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Tutto su Unus Sed Leo: la sorpresa del momento…

4 anni fa
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Unus Sed Leo (LEO) fa da tempo capolino tra le prime 100 posizioni per capitalizzazione del mercato delle criptovalute. Tuttavia, almeno in Europa, è un token che in pochissimi conoscono, complice anche l’assenza dalle principali piattaforme che siamo abituati ad utilizzare dalle nostre parti.

Con il boom attuale – che è in realtà è ultimo di una lunga serie, con altrettante correzioni – è più che lecito chiedersi se sia il caso o meno di investire in LEO. Cercheremo di capire quali sono le prospettive di questo token, che si pone come crypto utility allo stesso modo di Binance Coin e di altri token “interni”.

Perché cresce? Cosa c’è dietro?

Le circostanze che però hanno portato alla nascita di questo token sono ben diverse da quelle classiche delle criptovalute – e c’entrano con uno dei più grandi scandali della storia delle criptovalute.

Mentre vi scriviamo è al suo massimo storico e sarà bene, anche se non vorremo poi investirci, capire se sia il caso o meno di considerarlo come una criptovaluta solida, oppure se sia il caso di evitare di avvicinarsi a questo token.

La criptovaluta che ha salvato BitFinex

Le circostanze della nascita di Unus Sed Leo sono piuttosto particolari. Il token infatti è stato lanciato – e immesso sul mercato inizialmente al valore di 1$ – in seguito al maxi-sequestro e alla maxi multa che colpì IFINEX, società che controlla il popolare scambio BitFinex.

L’annuncio fu di quelli che lasciarono di stucco tutti o quasi gli operatori di mercato: per continuare con le sue operazioni, la società si sarebbe affidata ad un token di nuova emissione, che sarebbe stato utilizzato per il pagamento delle commissioni (e per ottenere uno sconto), di fatto ipotecando parte dei guadagni futuri della piattaforma a copertura della multa incassata.

Il tutto condito dalla promessa di un riacquisto a valore di mercato del token, fino a quando non ne sarebbero più rimasti in circolazione. Una proposta smart che è riuscita a coniugare la rapacità degli investitori di quel momento con la necessità del gruppo di proseguire le sue operazioni, nonostante una multa monstre in arrivo e capitali sequestrati.

Ha funzionato e Unus Sed Leo procede spedito nel suo processo di distruzione – che è riportato qui minuto per minuto. Fino ad ora è stato bruciato circa il 5% della supply iniziale e limitata, cosa che sta rendendo il token sempre più scarso e sempre più richiesto dagli investitori.

Se il gioco dovesse continuare, saremmo davanti ad uno primi token che ha in sé programmata la propria autodistruzione. Tutto questo a patto che BitFinex dia effettivamente seguito ai suoi propositi.

Ci sono rischi per chi investe in Unus Sed Leo adesso?

Ci sono due livelli di rischio, che devono essere debitamente considerati prima di investire su questa criptovaluta:

  • Il suo valore è intimamente legato al successo di BitFinex

In caso di default, ma anche soltanto di difficoltà prolungata per l’intermediario, LEO finirebbe per avere, nei fatti, valore zero. Un destino che condivide con BNB di Binance e con tutti gli altri token di utility legati ad un’impresa commerciale.

  • Sul breve periodo sono possibili correzioni

E questo è un fatto della vita per chi investe in criptovalute in forte crescita. Le correzioni possono sempre essere dietro l’angolo, lasciando con il cerino in mano chi è arrivato troppo tardi sul mercato. Un progetto interessante per chi vuole diversificare in modo estremo il proprio portafoglio. Ma con rischi da tenere sempre a mente.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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