Prima 500 milioni, poi un miliardo. Il percorso di MicroStrategy in Bitcoin si fa sempre più importante, con Michael Saylor che è diventato ormai uno dei personaggi più riconoscibili all’interno della community business che ha investito in BTC, anche tra i non specialisti.
Quando in Italia era piena notte, il CEO di MicroStrategy è intervenuto dai microfoni di CNBC, ancora una volta per spiegare le proprie strategie su Bitcoin e per giustificare acquisti così importanti da parte della propria azienda – che a breve potrebbe superare il tetto di 5 miliardi di Bitcoin a bilancio.
10 minuti densi di spunti interessanti, con Saylor che ha anche aperto alle possibilità offerte da altre criptovalute, anche se probabilmente non per la sua azienda. Notizie bullish? Per ora sembrerebbe di sì, con BTC che guadagna qualcosa rispetto alle posizioni di ieri e si avvicina verso quota 41.000$, con la resistenza più importante della giornata che sarà intorno a quota 42.000$.
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Saylor: “Siamo i primi in Bitcoin
L’intervento di Saylor è partito – come sempre avviene da qualche tempo a questa parte – evidenziando il primato della propria azienda non solo negli investimenti diretti in Bitcoin, ma anche nella tipologia di prodotti offerti ai risparmiatori e agli investitori. Parliamo dei bond convertibili che sono diventati la cifra distintiva del gruppo, così come le nuove azioni Classe A che verranno utilizzate per l’acquisto di ulteriori Bitcoin.
Il miliardo di dollari di azioni che andremo ad emettere sarà utilizzato per acquistare BTC, o se la necessità dovesse presentarsi, per riacquistare parte del nostro debito.
Confermando quanto avevamo riportato ieri su Criptovaluta.it, in una mossa a sorpresa che ha shockato anche i più convinti sostenitori di Bitcoin. Saylor ha infatti appena concluso un round di obbligazioni senior il cui ricavato sarà utilzizzato per acquistare proprio altri token BTC. Si era partiti con un’offerta di 400 milioni, ma date le richieste arrivate superiori al miliardo e mezzo di dollari, si è poi deciso di portare l’offerta di debito a 500 milioni, che dovrebbero essere utilizzati proprio in questi giorni da Saylor per l’acquisto di nuovi Bitcoin. A questa raccolta andranno ad aggiungersi 1.000.000.000 di azioni emesse nel corso di 3 anni.
Investire in Bitcoin è stato conveniente. Con liquidità cash in cassa il nostro titolo valeva molto meno. È stato il migliore anno di sempre anche per la divisione software.
Segnalando ancora una volta che la scelta di investire in modo così importante su BTC è derivata dalla necessità di impiegare capitali accumulati, scegliendo quello che a detta di Saylor sarebbe il miglior asset disponibile sul mercato.
Per Saylor c’è spazio anche per altre criptovalute
La notizia sulla quale si sono concentrati però i commentatori è stata l’ammissione, da parte di Saylor, dell’esistenza di “altre criptovalute”. Una novità importante, dato l’atteggiamento precedentemente massimalista di Saylor.
Con una citazione specifica per Ethereum e il riconoscimento del grande lavoro che la seconda criptovaluta per capitalizzazione al mondo ha già realizzato e realizzerà in futuro. Che torni il sereno tra i massimalisti BTC e gli appassionati di Ethereum? Difficile, anche se su questo punto la pensiamo esattamente come Saylor: il mercato delle criptovalute ha ancora enormi spazi di crescita e di applicazioni nel mondo “reale”, tali da permette a diversi progetti di svilupparsi e crescere in rilevanza.
MicroStrategy: quando partirà con gli acquisti?
Il grande mistero delle ultime 24 ore è stato il timing degli acquisti di MicroStrategy, che in questi giorni dovrà collocare 500 milioni di dollari sul mercato in cambio di Bitcoin.
Secondo molti l’azienda sarebbe già partita, dato che sono riapparsi acquisti su Coinbase gestiti da BOT che ricordano molto da vicino le precedenti operazioni di MS. Rimane il fatto che la quantità di capitale da immettere sul mercato non è tale, almeno a nostro avviso, da creare scossoni di prezzo importanti. Questo a meno che non vengano fatti partire gli acquisti in simultanea, cosa che però – anche in relazione a come si è mossa negli ultimi tempi MicroStrategy, non riteniamo avverrà.