C’è chi ha guadagnato, potenzialmente, miliardi di dollari dall’ultimo crash di Bitcoin – che aveva riportato la popolare criptovaluta intorno a quota 30.000$. Sono le whale, ovvero le balene, nome con il quale vengono indicati i wallet con una grande quantità di token al loro interno.
Una questione che può aprire a diverse considerazioni – prima delle quali la fiducia, da parte dei grandi investitori in Bitcoin, su una prossima risalita del token. Il fiuto d’altronde non deve mancare dalle parti di chi guida la classifica dei maggiori detentori di BTC al mondo.
Un’intuizione che possiamo seguire investendo anche adesso su eToro (qui per un conto dimostrativo gratuito ed illimitato) – piattaforma che permette di investire su 23 criptovalute a listino – anche con strumenti avanzati come il CopyTrading (per copiare i migliori o spiarne i movimenti di portafoglio) e i CopyPortfolios – per investire su panieri di beni relativi a BTC, che includono anche aziende come Microstrategy e Tesla, che hanno a bilancio il token.
Questa è la somma che è stata individuata da Chainanalysis, che si occupa di analisi in blockchain di tipo finanziario, principalmente su Bitcoin. Il totale complessivo, considerando il token, è di 77.000 BTC (che ai valori di oggi valgono oltre 3 miliardi di dollari), una somma piuttosto elevata e che rivaleggia oggi con quanto hanno a bilancio grandissimi gruppi come MicroStrategy.
Tutto questo durante il crash di mercato che ha portato Bitcoin da circa 49.000$ di valore a poco più di 30.000$, in una giornata che verrà ricordata come una delle più buie della storia del settore crypto.
Una grande somma di questi Bitcoin sono stati venduti – ma è qualcosa del quale abbiamo già parlato ampiamente sulle pagine di Criptovaluta.it – da nuovi investitori retail – in larga parte piccoli investitori che avevano acquistato Bitcoin da poco e non hanno saputo resistere al panic selling.
Che i veri investitori in Bitcoin – o meglio – gli storici che negli anni hanno accumulato una quantità importante di token – continuano a cogliere ogni occasione per espandere le loro posizioni a buon prezzo.
Non avranno sempre tutti ragione – ma è un segnale importante per Bitcoin sul lungo periodo. Perché vuol dire che una larga parte dei detentori storici (e più esposti in termini assoluti) di Bitcoin credono che il prezzo possa, almeno nel lungo periodo, tornare a salire.
Anche se in misura minore, secondo quando riportato da Chainanalysis, rispetto al crash del 2017 e e del 2020. Cosa che potrebbe essere segnale di un mercato ormai maturo – anche per chi è arrivato da poco. I crash periodici e ciclici di Bitcoin sono stati, progressivamente, meno violenti. Segno che i tempi stanno cambiando, anche se è presto per sentirsi al riparo.
Il buy the dip, letteralmente compra il punto basso, continua ad essere una strategia molto popolare tra gli investitori in criptovalute – abituati ormai ad anni di elevatissima volatilità, che offre diverse occasioni di acquisto di questo tipo.
Una strategia che però, almeno se fatta durante momenti particolarmente turbolenti, presenta i suoi rischi. Siamo sempre sicuri di poter individuare il bottom di prezzo di Bitcoin o delle altre criptovalute? Impresa ardua, che però possiamo facilitare seguendo le nostre previsioni Bitcoin, che anche questa volta avevano correttamente individuato 30.000$ come supporto definitivo anche in caso di crash.
Sempre secondo quanto descritto nel report di Chainalysis – oltre 120.000 Bitcoin sarebbero passati di mano con una perdita di oltre 1/4 rispetto al prezzo di acquisto, con una perdita superiore al 25%.
Effetti del panic selling – o secondo chi cerca il meme anche in queste particolari circostanze di mercato – delle cosiddette paper hands, le mani di carta che non riescono a sopportare perdite importanti in poche ore di movimenti di mercato.
Prepararsi a questi eventi è una necessità, almeno per chi vuole investire su Bitcoin sul medio e lungo periodo. Sebbene con minore intensità, la volatilità continuerà ad essere un elemento di disturbo di tutti i mercati finanziari, compreso quello delle criptovalute. Un momento che però, come dimostrano gli acquisti delle cosiddette whale – può essere trasformato anche in una buona occasione di shopping.
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Ma guarda che notizia. Pensavo avesse comprato Tonino il fruttarolo.
Resto in attesa di un meteorite.
Visto eh? Ed ora occhi allinsù non si sa mai giunga proprio dalle sue parti ... il meteorite.
Perderanno tutti i soldi e già accaduto in passato, alla stregua degli investimenti sulle auto elettriche bidoni ...con quest’ultimi i dolori saranno maggiori , poiché le fabbriche manderanno a casa gli operai