Ancora grandi banche nel mondo delle criptovalute. In un’intervista rilasciata oggi al Financial Times, il capo della divisione Forex di Citigroup ha confermato il forte interesse da parte del grande gruppo bancario per il mondo delle criptovalute.
Citigroup potrebbe, a breve, attivare servizi di custodia e trading sulle principali criptovalute, anche se non è ancora chiaro quali saranno i token supportati. Tutto lascia pensare che si partirà da Bitcoin, che pure è stato già citato diverse volte nei report della banca negli ultimi mesi.
Una notizia importantissima, che arriva dalla banca che è leader per gli scambi di valuta fiat su scala mondiale – e che potrebbe aprire anche al trading di breve periodo su Bitcoin & co. per i grandi investitori istituzionali.
Cosa potrebbe fare Citigroup
In realtà i dettagli, almeno nella versione comunicata da Itay Tuchman, sono ancora piuttosto fumosi. Il direttore della divisione Forex di Citigroup ha confermato il fatto che la grande banca starebbe già considerando – in fase avanzata – servizi di custodia e di trading per i propri clienti.
- La banca non impegnerà i propri capitali nel trading
La prima delle smentite riguarda il possibile impegno della banca di capitali propri nel mercato delle criptovalute. Il servizio di cui sta parlando Tuchman riguarderà soltanto i clienti, senza che Citigroup intervenga nel mercato (cosa che fa già nel Forex classico) con le proprie sostanze. Non è dunque possibile aspettarsi l’ingresso di Citigroup nel mercato nel ruolo di player attivo.
- Sì custodia, sì trading, servizi aggiuntivi in dubbio
Il nucleo fondamentale di quanto verrà offerto da Citigroup ai propri clienti riguarderà sicuramente il trading (con l’inserimento delle principali criptovalute – a partire da Bitcoin – nella propria piattaforma) e di custodia. I grandi clienti che avranno acquistato criptovaluta, potranno custodirle tramite i servizi di Citigroup, aumentando la sicurezza e il trust per soggetti che ad oggi sono lontani dal mondo delle criptovalute per questioni legate a queste problematiche.
- Incerto il quando
Anche se Citigroup difficilmente si sbottona su questioni che non si trovano già in fase avanzata.
Non faremo nulla che non sia sicuro e solido. Entreremo sul mercato quando saremo sicuri di poter costruire qualcosa di utile per i nostri clienti e che può essere in linea con le attuali regole per il settore bancario.
Nessuna fretta di entrare sul mercato – ma anche la convinzione che di tempo ne rimane ormai poco. Per quanto i grandi gruppi abbiano provato a rimanere lontani dal mondo delle criptovalute, la grande richiesta da parte dei clienti ha costretto tutti ad un dietrofront e all’attivazione di prodotti e di servizi che riguardano non solo BTC ma anche Ethereum. Senza disdegnare, in alcuni casi, anche le principali criptovalute emergenti.
Citigroup: scheda conoscitiva della compagnia
Quando parliamo di Citigroup ci troviamo nella stessa lega dei grandissimi gruppi bancari su scala mondiale. Un gruppo del calibro di JP Morgan e Morgan Stanley che si è già attivata nel mondo delle criptovalute, con la particolarità che Citigroup è storicamente la banca più attiva nel mondo del trading Forex.
Il gruppo è quotato al NYSE di New York e ha oltre 200.000 dipendenti in tutto il mondo. È la terza istituzione bancaria per dimensioni e fa parte da sempre delle cosiddette Big Four, nomenclatura che raccoglie anche JPM, Bank of America e Wells Fargo.
Un fatto curioso: è l’unica banca delle Big Four che non è nel portafoglio di Warren Buffett – ormai da tempo forte avversario di Bitcoin e di tutto quanto ruoti intorno alle criptovalute. La notizia dell’interessamento fattivo di un gruppo che muove volumi così importanti è sicuramente buona per chiunque abbia investito nel comparto delle criptovalute.