EDITORIALE CRIPTOVALUTA.IT – Un altro ciclo di FUD. Un altro ciclo di notizie che puntualmente arrivano, con un timing ben congegnato, sul mercato e abbattono il valore di Bitcoin e delle altre criptovalute. Per chi è da tempo su questi mercati, non si tratta di cosa nuova.
Per chi invece ha iniziato ad investire nel settore da poco, è motivo di paura, incertezza, dubbio. Proprio quello che FUD vuole dire come acronimo in inglese: fear, uncertainty, doubt.
Notizie che spesso non lo sono, mezze verità fatte girare in tutto il mondo anche da testate blasonate, che creano poi, per pigrizia degli altri giornali, un effetto a cascata in grado di travolgere i mercati.
Cina, inquinamento, tasse dagli USA: sono queste le notizie che hanno contribuito ad abbattere Bitcoin nelle ultime ore. Ma sono tutto fuorché notizie che ci troviamo ad affrontare per la prima volta. Tutt’altro. Ed è per questo che possiamo parlare di FUD.
Analizziamo, nel nostro editoriale del weekend, la situazione. Cercando di capire se si tratti o meno di qualcosa di breve periodo, oppure se il mondo delle criptovalute e di Bitcoin sia effettivamente spacciato. Possiamo fornirvi un’anticipazione: questo fuoco organizzato non è qualcosa di nuovo – e il mondo delle criptovalute è in perfetta salute – come lo era un mese fa.
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FUD: ovvero Fear, Uncertainity e Doubt
Chi sta seguendo le discussioni sul futuro di breve e lungo periodo di Bitcoin si sarà imbattuto in questo acronimo, che viene utilizzato per indicare le cattive notizie che arrivano da certi ambienti. Cattive notizie che, come vedremo tra poco, in realtà sono cicliche e vengono riproposte da giornali e governi con una certa ciclicità.
- La Cina bandisce le criptovalute
È una notizia che è circolata sui giornali, periodicamente, sin dal 2013, ovvero quando Bitcoin era ancora agli esordi. È una notizia che viene utilizzata come un manganello da parte dei giornali, che la agitano spesso recuperando dichiarazioni di quadri intermedi del Partito Comunista Cinese, o talvolta addirittura autorità locali, che hanno chiaramente un impatto bassissimo sulle politiche che si applicano in tutta la Repubblica popolare.
- Questa volta ha parlato il vicepresidente della commissione, ma…
In realtà all’interno di un quadro di previsioni finanziarie e ambientali molto più ampio, ribadendo che ci saranno controlli – e se necessario stop temporanei – per quelle attività di mining che fanno ricorso ad un utilizzo importante di carbone. Cosa che già si sapeva e che in realtà, come spesso accade per il FUD, soltanto la riproposizione di cose già dette in passato.
- Sarebbe davvero un male se la Cina sparisse dal mining Bitcoin?
Una parte rilevante del Bitcoin Mining è effettivamente all’interno dei confini della Repubblica Popolare. Un paese autoritario e che viene spesso agitato come spauracchio contro BTC. Sarebbe davvero un male se la rilevanza di questo paese dovesse scendere all’interno dell’universo cripto?
La questione inquinamento: un ciclo dal quale Bitcoin non uscirà mai?
Anche quella sull’inquinamento di Bitcoin è una vicenda che si ripresenta ciclicamente e che si abbatte talvolta come un martello sulle quotazioni di mercato di BTC, che poi sono in grado di portare giù anche il settore degli altcoin.
Sulla questione inquinamento di Bitcoin abbiamo già offerto il nostro approfondimento, paragonandolo al settore bancario e dell’oro. La questione qui è molto più complessa, perché è vero che Bitcoin utilizza quantità di energia importante.Ma ci sono anche in questo caso degli aspetti che andrebbero considerati con maggiore cognizione di causa.
- Il sistema PoW usa intensivamente energia, ma è un bene che sia così
Senza entrare nello specifico tecnico, è un bene che Bitcoin utilizzi così tanta energia per la sicurezza del suo network. Questo lo rende praticamente inattaccabile. Certo, la validazione PoW non è più molto popolare – basti pensare al fatto che Ethereum passerà a PoS tra la fine di questo anno e il prossimo. Ma rimane una feature di BTC.
- Se la Cina dovesse veramente stringere sui miner…
Questo avrebbe un impatto enormemente positivo per quanto riguarda l’aspetto green del mining di Bitcoin. Perché lo riporterebbe in maggioranza all’interno di paesi che hanno una stance molto più attenta verso le energie rinnovabili. Che sono comunque già utilizzate da Bitcoin in larga parte.
La questione regolamentazione USA: anche qui FUD e fake news da parte dei grandi giornali
Anche su questo tema ci siamo preoccupati di andare a fondo e di spiegare ai nostri lettori cosa è presente effettivamente all’interno del documento del Tesoro USA. Non è vero che il governo traccerà e richiederà la comunicazione di ogni transazione sopra i 10.000$ in criptovalute.
Questo obbligo, se mai dovesse essere implementato, riguarderà soltanto il mondo dei business e delle attività commerciali. Anche in questo caso tanto rumore per nulla – con le strategie dei principali giornali che sono, purtroppo, sempre le stesse.
Un titolo roboante permette di guadagnare click, di gettare panico e di ottenere anche delle condivisioni: con buona pace della ricerca della verità. Infotainment e poco più, con qualcuno che addirittura parla di agenda ben precisa per buttare giù qualche pesce grosso del mondo delle criptovalute.
Dopotutto era questo quanto circolato tramite un post su 4chan che ha fatto letteralmente il giro del mondo. Ci si può credere o meno, ma rimane il fatto che il FUD sta funzionando, almeno sul breve periodo.
Meglio guardare a come si comportano balene e fondi
Che a quanto pare, da questo grande crack sulle criptovalute e su Bitcoin avrebbero colto l’occasione per comprare altri Satoshi – o in alcuni casi decine di migliaia di BTC. Come diceva l’antico adagio, meglio fare quel che fanno e non seguire quel che dicono.
Se serviva un segnale importante sul futuro economico del comparto cripto, basti guardare ai più grandi portafogli in circolazione – che si sono tutti arricchiti in questa fase di crack. Comprando i proverbiale dip.
Cosa è importante sapere per chi ha investito ora in criptovalute e…
Magari ha già accumulato discrete perdite. Bisogna sempre tenere ben separati il breve periodo dal lungo periodo, nel mondo delle criptovalute come in qualunque altro tipo di investimento.
- Sul breve periodo
La volatilità diventa massima. Le notizie che arrivano da giornali e governi hanno spesso un impatto considerevole su mercati che sono già “volatili” come quelli cripto e Bitcoin. Chi vuole approfittare di questo specifico momento, può farlo investendo sia al rialzo, sia al ribasso, ricorrendo a quanto viene offerto anche da piattaforme come eToro (qui per un conto virtuale gratis).
- Sul lungo periodo
Il mercato delle criptovalute è ciclico ed è fatto di alti e bassi sul breve, ma almeno fino ad oggi di crescita incredibile sul lungo. Si dovrebbe guardare a quanto gli americani definiscono big picture, ovvero il grande quadro. Il mondo delle criptovalute, anche se potrebbe entrare in una fase bear, rimane uno di quelli con le migliori prospettive future.
- Occhio al FUD
Ce lo hanno ricordato in tanti in questi giorni, da Michael Saylor a Kim Dotcom. Chi investe nelle criptovalute è, sul lungo periodo, vincente – e non dovrebbe preoccuparsi di movimenti di breve, a patto ovviamente di non aver esagerato nella propria esposizione.