Uno dei progetti più interessanti, ma dei quali si parla meno sia sulla stampa specializzata, sia su quella che soltanto saltuariamente si occupa di criptovalute. Questa potrebbe essere la settimana di Decred, progetto che è tornato al centro delle attenzioni degli investitori e che negli ultimi giorni ha recuperato una parte consistente delle perdite post crash.
Un progetto che agli inizi prese ampiamente ispirazione da Bitcoin e che oggi si propone come sistema ibrido, con diversi elementi PoS e la possibilità anche di fare staking per ottenere delle ricompense, con un’attenzione, come vedremo, anche per la privacy delle nostre transazioni.
Decred è anche una delle criptovalute che possiamo trovare su Capital.com (qui per un conto demo gratuito e illimitato) – piattaforma con 235+ coppie di token e che permette di investire anche tramite MetaTrader 4 e TradingView – con la possibilità di operare anche con la piattaforma proprietaria con intelligenza artificiale.
Decred è un progetto non nuovissimo e sicuramente non emergente. Nasce nel 2016 pescando a piene mani in quelli che erano, allora come oggi, alcuni dei concetti fondamentali che ruotano intorno a Bitcoin. Sicurezza, decentralizzazione e ricerca dell’unanimità per quanto riguarda l’approvazione di nuove implementazioni nel codice del progetto.
Il tutto gestito da una compagnia commerciale che fa da guida anche per l’aumento di reach del progetto nel mondo finanziario che conta, azienda nella quale gli elementi di spicco sono programmatori che si erano già occupati in passato proprio dello sviluppo di Bitcoin, in particolare per il Lightning Network.
Ad essere rivoluzionario è il sistema di voto: per evitare concentrazioni in capo a miner o grandi detentori di token – il progetto è nato per garantire a tutti gli holder la stessa possibilità di accesso alla governance. Cosa che previene anche quanto stiamo vedendo con l’impegno di investitori istituzionali all’interno di BTC. Un sistema che ha permesso al progetto di ricavarsi un’importantissima nicchia di appassionati.
Cosa che è un’altra delle particolarità del progetto, perché implementa ad un livello base un protocollo PoW integrato poi ad un livello più alto da un meccanismo PoS. Una soluzione che per i massimalisti della Proof of Work non sarà ottimale, ma che permette al progetto Decred di cercare di sintetizzare il meglio dei due mondi.
Decred ha già un ottimo livello di capitalizzazione, testimoniato dal fatto che si trova comunque già tra le prime 50 criptovalute per capitalizzazione. Non sarà più un progetto che possiamo ritenere come criptovaluta emergente, ma è comunque uno di quelli che riteniamo essere di maggiore spessore anche in prospettiva futura.
Decred continuerà a dire la sua, complice anche uno sviluppo del quale si parla molto poco, ma che in realtà procede a ritmo sostenuto e incessante. Con un’attenzione importantissima, durante l’ultimo aggiornamento, anche per quanto riguarda la privacy – tema mai stato così importante nel mondo delle criptovalute come oggi.
I presupposti per avere davanti un progetto solido e sul quale pensare di investire ci sono tutti. Per un atteggiamento che sarà non massimalista come quello di Bitcoin, ma che permette comunque di conservare lo spirito originario del mondo della blockchain.
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