Ancora QTUM sugli scudi, criptovaluta e blockchain nate prima del boom del 2018, che nelle ultime settimane sono tornate prepotentemente al centro della discussione che riguarda il comparto.
Il motivo? Un’importante crescita in termini di valore, anche se relativamente altalenante e non sempre univoca. Cercheremo di capire in questo breve approfondimento cosa c’è dietro la crescita di QTUM e se sia o meno il caso di investire su questa criptovaluta.
Una criptovaluta che possiamo trovare sui listini di Capital.com (qui per aprire un conto demo gratuito), broker che permette di fare trading su oltre 200 coppie e che offre anche un algoritmo di intelligenza artificiale che può aiutarci nella lettura dei mercati e a correggere i nostri errori di portafoglio.
In realtà, dopo un lunghissimo iato, il progetto ha tornato a farsi sentire anche sul piano tecnologico, diffondendo una roadmap fitta di aggiornamenti e di eventi per la community, che ha contribuito a ricreare un po’ di hype intorno a questa criptovaluta.
Ci saranno tante rivoluzioni tecnologiche, dall’integrazione di un nuovo staker, all’avvio della fase di testing per Janus. Verranno inoltre integrati smart contract in Rust, nonché nuove collaborazioni nel mondo della Finanza Decentralizzata (DeFI), nonché nel mondo delle App Decentralizzate.
Il prossimo 30 aprile Qtum implementerà anche FastLane nella versione 0.20.2, che è stata già testata ampiamente sulla testnet e che migliorerà ulteriormente la velocità di transazione all’interno del network.
Effettivamente tanta carne al fuoco, che offre nuova vivacità ad un progetto che in molti avevamo dimenticato e che era uscito dagli orizzonti anche degli investitori più spericolati.
Ci sono però altre questioni da comprendere prima di buttarsi a capofitto su questo progetto, soprattutto se con il proprio denaro. Tutto questo nonostante il progetto abbia quintuplicato il suo valore da inizio anno.
Anche nel caso di progetti con una crescita così importante, è sempre meglio prestare attenzione quando siamo davanti a blockchain che incorporano, in rapporto, così poco valore. Nel caso di Qtum non siamo davanti ad un progetto che possiamo considerare come una criptovaluta emergente e siamo lontani al tempo stesso dai massimi di valore che il progetto aveva raggiunto nel corso del boom del 2018.
E nonostante stia introducendo moltissime novità all’interno del suo sistema, rimane tecnologicamente indietro rispetto a progetti della Decentralized Finance di uscita più recente.
Al tempo stesso una gestione non sempre chiarissima delle riserve monetarie – che sono state diffuse al pubblico soltanto per la metà – rende ancora più rischioso un progetto che, pur essendo di sicura serietà, presenta più di qualche ombra.
In soldoni, chi vuole investire oggi su Qtum sa di poter andare incontro a delle correzioni importanti e ad una timeline di aggiornamenti così fitta che potrebbe essere difficile rispettare.
Una scommessa per gli investitori maggiormente amanti del rischio, che potrebbero comunque trovare sponde più utili anche nella nostra lista di criptovalute sulle quali investire. Noi continueremo a seguire le evoluzioni del progetto e a darne conto ai nostri lettori.
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