Morgan Stanley, Greyscale, Bitcoin. Sono queste le tre parole che in queste ore riecheggiano a Wall Street e ai piani alti della finanza mondiale. Già qualche tempo fa vi avevamo raccontato del progetto del gruppo Morgan Stanley, nell’offrire ai suoi clienti più facoltosi Bitcoin. Ora le cose si fanno decisamente più concrete, perché il gruppo ha inviato una richiesta di approvazione per l’inserimento di Bitcoin all’interno di 12 fondi a SEC, l’authority che controlla gli intermediari finanziari negli USA.
I fondi non acquisteranno però direttamente Bitcoin, ma potranno inserire prodotti che li replicano o che hanno investimenti diretti, nello specifico Futures oppure il Greyscale Bitcoin Trust. E la notizia più importante è che, per i 12 fondi segnalati da Morgan Stanley nel documento inviato a SEC, si potrà investire fino al 25% indirettamente nella criptovaluta.
Una notizia bomba, che i mercati ancora non riflettono appieno e che potrebbe dare il via, anche tra qualche giorno, ad una nuova bull run per la prima criptovaluta al mondo per capitalizzazione. Chi vuole può iniziare a muoversi anche adesso, prendendo posizione tramite eToro (qui per il conto virtuale gratis), che offre sia accesso diretto sia accesso indiretto alla criptovaluta .
In alternativa abbiamo sempre a disposizione Capital.com (qui per il conto dimostrativo gratis), che invece permette esclusivamente tramite CFD. Un’alternativa valida e dotata anche di intelligenza artificiale per investire su tutte le principali criptovalute del settore.
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I fondi che potranno incorporare prodotti su Bitcoin
Saranno 12, con un fondo di nuova generazione e altri 11 fondi già esistenti, tra i quali Advantage Portfolio, Asia Opportunity Portfolio, Growth Portfolio e Inception Portfolio. Sono prodotti rilevanti del gruppo, che tra poco potranno iniziare ad incorporare Bitcoin, seppure in via indiretta.
Per via indiretta si intende l’acquisto di asset che ne replicano l’andamento, come possono essere i futures quotati in borsa oppure altri fondi, è il caso di GBTC, che investono direttamente in Bitcoin. Questo tipo di operazioni avrebbero comunque un ritorno importante in termini di aumento della domanda di Bitcoin, in un momento che, per la criptovaluta, è estremamente interessante anche sotto il profilo dell’accettazione da parte degli investitori istituzionali.
Morgan Stanley potrebbe anche comprare un exchange
O meglio, acquisire una quota di controllo. A quanto pare ad essere finito nei radar del grande gruppo bancario sarebbe Bithumb, exchange sud coreano con ottimi volumi e che opera su mercati dove le criptovalute in generale, anche se emergenti, tendono ad avere una maggiore diffusione almeno rispetto ad Europa e USA. Non è ancora chiaro a che punto siano le trattative.
I soliti ben informati parlano di un’imminente chiusura, sulla quale noi di Criptovaluta.it non potremo che tenervi aggiornati. Notizie ottime per la prima criptovaluta al mondo, che confermano le previsioni Bitcoin fortemente rialziste che riportiamo sul nostro sito. Previsioni rialziste che tra poco cominceranno ad incamerare anche l’interesse non solo da parte di Morgan Stanley, ma anche da parte di JP Morgan.
E le banche europee?
L’Europa si conferma il continente che ha il maggiore ritardo verso una tecnologia – e un settore di investimenti – che è ormai mainstream in tutto il mondo.
Sono pochissimi i prodotti finanziari che permettono di investire indirettamente in criptovalute, anche se le alternative, almeno per chi vuole muoversi indipendentemente, non mancano. Con i broker CFD che abbiamo citato in apertura possiamo investire con tutti gli strumenti finanziari del caso anche senza attendere che qualcuna, tra le vecchie e stanche banche europee, si decida a considerare Bitcoin come asset di investimento.
Intanto è mese record per i miner
Il mining Bitcoin è un’attività sempre più redditizia, in particolare per le società strutturate che controllano delle importanti mining farm. Per Marzo hanno staccato la cedola più importante della storia, con guadagni superiori a 1,5 miliardi di dollari.
Grossomodo quello che ha investito Tesla in BTC, offrendo la possibilità da pochi giorni di acquistare le auto del gruppo anche pagando con questa criptovaluta. Siamo relativamente certi del fatto che le mosse di questi grandi gruppi – Morgan Stanley inclusa – non saranno che il preludio ad un’accettazione sempre più vasta delle criptovalute all’interno dei mercati finanziari e dell’economia reale. A vantaggio di chi si è mosso per tempo ed è entrato sul mercato con un certo anticipo.