Con i NFT si fa sul serio. Hasbro, la società che detiene i diritti del popolarissimo gioco di carte collezionabili Magic: The Gathering ha annunciato, durante la consueta quarters earning call, di aver preso in considerazione i token non fungibili.
La notizia è di quelle forti: Magic è oggi uno dei franchise più importanti al mondo. 35 milioni di giocatori, una sottocultura che attraversa i cinque continenti, un pubblico di appassionatissimi e una gestione, già oggi, integrata e digitale delle sue proprietà intellettuali.
Continueremo a monitorare la situazione e a tenere in considerazione ciò che può migliorare il business intorno a Magic. I NFT sono per noi una vera opportunità.
Ha affermato il CEO di Hasbro, Brian Goldner, con un’apertura a 360° verso un nuovo modo di gestire, almeno in parte, le proprietà intellettuali del gruppo e il rapporto con i fan.
Il possibile matrimonio tra Magic: The Gathering e il mondo dei NFT non ha colto di sorpresa chi conosce bene non tanto le dinamiche del gioco, quanto invece la gestione della proprietà intellettuale di Hasbro, società che è al corrente di quanto denaro possano muovere edizioni speciali e migliorie anche soltanto cosmetiche.
Pensiamo alle serie speciali delle European Lands, con alcune carte del gioco che rappresentavano i più famosi paesaggi europei. O ancora alla serie APAC, che rappresentava paesaggi del continente asiatico.
In altre parole, se c’è una società al mondo che conosce la potenza commerciale degli oggetti meramente da collezione e senza una funzionalità specifica, questa è Hasbro. Una carta delle prime edizioni può valere oggi migliaia di volte in più della carta con la stessa funzionalità ristampata in una delle edizioni più recenti. E la stessa Hasbro negli ultimi anni si è lanciata in edizioni limitate di carte e set, vendute sul mercato a prezzi molto più alti delle versioni base.
Lo stesso viene applicato anche su Arena, che è soltanto l’ultimo degli sforzi di Hasbro per una versione digitale di Magic. Un gioco che, pur tra qualche difficoltà, oggi vale una parte rilevante degli introiti della società e che vende, sul suo market, anche modifiche prettamente estetiche e se vogliamo, da collezione.
In realtà soltanto il mese scorso due degli artisti che attualmente collaborano con Magic: The Gathering avevano tokenizzato le raffigurazioni di due Isole, terre base del gioco. I pezzi sono rimasti però online per la vendita soltanto per poche ore, dopo essere stati ritirati dagli artisti stessi.
A quanto pare – dato che il documento non è mai stato diffuso né da Hasbro né degli artisti coinvolti, i NFT sarebbero stati ritirati dopo che l’azienda avrebbe proibito la creazione di NFT senza la sua espressa autorizzazione.
Probabilmente, in prima battuta, edizioni NFT che celebrino carte storiche del gioco, o qualcuno dei personaggi più popolari, come possono essere Jace, Nicol Bolas, Urza, Liliana e gli altri Planeswalker intorno ai quali Hasbro ha costruito, soprattutto a partire dagli ultimi anni, autentici culti di massa.
Esiste poi l’alternativa ventilata durante la earnings call, di un’associazione tra blockchain, possibilità di tracciamento e prodotto fisico. Cosa che potrebbe essere permessa da blockchain in stile VeChain. La falsificazione di carte Magic continua ad essere un problema, che interessa però maggiormente le carte delle vecchie edizioni, che oggi possono superare anche le centinaia di migliaia di dollari di valore.
Un mercato che Hasbro non ha mai voluto controllare e con società del calibro di PSA che gestiscono un fiorentissimo business parallelo. Riteniamo che sia difficile che Hasbro voglia inserirsi su questo mercato, anche se la gestione dovesse diventare molto più semplice proprio grazie ai NFT.
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