Passi da gigante in Cina per lo yuan digitale, del quale abbiamo parlato a più riprese proprio su queste pagine. Secondo quanto riportato da Yicai, sarebbero in via di sperimentazione degli ATM (le macchine automatiche che in Italia chiamiamo Bancomat) che permetterebbero di scambiare valuta estera con token digitali da utilizzare nella Repubblica Popolare.
Tutto in fase di preparazione delle Olimpiadi Invernali che si terranno a Pechino nel 2022, evento che come prevedibile attirerà moltissimi turisti, che si troverebbero a dover fare a meno del contante, quantomeno nelle grandi città.
Era da tempo che si discuteva delle modalità di ingresso nel sistema dei non residenti, sia per eventi come le Olimpiadi, sia per l’enorme numero di viaggiatori che frequentano il paese, vuoi per turismo, vuoi per affari.
La soluzione sarà in un wallet hardware, che riporterà anche in modo visibile la quantità di denaro contenuta. Ma no, al contrario di quanto raccontano i giornali italiani, non si tratterà di uno stablecoin, né tantomeno di una criptovaluta.
17 valute supportate e valida in tutti i negozi
Secondo quanto riportato dalla stessa testata, gli ATM per il digital yuan supporteranno le 17 valute nazionali più diffuse, con la possibilità in futuro di introdurne delle altre. Basterà avere un passaporto per avere accesso ad un wallet, che potremo utilizzare durante tutta la nostra permanenza in Cina.
Probabile che il primo test sarà proprio quello delle Olimpiadi Invernali del 2022, durante le quali i turisti potranno pagare in negozi, online e offline, nei centri commerciali, nei ristoranti, negli alberghi e in qualunque altro tipo di attività commerciale utilizzando questo specifico wallet.
Nessuna preoccupazione per gli stranieri, ma per i cittadini cinesi…
In molti, a nostro avviso non percependo la pericolosità di sistemi di questo tipo, che portano effettivamente il controllo di ogni spostamento monetario nelle mani del governo, salutano con gioia l’arrivo di soluzioni di questo tipo. Una soluzione che sarebbe allo studio anche in Europa, tramite la BCE e nel Regno Unito, tramite la Bank of England. Sistemi che non sono simili alle criptovalute, sebbene siano in molti a fare l’accostamento, simili a Bitcoin.
- Centralizzazione massima
Maggiore che nel caso del contante o dei pagamenti digitali di oggi. Il fatto che enti centralizzati possano anche espellere dal sistema determinati wallet (e dunque cittadini) rende il potenziale repressivo di queste tecnologie altissimo. Le criptovalute sono invece nate, originariamente, proprio per evitare problemi di questo tipo.
- Coinvolgimento di banche vicine al governo
Saranno tutti istituti bancari molto vicini al governo (e al partito) della Repubblica Popolare Cinese, a condurre le danze. Cosa che offre anche la dimensione politica dell’evento, che sarà un punto di non ritorno per quasi 2 miliardi di cittadini cinesi.
- Gli unbankable
È un problema che in molti ignorano, ma soltanto in Italia il 5% non può essere banchizzato, per motivi che possono andare da fallimenti e bancarotte, ad altri tipi di problemi. Queste persone, con un sistema del genere e disegnato alla cinese, si troverebbero de facto espulse dal sistema economico.
Di criticità ce ne sono diverse – e vanno tutte analizzate anche secondo le proprie convinzioni. Rimane però la verità incontestabile che di crypto non c’è nulla e che questi sistemi sono nati per aumentare la centralizzazione e il controllo, piuttosto che per rimetterlo nelle mani degli individui.
Pagamenti digitali più accessibili per i turisti
Considerato l’attuale sistema di pagamenti digitali implementati in Cina, il passaggio ad un digital yuan sarà un vantaggio quantomeno per i turisti, in senso pratico. Oggi per chi non è residente in Cina è relativamente difficile accedere a sistemi come AliPay, che sono praticamente ovunque.
Il passaggio ad hardware wallet di questo tipo permetterà a chi arriva nel paese anche per pochi giorni di dimenticare, finalmente, il contante. Anche se con un sistema che presenta, come abbiamo visto, diverse criticità.