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Reserve Rights vola sui mercati: vi spieghiamo come funziona

4 anni fa
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È ancora boom per RSR – Reserve Rights, criptovaluta forse poco conosciuta in Europa, ma che sta avendo un discreto successo nei Paesi Latini maggiormente colpiti dall’inflazione, come Venezuela e Argentina.

Un token che aveva conquistato, solo qualche settimana fa, le prime pagine dei giornali, proprio per i motivi di cui sopra. Nella giornata in cui torna a correre in doppia cifra, è bene fare un breve recap del progetto, tecnico e politico, dietro Reserve Rights. Che ricorda molto da vicino anche una nostra vecchia conoscenza.

Reserve Rights è già popolare dove l’inflazione galoppa

RSR è scambiato anche su Capital.com (qui per un conto di prova gratis) – insieme ad oltre 235 coppie nel mondo delle criptovalute – con la possibilità di fare trading sia tramite la piattaforma proprietaria, sia con strumenti avanzati come MetaTrader 4 e TradingView, per analisi integrata e trading automatico. Con l’inclusione anche del servizio di segnali Trading Central.

Reserve Rights: una criptovaluta tecnica, ma anche politica

Quello che ci piace di Reserve Rights è che torniamo a parlare finalmente non solo di tecnica, che pur è importantissima nel mondo delle blockchain, ma anche di politica, anche se in senso lato.

L’obiettivo dichiarato del progetto è quello di offrire una valuta alternativa alle fiat, che possa essere utilizzata come mezzo di pagamento stabile e non affetto da inflazione e da politiche monetarie espansive. Questo potrebbe cozzare con il fatto che, almeno per i pagamenti, RSR fa riferimento ad uno stable coin, che per il momento è ancorato al dollaro USA, ovvero RSV.

Ma in realtà si tratta, tecnicamente, di un progetto molto simile nel funzionamento di Terra LUNA, che punta però, in una terza fase, ad affrancarsi anche dalle valute classiche, stabilendo come controvalore un paniere di beni (anche se ancora da identificare).

Sul piano tecnico rimane molto interessante il bilanciamento del valore dello Stablecoin relativo. Tutto funziona con un sistema simile a quello di Terra, dove il prezzo di RSV è stabilizzato tramite arbitraggio. Nel caso in cui dovesse calarne la domanda, si avrebbe tutto l’interesse ad acquistarli per convertirli e ottenere un vantaggio. Questo permette al meccanismo di auto-bilanciarsi e di essere stabile senza intervento esterno.

Il punto etico e politico

Ed ora passiamo all’aspetto maggiormente politico. Reserve Rights è uno dei pochi progetti che all’interno del suo sito ufficiale ha una sezione dedicata ai principi etici che animano il protocollo.

Oggi c’è una grave mancanza di trasparenza nei sistemi monetari del mondo. Centinaia di milioni di persone vivono in paesi senza valute stabili, che risultano in una perdita di ricchezza drammatica. L’impossibilità di proteggere i propri risparmi non permette alle persone di pianificare il futuro e il loro miglioramento personale. Il mondo ha bisogno di una valuta digitale, globale e stabile che possa dare alle persone autonomia e controllo del loro denaro.

In poche parole un messaggio chiaro e forte, che si richiama anche all’ideale di base di Bitcoin, anche se declinato in modo decisamente più economico.

Conviene investire in Reserve Rights adesso?

Il token non stabile è utilizzato per governance e per il bilanciamento del sistema. Con ogni probabilità il suo prezzo, al netto delle speculazioni degli ultimi mesi e delle ultime settimane, sarà legato al successo futuro del progetto. Un progetto che – lo diciamo senza mezzi termini – ci piace. Anche per quell’aspetto etico che individua, a nostro avviso correttamente, i problemi dei sistemi di fiat money.

La scelta se investire o meno rimarrà comunque personale, sempre però ricordando che i movimenti violenti delle ultime ore possono avvenire in entrambi i sensi. I broker che abbiamo consigliato in apertura di questo approfondimento, ci consentono grazie ai CFD di prende posizione sia al rialzo sia al ribasso. E sono probabilmente la migliore scelta che abbiamo per intervenire sul breve periodo su un mercato di questo tipo.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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