Secondo quanto sta circolando nelle ultime ore su diverse testate statunitensi, JP Morgan sarebbe pronta ad offrire durante la prossima estate un fondo gestito con un portafoglio in Bitcoin.
Una notizia che si aggiunge a quelle, delle ultime settimane, del tentativo di apertura di ETF, sempre a tema Bitcoin, di altri grandi gruppi (compreso VanEck), ETF che sarebbero in questo momento al vaglio di SEC.
Una buona notizia per il comparto e una novità assoluta per il mercato, perché secondo le voci di corridoio che stanno circolando in queste ore, si tratterebbe del primo fondo a gestione attiva – diverso per struttura, operatività e comportamento dagli exchange traded funds che sono già la norma in Canada e Svizzera.
Chi vuole investire su Bitcoin, non importa se sul breve o sul lungo periodo, non dovrà aspettare le mosse di JP Morgan. Possiamo accedere a questo tipo di investimenti con eToro (qui per un conto di prova gratuito), broker che offre accesso in CFD, e dunque al rialzo e anche al ribasso. Con la possibilità aggiuntiva di fare trading copiando gli investitori più bravi. Oppure spulciando tra i loro investimenti, che sono liberamente analizzabili per tutti gli iscritti.
Non è mai troppo tardi per ripensarci
Quello tra JP Morgan e Bitcoin non è un amore di lunga data. Anzi, il gruppo bancario americano era stato tra i più feroci detrattori della criptovaluta, per mezzo del CEO Jamie Dimon, che nel 2017 ebbe a tuonare:
Bitcoin è una truffa, se sei così stupido da comprarlo, la pagherai cara un giorno.
Con il tempo le posizioni del gruppo – e anche del CEO – sono diventate più morbide, anche se comunque più che di matrimonio, si dovrebbe parlare di convivenza forzata. La crescita di Bitcoin ha messo praticamente nell’angolo tutte le grandi società di gestione di patrimoni, che non possono più permettersi di dire ai clienti di evitare di investire in quella che, è sotto gli occhi di tutti, sicuramente non è più una moda.
Ci sono dettagli (pochi) sul tipo di prodotto finanziario
Anche se si parla ancora di voci di corridoio, in realtà ci sono già diversi dettagli che riguardano il prossimo fondo a gestione attiva di JP Morgan. Nello specifico, parliamo di un fondo che non sarà a replica passiva, come i tanti ETF che sono già quotati su diverse piazze, ma di un fondo che sarà gestito long e short dagli specialisti del gruppo bancario.
Un prodotto che permetterà al gestore una certa libertà nell’apertura e nella chiusura di posizioni e che potrebbe includere anche altri tipi di investimenti. Non è chiaro quali saranno le regole che il fondo andrà ad auto-imporsi per la gestione del capitale dei clienti e quale parte di capitale dovrà essere necessariamente investita proprio in BTC.
Bitcoin è, per JP Morgan, un asset finanziario a tutti gli effetti
Nonostante le cose non fossero partite con il piede giusto, in realtà è da tempo che JP Morgan segue molto da vicino il mondo delle criptovalute. Il prossimo 5 maggio dovrebbe fare l’esordio un prodotto finanziario gestito che investire sulle società esposte direttamente o indirettamente verso Bitcoin e che punterà su aziende come Tesla e MicroStrategy, che hanno una grande quantità di BTC in pancia.
Così come investirà anche in aziende che partecipano attivamente allo sviluppo di progetti su blockchain, come RIOT, nonché aziende che accettano oggi in pagamento BTC, come PayPal. A chiudere il paniere anche società che producono chip che sono utili per il mining di criptovalute.
Cosa significa questo prodotto per chi investe in Bitcoin?
Istituzionalizzazione da un lato e, cosa più importante, aumento della platea dall’altro. Ci sarà una fetta di pubblico sempre più ampia che potrà accedere ad investimenti in Bitcoin e che potrebbe aumentarne la domanda.
Anche alla luce di ciò, ci sentiamo di riproporre le nostre previsioni su Bitcoin, fortemente rialziste sul medio e lungo periodo. L’interesse dei grandi gruppi finanziari è soltanto all’inizio. E più crescerà, più BTC diventerà un bene scarso. E dunque di valore.