Altro meme coin, altra corsa incredibile. Questa volta però non vi parliamo del pur popolarissimo Dogecoin, ma di un suo parente stretto. O meglio, di qualcuno che vorrebbe spacciarsi per tale.
È il turno di Shiba Token, del quale moltissimi nostri lettori avranno già sentito parlare e che nelle ultime ore – anche se forse sarebbe il caso di parlare anche dell’ultima settimana – ha visto il suo valore crescere a dismisura.
Niente di nuovo, abbiamo detto. Perché in momenti così incredibili per il mercato sono in molti a spingere progetti, solidi o meno, che compaiono sul mercato sfruttando la popolarità di altri token.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su Shiba Token, che sta tenendo occupati analisti, divulgatori e speculatori dell’ultima ora – nell’ennesima follia del criptomercato. Non possiamo trovarlo, inoltre, sulle principali piattaforme crypto. Chi vuole comprare $SHIBA può farlo attraverso l’exchange Crypto.com (qui per la promo 25$ gratis immediata), sul quale è listato dall’8 maggio, giorno del suo boom. Ai nuovi iscritti Crypto.com azzera le commissioni per 30 giorni ! Occasione unica per comprare Shiba a zero spese o altri centinaia di cryptocoin.
O forse dalla stessa parte. Sta di fatto che Shiba si propone come alternativa a Dogecoin e nasce, ancora una volta, da un meme. Questa volta però siamo davanti ad una versione decentralizzata, che ha fatto delle scelte importanti per cercare di guadagnare valore sui mercati.
In primo luogo è parte di una community altamente decentralizzata – questo in fortissima contrapposizione con Dogecoin, che invece vede ancora una parte larghissima del suo circolante nelle mani di pochissimi wallet.
In secondo luogo, almeno a detta dei creatori del progetto, il 50% della totale del circolante è stato inserito come liquidità su Uniswap. E l’altro 50% è stato invece, in gergo tecnico, “bruciato”. Con la liquidità fornita a Uniswap che non potrà essere recuperata dai “proprietari”, perché le chiavi sarebbero state distrutte.
Fa parte del progetto anche Leash, forgiata in 100.000 pezzi e che originariamente doveva essere ancorata al valore di Dogecoin. Ha appeal esattamente opposto a quello di Shiba, perché i pezzi in circolazione saranno pochissimi. Tramite questo token sarà anche possibile ottenere delle ricompense speciali tramite l’exchange interno ShibaSwap.
C’è poi Bone (osso, in italiano), che sarà secondo i gestori del progetto il Dogecoin Killer e che non è stato ancora rilasciato. Verremo a conoscenza di ulteriori dettagli quanto ShibaSwap – una sorta di clone di Uniswap e di BakerySwap sarà rilasciato pubblicamente. L’AMM sarebbe infatti, sempre a detta dei gestori del progetto, in fase di test e audit.
Con ogni probabilità è la febbre del sabato sera – questa volta spinta ancora più in alto dalla partecipazione, tra poche ore al Saturday Night Live da parte di Elon Musk – personaggio da sempre collegato a Dogecoin, ma che con questo progetto non dovrebbe avere, almeno per il momento, nulla a che fare.
L’aggiunta al progetto di parole chiave calde delle ultime settimane, come i NFT, che farebbero parte del network secondo dinamiche ancora non specificate, non hanno fatto altro che attirare ancora più attenzione verso Shiba.
Il token è diventato ancora più famoso quando ha scalato le specifiche classifiche della capitalizzazione a mercato, superando moltissimi progetti storici ed entrando saldamente tra le prime 50 criptovalute. Tuttavia sono numeri da prendere con le pinze – almeno per il momento.
Con lo straordinario hype che sta travolgendo il progetto – e moltissimi compratori – valutare numeri di questo tipo in modo non corretto è all’ordine del giorno. E non dovrebbe essere questa la caratteristica che più deve interessare di Shiba.
Dipende. Nel senso che siamo di fronte a movimenti altamente speculativi, che come tali andrebbero trattati. Il rischio concreto è quello di rimanere con il proverbiale cerino in mano. Nonostante sembrino essere in moltissimi a giurare fedeltà, con il loro denaro, al progetto.
Tuttavia, dati i movimenti delle ultime ore, sarà il caso di esercitare il massimo della prudenza e di destinare a questo token soltanto denaro che possiamo permetterci di perdere. L’idea dell’incredibile hype che si sta creando possiamo farcela guardando cos’è successo a Crypto.com, exchange e piattaforma cripto letteralmente saltata in aria a causa dell’ondata di acquisti.
Il prezzo ha inoltre corretto ed è lontano, almeno relativamente nel momento in cui scriviamo, dai massimi raggiunti nel pomeriggio di sabato. Chi si avvicina al token, ha tutti gli strumenti per valutare il rischio insito in un token di questo tipo.
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