Starling, banca inglese che soltanto 2 giorni fa aveva bloccato i trasferimenti verso gli exchange di criptovalute per i propri clienti, ha confermato che il ban sarà presto rimosso. Si tratterebbe infatti di uno stop temporaneo, mentre il gruppo bancario si preoccuperà di implementare un nuovo sistema anti-riciclaggio.
Pericolo sventato – seppur la banca, che è una delle più innovative del Regno Unito – muove comunque volumi non rilevanti. Ma un ottima notizia per il sentiment generale che gravita intorno a Bitcoin e al resto del comparto delle criptovalute.
Una notizia sicuramente bullish – che dimostra come in realtà molte delle notizie diffuse siano create ad arte ed ingigantite, senza che si comprendano i veri moventi di alcune mosse di banche e investitori istituzionali.
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Niente più restrizioni da Sterling a partire dal 23 giugno
Questa è la data successivamente alla quale i clienti del gruppo potranno tornare a fare versamenti verso gli exchange di criptovalute sia in entrata che in uscita. Un ban che pertanto – iniziato il 29 maggio scorso – durerà poco meno di un mese.
La decisione è stata presa dopo aver osservato alti livelli di attività illegali.
Ha affermato uno dei portavoce del gruppo a Decrypt, senza però specificare di che tipo di attività illegali si trattasse. Un ban che aveva riguardato però solo l’opzione pagamenti rapidi e non i pagamenti via carta, che sono comunque ancora abilitati.
Una mossa che più che autonoma, sembra denotare la paura, se non il terrore delle banche di infrangere leggi che in tema di criptovalute continuano ad essere mal definite e poco chiare. Gettando così nel dubbio, nello sconforto e nell’incertezza i gruppi bancari, che almeno in Europa e nel Regno Unito hanno doveri importanti in termini di anti-riciclaggio e di verifica delle operazioni.
- Tutti gli altri gruppi UK che hanno avuto problemi…
In realtà negli ultimi giorni il problema non ha riguardato soltanto Starling. Anche chi ha provato a versare con Monzo e con Barclays ha avuto delle difficoltà. Entrambi i gruppi però hanno negato qualunque tipo di blocco, adducendo motivazioni che riguardano le stringenti norme anti-riciclaggio presenti nel paese.
Con le banche che sono libere di non comunicare l’esito di tali controlli, non sapremo mai la verità. Segno che di trasparenza, anche nell’ovattato mondo bancario tradizionale, ne manca ancora tanta. Un problema che si potrà risolvere passando alle criptovalute? Secondo Hoskinson di Cardano, sì – con il leader del progetto che si è addirittura spinto a dire che le criptovalute, volenti o nolenti, arriveranno a rimpiazzare addirittura le banche centrali. Probabilmente una delle sparate di Hoskinson, che non è nuovo a questo tipo di uscite. Ma un desiderio che crediamo sia di moltissimi.
Una notizia che potrebbe avere impatto anche sul breve – anche in seguito alla smentita degli altri gruppi bancari UK di un ban del settore criptovalute. Notizia che possiamo sfruttare su Capital.com (qui per un conto demo illimitato e gratuito), che permette di investire sia tramite piattaforma proprietaria con intelligenza artificiale, sia invece con MetaTrader 4 e TradingView (ottimi per crypto auto trading).
Banche e criptovalute: pace fatta?
Non è assolutamente detto. Tutt’altro – i due settori, che competono almeno in alcune nicchie, continueranno probabilmente a guardarsi in cagnesco ancora per molti anni. Le normative statali che regolano le banche contribuiscono poi ad un clima poco disteso, con i maggiori istituti europei che spesso non sanno come muoversi per limitare danni e possibilità di multe.
Noi crediamo poco nel ruolo delle banche nella prossima rivoluzione cripto. Anche se, ad un certo punto, sarà inevitabile anche per gli istituti bancari più restii abbracciare il mondo cripto. D’altronde è già capitato a Goldman Sachs.