ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT – Non è un buon momento per Bitcoin e altcoin criptovalute in Turchia. Dopo le ormai note vicende di Thodex, di cui Criptovaluta.it è stato il primo sito a parlare in Italia, è il turno di un altro exchange con sede nella Sublime Porta: Vebitcoin.
Società chiusa, prelievi e depositi bloccati, sito irraggiungibile e CEO già arrestato! Una combinazione che non lascia presagire nulla di buono per gli utenti della piattaforma.
A causa degli ultimi sviluppi nel settore delle criptovalute, abbiamo un carico di lavoro maggiore di quanto ci aspettassimo. Questo ha reso la nostra situazione finanziaria molto difficile. Per rispettare tutte le nostre obbligazioni abbiamo deciso di interrompere le nostre attività. Vi daremo informazioni il prima possibile.
Questo il messaggio che da ieri sera accoglie i visitatori che cercano, anche in questo caso, di recuperare le loro criptovalute – in una situazione che ricorda purtroppo molto da vicino quella della quale vi abbiamo raccontato su Thodex.
Arresti nella notte, operazioni interrotte, compagnia fallita
Una notte molto movimentata in Turchia, almeno per il settore delle criptovalute. Secondo quanto riportano Milliyet e Haberturk, sarebbero stati già tradotti in arresto quattro dirigenti del gruppo, compreso l’amministratore delegato.
Sempre secondo i medesimi media, la compagnia sarebbe stata ufficialmente chiusa – non è chiaro con quali tempistiche – e ci sono seri dubbi sul fatto che i fondi dei clienti siano effettivamente ancora custoditi sulla piattaforma.
Nel paese, in una settimana che era iniziata con la stretta della banca centrale turca sulle criptovalute, non si parla d’altro. La stessa banca centrale ha annunciato che in settimana saranno diffuse nuove regole sugli exchange e sulle criptovalute.
- La custodia di BitGo
Tiene campo sui media l’ipotesi che la collaborazione tra Vebitcoin e BitGo – popolare servizio di custodia istituzionale di criptovalute – in realtà non sia mai esistito, cosa che renderebbe, in questa precisa situazione, i Bitcoin e le altre criptovalute che gli utenti custodivano tramite Vebitcoin, impossibili da recuperare.
Che cos’è Vebitcoin?
Vetbicoin non è un grande exchange. Muove circa 50-60 milioni di dollari di scambi al giorno ed è molto lontano dai grandi del settore nel paese, come l’ormai defunto Thodex e Paribu, che muove circa 20 volte il volume di Vebitcoin.
Lo scambio operava principalmente in Bitcoin e Ripple, senza che fosse disponibile una grande varietà di altcoin o di criptovalute emergenti. Per il momento le autorità turche non hanno diffuso una stima dei fondi che sarebbero teoricamente in possesso del gruppo.
MASAK blocca tutti i conti bancari
MASAK – che opera nel paese turco in termini simili a quelli della Guardia di Finanza in Italia – ha già bloccato tutti i conti in banca che sono legati alla dirigenza e ai dipendenti di Vebitcoin.
Una piccola speranza, per gli utenti, di recuperare almeno in parte il maltolto. Anche se quello che si inizia a sospettare nel paese è che in realtà il gruppo abbia, nel tempo, occultato fondi e che in seguito all’ondata di vendite della scorsa settimana non sia stato più in grado di restituire denaro ai propri clienti.
Noi continueremo a tenervi aggiornati anche su questa notizia, seguendo al contempo quella di Thodex, che non ha avuto però aggiornamenti sostanziali durante la notte. L’INTERPOL è ancora sulle tracce di Özer, il fondatore dell’exchange che sarebbe fuggito, almeno secondo le prime indiscrezioni circolate sui giornali turchi, con oltre 2 miliardi di dollari in criptovalute.