Anche il Bitcoin Mining Council non sembra più voler avere niente a che fare con Elon Musk, o almeno non ufficialmente. Secondo quanto riportato poche ore fa da Decrypt, il concilio nato per imprimere una svolta green al mining di Bitcoin non vedrà il CEO di Tesla tra i suoi rappresentanti ufficiali.
E non vedrà l’eccentrico imprenditore neanche rivestire alcun tipo di ruolo, ancora una volta ufficialmente, all’interno della neonata formazione, tutto questo mentre si era pensato, almeno in una primissima battuta, ad un coinvolgimento diretto del magnate, che pur aveva preso parte (almeno secondo i suoi racconti) ai primi incontri del gruppo.
Dati i pessimi rapporti tra Bitcoin e Musk, questa potrebbe essere interpretata come una notizia bullish, con BTC che si metterà al riparo (si spera) dalle prossime uscite di Elon, non esattamente felici e positive per il prezzo della criptovaluta.
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Il concilio dei miner fa a meno di Musk: ecco perché
La notizia, che pur non ha avuto l’eco che meritava, è di quelle forti. Perché soltanto un paio di settimane fa, il CEO di Tesla, aveva raccontato del primo meeting del gruppo come se ne fosse stato protagonista ed organizzatore.
Ho parlato con i miner del Nord America. Si sono impegnati a pubblicare i consumi correnti e futuri di energia rinnovabile e a chiedere ai miner di tutto il mondo di fare la stessa cosa. Potenzialmente promettente.
Ma ormai gli appassionati di criptovalute conoscono il carattere di Musk, che tanto con Bitcoin, quanto con altre criptovalute come Dogecoin, punta piuttosto di frequente a cavalcare l’onda per farsi un pizzico di pubblicità personale.
Nel frattempo Michael Saylor…
Saylor riveste sicuramente un altro tipo di ruolo all’interno della community di Bitcoin, pur essendo comunque lontano da tanti temi degli appassionati della prima ora. Bene, Il CEO di MicroStrategy invece continuerà, a quanto pare, a far parte del forum – del quale è stato primo promotore. E in un tweet di ieri ha annunciato il lancio del sito ufficiale dell’iniziativa.
Il Bitcoin Mining Council è un forum aperto e a partecipazione volontaria dei miner di BItcoin che si impegnano per il network e per i suoi principi fondamentali. Promuoviamo trasparenza, le migliori pratiche e istruiamo il pubblico sui benefici di Bitcoin e del mining. Unisciti a noi.
Rimandando ad un sito internet che in verità per adesso permette solo di iscriversi tramite un indirizzo e-mail per comunicazioni future. Qualcosa comunque si muove – e al netto delle polemiche che in parte condividiamo, potrebbe esserci effettivamente del buono per Bitcoin.
Bitcoin potrà diventare verde?
Sì. Ammesso che ovviamente la cosa interessi. Da un lato la Cina sta lanciando una guerra senza quartiere ai miner, dall’altro gli Stati Uniti diventeranno sempre più rilevanti nella geopolitica di Bitcoin, nonostante Washington almeno a livello ufficiale, continui ad attaccare BTC.
E questo non potrà che tradursi in un maggiore impegno per un mining sostenibile e che facci affidamento su fonti di energia rinnovabile. Cosa che il Council potrebbe aiutare a fare, ma che in realtà accade già per una proporzione molto rilevante.
Bitcoin sarà criptovaluta green? In realtà in parte già lo è. E con l’arrivo a El Salvador, potrà diventarlo ancora di più. Perché, come vi abbiamo raccontato ieri, il paese sarebbe pronto ad offrire location nei pressi di centrali elettriche geotermiche, che sfruttano i vulcani del paese.
Un’energia, come ha ricordato il presidente Nayib Bukele 100% rinnovabile e a zero impatto. Con buona pace dei detrattori del sistema cripto, che punteranno, ancora per qualche mese, ad un FUD di tipo ecologico, ma non solo.