazione, tenendo conto anche dell’enorme sicurezza che viene offerta da questo protocollo, diventerebbero in rapporto estremamente bassi.
Tutto o quasi. In realtà la presenza di servizi che convertono rapidamente BTC in Euro o Dollaro USA, spesso collegati a carta, ci permettono di acquistare anche piccole cose utilizzando però un sistema che tecnicamente non è tutto su blockchain.
Per quanto riguarda invece gli acquisti più importanti, tutti ricorderanno che possiamo comprare già una Tesla con Bitcoin. E che tante altre aziende potrebbero implementare questo sistema di pagamento. Una delle ultime? Anche Microsoft sta conducendo indagini tra gli utenti Xbox per chiedere se BTC potrebbe essere un’opzione gradita come sistema di pagamento.
Noi cosa possiamo fare? L’accettazione della criptovaluta principe del mercato procede a ritmo sostenuto. E con l’aumento della rilevanza anche per l’economia cosiddetta reale, quella di tutti i giorni, investire in Bitcoin potrebbe voler dire investire sulla moneta più richiesta del futuro.
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