Ancora Elon Musk, ancora controversie, ancora un tweet storm da parte di tutti i principali personaggi che gravitano intorno al mondo delle criptovalute. Con una provocazione lanciata anche da uno dei principali rivali di Tesla, sempre a tema Bitcoin e altcoin.
Con il mercato cripto che ha incassato la correzione più violenta del 2021, sono sempre gli stessi temi, quelli che hanno alimentato il FUD degli ultimi giorni che continuano a tenere banco e con Musk, questo dovrebbe essere chiaro per tutti, che sta provando a tornare popolare nella famiglia dei cripto-entusiasti.
Il nuovo turbine di discussioni nasce da un Tweet di Musk, che sollecitato da un utente su Twitter sulle recenti querelle con la community delle criptovalute, è tornato sull’argomento.
La vera battaglia è tra le valute fiat e le criptovalute. Io supporto le seconde.
Un tweet che, come ormai spesso accade quando parla Musk, ha scatenato reazioni non sempre positive da parte dei membri più influenti della community legata a Bitcoin (in particolare) e alle criptovalute (in generale).
Diversi tra gli account più popolari di Twitter hanno ricordato a Musk come in realtà, almeno a loro avviso, si debba parlare di Bitcoin e non di cripto in generale, con Documenting Bitcoin, Peter McObnoxious, Bitcoin Archive tutti sulla stessa linea.
Cosa comprensibile, dopo che Musk ha attaccato a più riprese Bitcoin negli ultimi giorni, a partire dal gran rifiuto di Tesla e passando poi alla serie di tweet, documentata sul nostro sito, che hanno parlato dell’impatto ambientale e della scarsa decentralizzazione di Bitcoin.
Il richiamo alle criptovalute in senso generico potrebbe essere letto anche in un altro modo, ovvero come parte del disimpegno di Musk da Bitcoin, cosa dimostrata da quanto avvenuto in Tesla soltanto pochi giorni fa.
Ci sono però altre questioni da considerare, che devono essere analizzate a fondo per capire quale potrebbe essere la vera posizione di Musk nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Anche se questo ci può dire poco riguardo l’opinione di Musk sul futuro di BTC. L’azienda è esposta per più di 1 miliardo di dollari ai prezzi attuali e l’impegno è di carattere finanziario e non tecnologico. Cosa che non segnala nulla o quasi in termini di fiducia sul protocollo.
Perché se Musk non può accontentarsi, in termini di consumo per le transazioni, di quanto fa Dogecoin, difficilmente potrà accontentarsi di quanto farà Bitcoin. Che non è meno efficiente, ma semplicemente un protocollo con minori compromessi rispetto agli altri in PoW. Questo anche dopo che Bitcoin avrà ufficialmente implementato Taproot.
Perché la rivoluzione targata Bitcoin e criptovalute può sicuramente giovarsi dell’interesse fattivo da parte di tante grandi aziende, ma non deve necessariamente farci affidamento per il raggiungimento del prossimo step. Blockchain e criptovalute sono progetti rivoluzionari a sufficienza per proseguire nel loro cammino senza dipendere da un’azienda che, seppur importante, può cambiare idea (come d’altronde ha fatto Tesla).
Fisker Automotive è uno dei principali concorrenti di Tesla nello spazio delle auto elettriche e, tramite il suo CEO Henrik Fisker, ha reso noto che non è in alcun modo interessato ad interagire con Bitcoin.
Una notizia che, ci permettiamo di sottolinearlo, lascia il tempo che trova. Partiamo dal fatto che parliamo di un’azienda che vale 3 miliardi in borsa, meno delle riserve in BTC di MicroStrategy, e che comunque non avrebbe potuto avere impatti significativi sul mercato.
In secondo luogo, il mercato delle auto elettriche ha problemi di carattere ambientale più urgenti. Dalla costruzione allo smaltimento delle batterie, passando per il fatto che l’energia elettrica, anche in paesi avanzati, è ancora prodotta ricorrendo in maniera massiccia a fonti non rinnovabili.
Sono questioni estremamente serie, che dovrebbero essere affrontate, almeno a nostro avviso, in modo più articolato e profondo di quanto si stia facendo adesso, concentrando la discussione su Bitcoin.
Ma non esattamente di Dogecoin, anche se per molti il riferimento, per quanto flebile, c’è.
Un riferimento a Doge? Forse non nelle intenzioni di Musk, ma con il vastissimo pubblico che segue i suoi tweet che ha però inteso esattamente il contrario.
E riparte la giostra dei meme e degli appassionati di Doge, che ora, dopo aver visto i fratelli bitcoiner scottarsi con Musk, cominciano però ad avere qualche dubbio sull’affidabilità del CEO di Tesla.
Puoi comprare Dogecoin su Coinbase per sfruttare il dip di Doge.
Torna a circolare con insistenza ogniqualvolta Elon Musk si esprime sull’ecosistema delle criptovalute. A nostro avviso non sarebbe assurdo, in particolare dopo gli standard fissati da Musk per avere un Doge che sia effettivamente utilizzabile, a suo avviso, per i pagamenti.
Non vi è nulla di concreto, almeno per il momento. Ma l’uomo è pieno di sorprese e tanti tra quelli che sanno leggere tra le righe, sarebbero pronti a scommettere che tra poco avremo un token gestito da Tesla, senza PoW, con un progetto eco-sostenibile alle spalle per sostenere il network. Fantascienza? Ricordiamoci che stiamo parlando dell’uomo che punta a portare l’umanità su Marte…
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Ma la Fisker non è fallita? Se non erro nel 2014.
Buongiorno Mike, sì. Ma poi è "rinata nel 2016".