Secondo quanto riportato da The Block, Paypal starebbe valutando la possibilità di lanciare uno stablecoin, ovvero un token ancorato ad una valuta fiat (con ogni probabilità il dollaro USA), da utilizzare all’interno dei suoi sistemi di pagamento.
Si tratterebbe di un’ulteriore aggiunta all’impegno, già interessante, di PayPal nel mondo delle criptovalute, sebbene con modalità e volumi ancora da valutare.
Secondo quanto riportato dalla stessa testata, il gruppo dei pagamenti digitali sarebbe in trattativa con Avalanche, protocollo da noi ampiamente analizzato e dibattuto, che rimane una delle migliori alternative sul mercato per chi vuole creare blockchain e token con regole proprie.
È una discussione che in realtà deve tenere conto di diverse caratteristiche necessarie per uno stablecoin che sia utilizzabile da PayPal in via esclusiva.
Per chiunque dovesse creare su una subchain di Avalanche il proprio token e il proprio sistema di smart contract, è possibile implementare, per natura stessa del protocollo, regole personalizzate. Queste da un lato permetterebbero a PayPal di organizzare la chain come meglio preferirebbe, dall’altro al gigante dei pagamenti online di rispettare le normative dei diversi paesi in cui opera.
Se PayPal volesse entrare con uno stablecoin all’interno del mercato, dovrebbe farlo in tempi rapidi. Realtà come Tether hanno già una capitalizzazione importantissima e un reach di mercato enorme. Così come USD Coin sta conquistando importanti quote grazie anche alla spinta di Coinbase. I tempi, se PayPal dovesse davvero dare seguito a questi propositi, sarebbero strettissimi.
PayPal si troverebbe a gestire un grande numero di transazioni e avrebbe bisogno di farlo al più basso costo possibile. Questo per mantenere intatti i profitti – molto interessanti – che il sistema incamera per le transazioni commerciali. In aggiunta a queste ci sono le transazioni tra amici e parenti, che il gruppo regala agli utenti.
Avere a disposizione un sistema scalabile e a costi bassissimi è uno dei punti che spingerebbe PayPal nel settore degli stablecoin. E sono caratteristiche che Avalanche può offrire senza troppi patemi anche a gruppi enterprise come PayPal.
Sviluppare una blockchain solida non è semplice. Ha dei costi importanti e il rischio di avere sistemi poco performanti è sempre molto alto. Per questo trovare soluzioni già pronte come Avalanche potrebbe essere la chiave di volta per una società che non può permettersi passi falsi come PayPal.
I nostri lettori sanno che PayPal, almeno in USA, è già dentro il business delle criptovalute, offrendo Bitcoin e poche altre in acquisto diretto, con la possibilità di usare il wallet anche per i pagamenti tra utenti.
L’appoggio ad uno stablecoin potrebbe migliorare – e di molto – anche questo aspetto, perché risparmierebbe a PayPal (e dunque agli utenti) il passaggio agli exchange. Un passaggio lento e costoso, che la doppia P potrebbe iniziare a gestire internamente e su una rete performante come quella di Avalanche, magari ricorrendo a versioni wrapped di Bitcoin, Etereum e Litecoin.
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