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+EDITORIALE+ Dogecoin, Bitcoin e Musk: Tutto sul futuro delle cripto

4 anni fa
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EDITORIALE CRIPTOVALUTA.IT –  È stata la settimana del grande tradimento di Elon Musk, o meglio, del passo indietro di Tesla. La compagnia delle auto elettriche smetterà di accettare Bitcoin – con diversi rumors, confermati anche da Musk, di un prossimo interessamento a Dogecoin.

Cosa che in realtà durerebbe da tempo, come viene confermato dall’intervista a Ross Nicoll di Decrypt che svela diversi particolari molto interessanti di una relazione che nessuno conosceva, almeno fino ad oggi e che sarebbe in realtà in essere a partire già dal 2019.

Chi crede ancora a Musk? Tutte le novità tra il CEO di Tesla e DOGE

Con i 4 sviluppatori part-time di Dogecoin che avrebbero però rifiutato il finanziamento di Musk e di altri non precisati miliardari, ma che ne avrebbero comunque accettato, di buon grado, l’interessamento. La storia tra Musk, Tesla e Dogecoin non sembra essere finita qui con Musk che, proprio nel momento in cui scriviamo il nostro editoriale, continua a commentare sul tema DOGE.

Una vicinanza tra Musk e Dogecoin che, lo ricorderà chi segue Criptovaluta.it, non è stata sempre benefica per la criptovaluta. L’apparizione del CEO di TESLA al SNL è stata un disastro per le quotazioni di DOGE.

Dogecoin è stato inserito recentemente anche sul listino di cripto-piattaforme di qualità come eToro (qui per un conto di prova gratis), intermediario che offre anche Social & CopyTrading – per copiare i portafogli dei migliori o semplicemente spiarli e anche i CopyPortfolios, che permettono di investire invece su un paniere di beni crypto.

Musk: Dogecoin ha bisogno di 10, 10, 100…

Musk continua, come avevamo anticipato, ad intervenire sul tema Dogecoin tramite il suo social network di riferimento, Twitter. Rispondendo ad un tweet del popolarissimo @itsALLrisky (che alcuni accusano di essere Elon sotto mentite spoglie), Musk ha indicato i minimi che Doge dovrebbe rispettare per rimpiazzare Bitcoin.

Secondo il magnate e CEO di Tesla, Doge dovrebbe raggiungere questi traguardi prima di poter essere considerato come un rimpiazzo per Bitcoin, in particolare come metodo di pagamento. Traguardi che però sono enormemente più complessi – cosa che spiegheremo nel corso di altri approfondimenti – e che non riguardano soltanto qualche modifica del codice. Non senza perderne in sicurezza, efficienza e usabilità.

Ma la vera chicca arriva poco dopo, dove Musk ammette che nel caso in cui Dogecoin non dovesse farcela, potrebbe creare da zero una nuova criptovaluta.

Ammettendo però che farlo sarebbe qualcosa di estremamente complesso e una via da percorrere soltanto nel caso in cui non fossero percorribili.

  • Il problema dei maxi wallet

È stata la settimana delle abiure per Musk, che sembra essersi lasciato alle spalle anche la questione whales. Rispondendo ad un tweet ha detto di essere persuaso del fatto che i wallet che concentrano il maggior numero di DOGE siano in realtà tutti collegati a degli exchange.

Tornando così sulla vicenda del maxi wallet Doge del quale era stato accusato di essere proprietario più e più volte. E che invece almeno a suo avviso sarebbe di Robinhood, famoso intermediario di investimenti. Questione che però non è definitivamente chiusa, perché è intervenuto anche CZ di Binance.

Elon, il wallet con il 30% di supply non appartiene a Binance. E ho seri dubbi che appartenga ad altri exchange, dato il pattern d’uso, etc. Potrei sbagliarmi. Chi te lo ha detto? […]

Quello della concentrazione di una parte importante dei token Doge in pochi portafogli, continuerà ad essere una delle questioni fondamentali per l’adozione di massa di Dogecoin come metodo di pagamento alternativo sia alle valute fiat, sia rispetto ad altre criptovalute.

La vera domanda dei prossimi mesi: Musk fa bene o fa male alle criptovalute che tocca?

Tutti abbiamo considerato Elon Musk come una sorta di Re Mida delle criptovalute. Toccando Bitcoin ne ha consentito, almeno fino a poco fa, un rialzo, sebbene a nostro avviso non fondamentale.

Quanto è avvenuto anche con il suo costante interessamento a Dogecoin, documentato sulle pagine di Criptovaluta.it, comprese quelle che riteniamo delle pessime uscite al Saturday Night Live, che hanno invece contribuito a ridimensionarne fortemente il prezzo.

Musk ha e continuerà ad avere un enorme seguito e un enorme impatto su tutto il comparto delle criptovalute, ma non è detto che questo sia un bene per il futuro. Un ecosistema delle criptovalute che sia maturo e che possa effettivamente sfidare il mondo delle fiat currency forse farebbe bene ad affrancarsi allo strapotere di pochi personaggi – sia in termini economici, sia in termini di impatto sull’opinione pubblica.

Perché se quello delle whale – ovvero dei wallet che controllano una parte rilevante della supply – è un problema che quasi nessuno nega, avere una persona che è un’autentica whale del sentiment su criptovalute importanti come Bitcoin o Doge è un problema altrettanto importante.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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