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NVIDIA blocca GTX 3080, 3070 e 3060 Ti per i miner

4 anni fa
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Anche le nuove schede grafiche GeForce saranno depotenziate per il mining. Questo è l’annuncio di NVIDIA, tramite il suo blog ufficiale, in una campagna che dovrebbe riportare i gamer al centro della clientela del popolare produttore di chip grafici.

La questione, per chi si interessa di mining dovrebbe essere ormai conosciuta: le GPU prodotte dal gigante americano fanno gola ai miner, in modo particolare di Ethereum, perché dotate di un hashrate molto elevato. Una richiesta enorme, in particolare in fase di boom per il mercato delle criptovalute, che rende estremamente difficile per i gamer puri entrare in possesso delle schede video in questione.

Brutte notizie per chi è a caccia di GPU per fare mining

Un trattamento che non è nuovo: già lo scorso febbraio l’azienda aveva limitato l’hashrate delle schede della serie RTX 3060, proprio per limitare la domanda da parte dei miner. Cosa che sarà ripetuta, come riportato sul blog ufficiale di NVIDIA per la serie RTX 3080RTX 3070 e anche per la serie RTX 3060 Ti.

Lite Hash Rate / LHR: così saranno marcate le schede video depotenziate per il mining

I prodotti che non saranno adatti come mining hardware verranno marcati, sia sugli assemblati sia invece nella soluzione in vendita singolare con la sigla Lite Hash Rate, o in alternativa LHR. Chiunque dovesse pertanto interessarsi alle operazioni di mining, dovrà acquistare GPU che non riportino questa dicitura.

Questa limitazione si applicherà soltanto alle schede di nuova produzione – e non a quelle che sono state già vendute senza la sigla LHR.

Questa la dichiarazione di NVIDIA, che sembra essere molto decisa a riportare nelle mani di chi vuole schede performanti per i videogiochi i suoi prodotti principali. Una sfida al mondo dei miner? La posizione dell’azienda è stata in realtà già ambigua in passato, con un aggiornamento dei driver per la RTX 3060 – secondo l’azienda pubblicato per errore – che avrebbe consentito ai miner di rimuovere il blocco.

Ci si dovrà pertanto orientare verso altri tipi di prodotti, alcuni dei quali elencati già con dovizia di particolari sul nostro sito, se il nostro intento dovesse essere quello di iniziare a fare mining con la nostra GPU.

  • Un’operazione per stroncare anche il mercato secondario

Secondo quanto affermato da NVIDIA, l’operazione sarebbe nata anche per stroncare un mercato secondario fatto di aste online, che rendevano le schede assolutamente inaccessibili per i videogiocatori. Con prezzi che su eBay e su altri siti di aste hanno spesso raggiunto anche il 500% rispetto ai prezzi di listino.

Pronti ad esplodere i prezzi delle schede “sbloccate”

Chi dovesse essere in possesso di una delle versioni delle schede che saranno bloccate si troverà tra le mani un’autentica miniera d’oro. Perché come abbiamo detto poco sopra, in realtà ad essere colpite saranno soltanto le schede di nuova immissione in commercio.

Con un caveat: affinché continui ad esserci una domanda così alta per questo tipo di prodotti, dovrà essere conveniente per i miner fare un investimento di questa portata. E le due variabili da tenere in considerazione saranno il prezzo di Ethereum – e degli altri token che possono sfruttare al meglio le GPU per fare mining – e i prezzi che queste schede (le poche sbloccate) raggiungeranno sul mercato secondario.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Il titolo dice blocco per GTX 3080, 3070 e 3050Ti, ma l'articolo parla di RTX 3080, 3070 e 3060Ti.

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    • Buonasera Riccardo, un refuso che abbiamo prontamente corretto.

      Grazie e continua a seguirci!

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