Anche il gigante bancario svizzero UBS farà parte del mondo delle cripto. È questa la notizia che circola ormai da qualche ora e che è stata riportata anche da Bloomberg, che cita fonti informate dei fatti.
Si tratterebbe ancora di un interessamento nelle primissime fasi, con il gruppo che però avrebbe dato il via all’iter per rendere disponibili investimenti nelle maggiori criptovalute a tutti i suoi clienti. Una notizia che ha un’importanza enorme per tutto il comparto, dato che al gruppo fa capo la più grande banca di investimenti svizzera, che dovrebbe partire con un progetto pilota per i suoi clienti più facoltosi.
Il tutto all’interno di un percorso che, almeno nelle fasi iniziali, sembrerebbe ricalcare quanto fatto già da Morgan Stanley e da altre banche d’affari che stanno iniziando a proporre prodotti strutturati e non sui principali token, come Bitcoin, Ethereum ma non solo.
Su Criptovaluta.it abbiamo riportato giorno per giorno le evoluzioni del rapporto tra mondo delle banche d’affari e criptovalute. Banche d’affari che soltanto fino a qualche mese fa mostravano pochissimo interesse nel confronto delle criptovalute, valutandole talvolta come una vera minaccia al proprio giro d’affari.
Le cose sono iniziate a cambiare con l’interessamento di gruppi storicamente avversi, come ad esempio JP Morgan, accompagnato anche da Goldman Sachs, che ha attivato anche dei contratti forward nel mondo delle criptovalute e principalmente su Bitcoin.
Mentre il mondo della finanza si prepara a fare i conti con un’inflazione che sembra essere ormai alle porte – e in alcuni settori già pienamente operativa – le criptovalute hanno, finalmente aggiungiamo noi, iniziato ad esercitare il loro ascendente anche nel mondo del denaro che conta.
In realtà è irragionevole aspettarsi dei movimenti di prezzo all’interno dei principali mercati delle criptovalute in seguito a questa notizia. Non è un fatto nuovo l’interessamento da parte di banche – talvolta anche di dimensioni superiori a UBS – al mondo dei cripto-token.
Tuttavia ci saranno sicuramente delle ripercussioni positive per i token che verranno inseriti nei prodotti finanziari di UBS: la domanda sicuramente crescerà, e con un’offerta che per ragioni tecnologiche non può essere aumentata di pari passo, l’effetto sui prezzi dovrebbe essere forte e sostenuto.
Cosa che tra le altre cose possiamo già notare adesso sul mercato, sia su Ethereum sia su Bitcoin, con il secondo che seppure non stia guadagnando ormai da qualche settimana ai ritmi ai quali ci aveva abituato in apertura di 2021, rimane stabile, senza correggere, sopra i 55.000$, cosa che per molti è segno di un futuro mercato bullish.
Investire ora seguendo le speculazioni di UBS? Vanno fatte altre considerazioni. Ma questo non toglie che per le criptovalute si stia aprendo una stagione completamente nuova, dove dalla periferia del mondo economico arriveranno nel cuore della finanza che conta.
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