Tanto FUD per niente. Il rimbalzo di Bitcoin di ieri è stato parzialmente frenato dalle pessime notizie che sembravano arrivare dagli Stati Uniti in termini di regolamentazione. Per diverse ore è circolata la notizia – che ora ci apprestiamo a smentire – che tutte le transazioni sopra i 10.000$ in controvalore cripto sarebbero state tracciate, a partire dal 2023, dal governo USA.
Cosa che è soltanto parzialmente vera, perché da un’analisi di quanto pubblicato dalle autorità americane esce fuori in realtà una situazione molto diversa. Perché ad essere tracciati, se dovesse passare questa linea, sarebbero i pagamenti sopra la soglia dei 10.000$ ricevuti o effettuati da società e attività commerciali – e non dai semplici privati.
Ancora una volta il mondo delle criptovalute si ritrova, pertanto, sotto il fuoco di fila di giornali che non si sono neanche preoccupati di approfondire il documento ufficiale del Tesoro USA, cosa che invece abbiamo fatto noi di Criptovaluta.it.
Questo è il paragrafo più interessante tra quelli del lungo documento pubblicato dal Tesoro USA, almeno per chi investe in criptovalute e in Bitcoin.
Un altro dei motivi di preoccupazione sono le valute virtuali, che hanno superato i 2.000 miliardi di capitalizzazione. Le criptovalute pongono problemi importanti in termini di controllo e facilitano le attività illegali, inclusa l’evasione fiscale. Per questo motivo la proposta del Presidente include risorse addizionali per IRS [il fisco USA, NDR] per il comparto criptovalute. Anche se sono una piccola porzione degli introiti delle attività oggi, le transazioni su criptovalute cresceranno nei prossimi 10 anni, specialmente in presenza di un regime maggiormente restrittivo per la comunicazione delle transazioni [tramite i canali bancari]. […] Le transazioni con un valore di più di 10.000$ dovranno essere riportate. Un regime del genere è necessario per ridurre gli incentivi per la rimozione degli introiti dai sistemi di controllo attuali.
Quello che si sta affermando è che di fronte ad un inasprimento generico dei controlli di IRS – e degli obblighi di notifica da parte delle attività – il Tesoro USA dovrà occuparsi anche di quanto potrebbe essere spostato sui pagamenti in criptovalute, attivando un monitoraggio intenso per transazioni superiori ai 10.000$, che dovranno essere riportate.
Nulla sui privati che si occupano di investimenti o di trading sulle criptovalute. La notizia che è stata fatta circolare nelle ultime ore, pertanto, è stata creata ad arte per seguire una certa narrativa FUD, che continua a colpire purtroppo il mondo delle criptovalute.
Potremmo parlare di quasi fake news, o di una mezza verità. Perché se è vero che cambieranno i presupposti per la verifica dei pagamenti via cripto, è altrettanto vero che questi non riguarderanno gli investitori.
Anzi, c’è una buona notizia: il Governo USA ha confermato che le criptovalute sono qui per restare e che il loro utilizzo crescerà nel corso dei prossimi 10 anni. Un’ottima notizia per chiunque abbia un portafoglio di criptovalute già oggi. I mercati continuano tuttavia a reagire a questo tipo di notizie – con Bitcoin ed Ethereum che ieri hanno interrotto un buon rimbalzo proprio con l’arrivo di questa notizia soltanto parzialmente vera.
Il FUD esiste e probabilmente continuerà ad esistere anche per i prossimi anni. Chi guarda però al lungo periodo può essere certo del fatto che tali notizie avranno sempre minore impatto e che saranno irrilevanti per quanto riguarda orizzonti temporali ampi.
Ci si può anche disintossicare da questo tipo di notizie – che sono soltanto rumore di breve periodo che potrebbe costringerci a prendere decisioni non intelligenti. Ancora FUD – che le criptovalute diano fastidio a qualcuno ai piani alti?
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Ma come? Non erano irrintracciabili le transazioni su blockchain? Che storia è questa?
Si diceva che tutte le transazioni di bitcoin erano protette e rimanevano anonime, e ora salta fuori che possono essere tracciate?
Che importanza ha se dichiarano di voler tracciare dai 10k in sù solo per le aziende, chi garantisce che non facciano lo stesso per i privati in via non ufficiale?
Ma che scherziamo? Se questa cosa è vera non c'è futuro per il bitcoin, tanto meno per le altre cripto.