Loopring è uno dei progetti che sta sfruttando il grande boom di Ethereum – con il massimo storico che è stato superato soltanto qualche ora fa – con crescita importante anche per quanto riguarda le commissioni sulla medesima rete.
Una situazione capitalizzata a regola d’arte da Loopring, uno dei progetti in Layer 2 più importanti e più anziani, che grazie a questa debacle interna di ETH continua ad attirare capitali molto importanti.
Loopring è anche disponibile su Capital.com (qui per un conto dimostrativo gratis), piattaforma con 235+ cross di criptovalute e che offre servizi esclusivi di analisi in intelligenza artificiale. Possiamo inoltre investire anche tramite MetaTrader 4, o integrando la piattaforma proprietaria con TradingView, per la gestione degli ordini, e Trading Central per il servizio di segnali.
In realtà è da parecchio tempo che Loopring è presente sui principali mercati dedicati al mondo delle criptovalute. Il progetto è un layer 2, ovvero uno strato aggiuntivo sopra la blockchain di Ethereum, che permette di effettuare scambi a costi infinitamente più bassi. Un progetto che ricorda, almeno nel funzionamento di base, Uniswap, seppure con differenze sostanziali.
Sicuramente meno centrale all’interno dell’ecosistema della finanza decentralizzata, Loopring deve parte della sua popolarità degli ultimi giorni anche alla crescita della quantità di cryptotoken bloccati all’interno dell’exchange. Metrica che è direttamente correlata ai volumi di scambio e all’interesse degli investitori nella piattaforma.
Il progetto, come abbiamo già annunciato, è in realtà piuttosto risalente e ha già attraversato un’enorme fase di boom nel 2017, culminata poi con il noto crash del 2018. Dietro il progetto troviamo inoltre un nome noto dell’ecosistema mondiale delle criptovalute: è Daniel Wang il factotum già attivo in progetti come Coinport e Yunrang, di base in Cina, suo paese di origine.
Questo dovrebbe essere rilevante per tutti coloro i quali stanno già investendo o hanno già investito in una soluzione in layer 2 come questa. Perché appunto con il passaggio di Ethereum alla sua versione 2.0 e quindi ad un sistema PoS, diversi dei vantaggi che sono insiti in questo tipo di sistemi potrebbero venire meno.
I costi sulla rete principale di Ethereum potrebbero diventare simili, così come la scalabilità. Cosa che è un’autentica spada di Damocle su progetti di questo tipo, che hanno 1 ano o poco più per reinventarsi.
La correlazione con Ethereum sembra essere particolarmente alta. Pertanto si dovrà seguire la mainnet legata al progetto per prendere delle decisioni anche di breve periodo. Sul medio e lungo periodo permangono delle incognite importanti, che dovremo valutare nel tempo.
Ricordiamoci però che con Capital.com (qui per il conto di prova gratuito) possiamo investire anche puntando su eventuali correzioni del protocollo in questione. Quindi sfruttando anche i movimenti ribassisti e le correzioni che sono spesso scontate dopo run di questo tipo.Il tutto in un comparto, quello degli AMM, dove la concorrenza è piuttosto forte e dove l’hype gioca a favore di altri tipi di progetti, che pur abbiamo citato nel corso di questo approfondimento.
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