Fine del FUD anche per l’India? Il paese asiatico, da sempre tra i detrattori e repressori del fenomeno Bitcoin, sembrerebbe pronto a tornare sui suoi passi, almeno secondo quanto riportato da The New Indian Express.
Ci sarebbe in ballo un nuovo disegno di legge, che renderebbe Bitcoin, almeno per la legislazione indiana, un asset finanziario a tutti gli effetti. Soluzione che – come vedremo più avanti – non è forse la migliore in termini fiscali, ma che comunque contribuisce a riportare un po’ di chiarezza nel comparto, nel secondo paese più popoloso del mondo.
Una buona notizia per quanto riguarda Bitcoin e nel complesso il mondo delle criptovalute – che potrebbe giovarsi di una ritrovata normalità in un paese la cui economia è tra le più vivaci, da più di un decennio a questa parte.
Voci di corridoio parlano di una nuova legge
Voci di corridoio che sono riportate da The New Indian Express parlano, citando fonti informate dei fatti, di una prossima svolta legislativa per Bitcoin nel paese. Dopo una situazione di incertezza che dura ormai, l’India sarebbe infatti pronta a riconoscere lo status di asset finanziario a BTC, rendendolo nei fatti simile all’oro e agli altri titoli che si possono acquistare in borsa.
Una situazione che potrebbe avere un impatto importante sulla domanda di token a mercato, perché consentirebbe (in modo completamente legale) a milioni di persone di entrare nel mercato e di cominciare a custodire BTC a scopi finanziari.
In un paese che supera di molto il miliardo di cittadini – una notizia del genere ha una portata enorme – contribuendo anche a ristabilire il sereno dopo settimane di FUD intenso da parte della politica, che sembrerebbe essere ormai prossima alla resa, anche in paesi, come l’India, tradizionalmente molto ostili al mondo delle criptovalute.
Rimangono in piedi gli Stati Uniti (con l’intervento di Sen. Warren ai limiti dell’incredibile soltanto ieri) e la Cina che continua con il tentativo di distruzione dell’ecosistema cripto a colpi di FUD e di interventi molto concreti. Poco male – Bitcoin ha ripreso a correre, spinto anche dalle ottime notizie che arrivano dai paesi cosiddetti emergenti.
Cosa significa il riconoscimento di Bitcoin come asset finanziario?
Vuol dire che potrà essere comprato e venduto come un qualunque asset scambiato sui mercati. Ma ci sono anche altre implicazione, perché permane la differenza, importantissima, tra asset finanziario e valuta.
Nel secondo caso, che è quello di El Salvador, che ha riconosciuto BTC come valuta legale, si ha il massimo numero di vantaggi, almeno secondo le principali normative fiscali nazionali nel mondo. Perché eventuali guadagni, al di sotto di una soglia molto alta, dagli scambi di BTC contro valute fiat, non sono in genere tassati.
Questa è la situazione che troviamo anche in Italia – dove ai privati è riconosciuto un tetto piuttosto alto di no tax sulle criptovalute, che sono fiscalmente considerate delle valute estere a tutti gli effetti.
Nel caso dell’India le cose staranno diversamente. Il fatto di trattare BTC come se fosse un asset finanziario a tutti gli effetti, renderà i gain tassabili, cosa che dovrebbe essere inoltre inserita esplicitamente nel disegno di legge in preparazione.
Pazienza – stiamo comunque facendo dei passi avanti in termini di accettazione in tutto il mondo, cosa che è di ottimo auspicio per i prossimi prezzi di Bitcoin. Qualcosa che per intenderci giocherà a favore del prezzo futuro del token. Come confermiamo anche nelle nostre previsioni Bitcoin.