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Palantir accetta pagamenti in Bitcoin e si prepara ad investire

4 anni fa
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Secondo indiscrezioni circolate pochi minuti fa, anche Palantir, società di software ed i analisi di big data, inizierà ad accettare Bitcoin come mezzo di pagamento. Palantir va ad aggiungersi a diverse altre società che hanno a bilancio BTC o che lo accettano come mezzo di pagamento.

Non solo Tesla, ma anche MicroStrategyMogo e diverse altre, con la squadra di sostenitori di BTC quotati nella principale borsa del mondo, il NASDAQ, che si allarga. Non è ancora chiaro se il gruppo sia inoltre già entrato in possesso di riserve, come fatto già da Tesla.

Palantir accetterà Bitcoin per i pagamenti

Una buona notizia per Bitcoin, sul quale possiamo investire anche con Capital.com (qui per un conto demo gratis e illimitato), piattaforma con analisi in intelligenza artificiale, che offre anche la possibilità di investire con MetaTrader 4 e TradingView. In aggiunta, possiamo anche integrare Trading Central e i suoi segnali all’interno della piattaforma, per orientare le operazioni di trading.

Che cos’è Palantir e perché inizierà ad accettare Bitcoin?

Palantir è una società che si occupa di software, con un focus specifico sull’analisi dei big data. Una società importante, che opera già con USIC in operazioni di contrasto al terrorismo e anche con il Dipartimento della Difesa statunitense. Come vedremo più avanti, alcune di queste collaborazioni hanno creato anche problemi di pubbliche relazioni e scatenato proteste nei confronti dell’azienda.

Il gruppo è relativamente giovane, con una revenue ancora piuttosto contenuta (si supera di poco il miliardo di dollari) e vede tra i fondatori anche Peter Thiel di PayPal. Alla guida della società troviamo Joe Lonsdale, che già qualche settimana fa si era espresso con toni particolarmente entusiastici su Bitcoin.

Bitcoin è una forza di libertà. In futuro tutti vorranno una valuta che opera su Blockchain.

Nessuno però aveva potuto anticipare che da dichiarazioni di supporto si passasse, nel giro di poche settimane, all’annuncio dell’accettazione dei pagamenti in Bitcoin, con la possibilità ventilata di investimenti anche sostanziosi direttamente sul mercato.

Certo, saremo sicuramente lontani da quanto fatto da Tesla: parliamo pur sempre di una società che non fattura, nell’arco di un anno, quanto investito a mercato dal gruppo di Elon Musk. Si tratta tuttavia di un buon punto di partenza e di un’ulteriore spinta all’accettazione di BTC anche ai piani alti dell’economia e della finanza.

Tutto questo mentre negli ambienti più legati a Bitcoin cominciano a circolare le – aspettate – critiche. Palantir è una società controversa, soprattutto per il suo pessimo score in termini di rispetto per la privacy, secondo le accuse dei detrattori. La sua tecnologia è stata utilizzata anche per l’identificazione di immigrati irregolari. Anche Amnesty ha pubblicato un report – che si può consultare qui, che accusa l’azienda di collaborare in operazioni che non rispettano i diritti umani, soprattutto per i progetti svolti per conto di ICE – authority che si occupa negli USA della gestione dell’immigrazione in frontiera.

Cosa accadrà a Bitcoin?

Non crediamo che la notizia sia di quelle che possono scuotere il mercato. Così come non crediamo che le proteste, seppur leggere, di una parte della community avranno del seguito.

C’è sicuramente un segnale però da leggere tra le righe: sono sempre di più le aziende che decidono di seguire la scia di Bitcoin, vuoi per motivi pubblicitari, vuoi perché effettivamente interessate a BTC come riserva di valore.

Mentre cercheremo di capire se Palantir acquisterà a mercato BTC, chi vuole investire troverà in Capital.com (qui per il conto demo gratuito) uno dei migliori intermediari per interagire su questo mercato.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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