In netto ritardo rispetto alle banche centrali e alle authority del resto d’Europa, arrivano anche gli strali di Consob e Bankitalia contro Bitcoin, investimento che sarebbe ad altissimo rischio (vero) e costellato di possibili malfunzionamenti (non vero).
Nel paese di Parmalat, dei bond argentini e di Banca Etruria, è stato diffuso un comunicato, da parte delle due istituzioni pubbliche principali in tema di investimenti, che tra i tanti difetti contribuisce ad inquinare la discussione sugli investimenti in criptovalute.
Non che potessimo aspettarci molto di più. La stessa BCE è da tempo che, ciclicamente, ricorre ad annunci ed avvisi tesi a spaventare chi si avvicina per la prima volta a questo mondo – e talvolta magari ha già investito. Un attacco che merita, da parte di chi fa informazione sul mondo di Bitcoin, delle risposte. Risposte che forniremo nel corso di questo mini-approfondimento.
Ricordando anche ai nostri lettori che è possibile investire su Bitcoin (e su tutte le altre criptovalute) attraverso i medesimi canali che possiamo utilizzare per puntare sui mercati azionari. Broker come eToro (qui per un conto di prova gratuito permette di superare molti dei problemi segnalati da Bankitalia, offrendo anche dei servizi per la copia di altri investitori, o portafogli con panieri che puntano alle cripto. Con tutte le garanzie imposte da CONSOB stessa.
Tra gli appassionati di Bitcoin non è più una novità. Le autorità finanziare pubbliche, dei paesi sviluppati o emergenti, attaccano da anni le opportunità – di utilizzo e di investimento – che vengono offerte dal comparto delle criptovalute.
Se da una parte alcune delle preoccupazioni sono legittime, dall’altro siamo davanti, per buona parte, alla solita tattica di FUD, ovvero di Fear, Uncertainity, Doubt, una tecnica retorica per screditare un concorrente seminando dubbi infondati.
Cosa hanno affermato Consob e Bankitalia? Cerchiamo di vederci chiaro e di capire quanto di fondato e di infondato ci sia nel più recente attacco di matrice pubblica al mondo di Bitcoin e delle criptovalute.
Vero. E nessuno che si occupa della materia in modo professionale si sognerebbe mai di sostenere il contrario. È curioso però che questa nota di Bankitalia e Consob arrivi proprio durante una settimana di elevata stabilità per il token.
Curioso anche il fatto che tali strali non abbiano più come destinatario il mercato azionario. Dove al netto delle sospensioni per eccesso di ribasso, si può comunque perdere in doppia cifra anche in una sola sessione.
In una giornata relativamente tranquilla per Piazza Affari, gli investitori in Tenaris hanno perso quasi il 7%. Gli azionisti Borgosesia più del 7,5%. Chi invece detiene azioni Mittel, ha guadagnato più del 20%. È vero che Bitcoin è molto volatile – e sono i grafici a parlare – ma è altrettanto vero che ci sono mercati sui quali vigila Consob – e che Bankitalia mai si permetterebbe di attaccare – che seguono lo stesso tipo di andamento.
Questa è la parte meno veritiera, almeno dalla prospettiva di chi si avvicina per la prima volta al mondo delle criptovalute. Ed è qui che si cercano di spaventare i piccoli risparmiatori, che conoscono ancora poco il mercato e il suo funzionamento.
Malfunzionamenti? Non ci risulta che ci siano mai stati, in oltre 10 anni di vita, malfunzionamenti sulla blockchain di Bitcoin che abbiano comportato una perdita di valore per i partecipanti al network.
Perdere le chiavi del proprio wallet? Sicuramente possibile. Ma è altrettanto vero che oggi abbiamo strumenti puramente finanziari che possiamo utilizzare per investire su BTC, dimenticandoci completamente della questione “gestione dei token“. La cosa che lascia più pensare è che, tra gli intermediari che segnaliamo anche su Criptovaluta.it, ci siano broker che sono autorizzati da Consob stessa. E sulla cui sicurezza, dunque, garantisce proprio l’ente che è protagonista di questo attacco.
Critiche, queste, da rispedire al mittente e a nostro avviso da considerare per quello che sono: degli attacchi, gratuiti e poco onesti intellettualmente, al fine di cercare di arrestare il fiume in piena di risparmi che sta raggiungendo questo comparto.
Vero. Ed è esattamente il motivo per il quale Bitcoin ha avuto così tanto successo. Un merito fatto passare per demerito, cosa che però è più che lecito aspettarsi da un authority per la vigilanza sui mercati di carattere pubblico e da una banca centrale che oggi non emette più la moneta a corso legale dello stato dove insiste.
Una lotta di potere, un Risiko che punta all’autorevolezza delle istituzioni per spaventare chi vuole uscire, anche parzialmente, dal circuito della fiat currency. Un attacco che non è il primo, non sarà l’ultimo, ma che comincia a dimostrarsi comunque sempre più fiacco nelle argomentazioni.
Chi pensava che con l’arrivo degli investitori istituzionali Bitcoin sarebbe stato accettato di buon grado anche dalle autorità pubbliche si sbagliava. Soltanto nell’ultima settimana vi abbiamo raccontato delle mosse della banca centrale turca, che con la scusa di tutelare i propri cittadini, probabilmente si farà custode di tutta la criptovaluta che circola nel paese.
Così come vi abbiamo raccontato degli attacchi dell’omologa di CONSOB in Corea del Sud ai danni degli exchange. Sarà un percorso ancora lungo, tortuoso e che anche negli USA non potrà appoggiarsi ad un governo amico. Perché SEC ha rimandato gli ETF su Bitcoin di VanEck, una categoria di prodotti che aiuterebbe a superare, per i piccoli risparmiatori, proprio i problemi sollevati da CONSOB e Bankitalia.
Il cortocircuito c’è e ormai dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti. Noi, nelle nostre previsioni su Bitcoin continuiamo ad essere fortemente rialzisti. BTC ha le spalle larga a sufficienza da resistere a questi attacchi. Ormai sempre più ripetitivi e meno efficaci.
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LE CRIPTOVALUTE FAVORISCONO LA MENTE PREPARATA👍
Avete paura banche vero? Finiranno i vostri soprusi e resterete poveri e matti ahahhaha
L'attacco non poteva che arrivare nel momento di maggiore stabilità del btc dopo la discesa vertigionosa sotto i 50.000. In poco tempo si è rialzato e stabilizzato. Cosa che loro non avrebbero voluto. Sanno bene che perderanno il controllo prima o poi della situazione. E perderanno tanti soldi da speculazioni da loro sponsorizzate e promosse che non ci saranno più.
il mondo va verso la decentralizzazione.
Exchange dex, games e multiversi con governance in mano a utenti e comunity.
Il nuovo trend NFT ha dato sicuramente un aiuto a far conoscere la blockchain.
Il prossimo trend sarà quello dei social e fan tokens.
Quello che fa più sorridere è che il cambiamento iniziato da btc 11 anni fa, dopo 3 halving, è ormai innarestabile, la gente non si rende nemmeno conto che tutto sta già avvenendo e che tra meno di 5 anni forse sparirà il contante ed avremo solo valute governative digitali, e pagheremo solo in digitale ( a parte che il soldo è già digitale da molto tempo).