Un’altra giornata di paura sui mercati delle criptovalute. Un altro crollo che ha colpito non solo Bitcoin – che pur rimane dentro l’ampio canale delle ultime settimane – ma tutto il settore, con gli altcoin che sono state le vittime sacrificali di un’altra ondata di vendite.
C’è chi parla di inizio del bear market, chi analizza invece i cicli quadriennali che sembrano aver accompagnato tutta la vita del mondo delle criptovalute. C’è anche chi parla del classico stop, del rallentamento tipico dell’estate. Un coacervo di opinioni che poco aiutano a capire sia la crisi (momentanea?) del settore delle criptovalute, sia il futuro possibile dell’intero comparto.
Con una certezza. La volatilità potrebbe continuare, offrendo degli ottimi spunti a chi sa muoversi all’interno di una situazione di chop (terminologia che andremo a spiegare più avanti nel corso di questo approfondimento.
Una situazione che non chiude alle opportunità di investimento, anche per chi vuole andare short e cavalcare quelli che sembrano essere venti fortemente ribassisti, oppure vuole comprare a prezzo scontato le migliori criptovalute, data la fase calante per il mercato. Possiamo farlo con eToro (qui per un conto dimostrativo gratuito), intermediario che offre anche l’opportunità unica di copiare i migliori o spiare nei loro portafogli con il CopyTrading e che offre anche dei panieri di cripto diversificati, per chi guarda al medio e lungo periodo, con i CopyPortfolios.
Non vogliamo passare per i Bastian Contrario anche in questa circostanza, nonostante spesso le nostre posizioni originali (ma basate su dati ed analisi) ci abbiano dato ragione. La sensazione che abbiamo, soppesando anche la nostra esperienza sul mercato, è che in realtà in pochissimi sappiano cosa potrà succedere nelle prossime settimane.
L’elefante nella cristalleria rimane Bitcoin, che nelle ultime giornate di trading ha dimostrato diversi punti fermi per la lettura del comparto. In primo luogo rimane il re delle contrattazioni. Quando BTC va giù, il resto del mercato lo segue, spesso in modo amplificato.
In secondo luogo gli altcoin, che pur avevano eroso in modo sostanziale dominance a Bitcoin, stanno pagando un prezzo altissimo. Ethereum, tra i migliori performer dell’anno, ha accusato il crollo in modo molto violento e ora viene scambiato intorno a quota 2.000$, prezzo alto per chi è entrato ad inizio anno sul mercato, ma incredibilmente basso per chi è arrivato tardi.
Per il resto degli altcoin è invece ecatombe. Ieri tutti o quasi hanno perso in doppia cifra, con l’emorragia di market cap che si è stoppata soltanto quando Bitcoin ha dimostrato di poter tenere sopra quota 32.000$.
Sul fatto che sia o meno l’inizio del bear market, non possiamo offrire una risposta sicura al 100%. I grafici non sono granché incoraggianti – e la situazione macroeconomica non è molto invitante per chi vuole iniziare ad investire oggi. Oltre ad una debolezza del settore intrinseca, pesa molto l’incertezza dovuta all’arrivo dell’inflazione (ormai ovvia) e alla situazione non brillante dei debiti pubblici. Con le banche centrali che hanno spazi ormai molto ristretti per agire.
È saltata fuori più e più volte all’interno delle analisi delle ultime ore e degli ultimi giorni, spesso per giustificare la convinzione dell’arrivo del bear market. Potrebbe essere vero? Sicuramente è un’ipotesi suggestiva, che però deve fare i conti con quello che i mercati finanziari ci hanno insegnato negli anni, ovvero che le performance e i pattern del passato non sono necessariamente qualcosa che si ripeterà in futuro.
E in questo senso ricorda un po’ il crash del 2018. Soprattutto in termini di valore accumulato dagli altcoin. Ma ancora una volta dobbiamo sottolineare che quanto si è verificato in passato non deve necessariamente ripetersi in futuro.
Si è fatto un gran parlare di death cross, che in linguaggio tecnico significa semplicemente che quando la media mobile a 50 giorni attraversa al ribasso la media mobile a 200 giorni, siamo davanti ad un potenziale sell off.
Gli indicatori tecnici, ai quali anche noi ricorriamo per leggere i trend di breve periodo non sono degli oracoli certi – e non sono neanche fonte di verità assoluta. Anzi, la death cross, anche in mercati tradizionali, spesso è un indicatore che accumula parecchio ritardo, ovvero che registra più situazioni che si sono già verificate, che situazioni che potrebbero verificarsi nel futuro.
Ad ogni modo è un segnale – e per molti fortemente bearish. Chi vuole puntarci, può farlo con Capital.com (qui per un conto dimostrativo gratuito e illimitato), che offre tutti gli strumenti anche per leggere death e golden cross, con la possibilità di fare short e di operare tramite MetaTrader 4 e TradingView. Il tutto con un investimento minimo di 20 euro in capitale reale.
Non nel senso che le opzioni in scadenza non scadano: quello è un fatto matematico che difficilmente può essere contestato. Quello a cui non crediamo è che possano avere un impatto importante sul mercato di oggi, che è governato da forze molto diverse.
Quindi anche questa lettura è, almeno a nostro avviso, molto parziale. E dunque meritevole di essere rispedita al mittente.
Al momento c’è una sola certezza sul mercato di Bitcoin, che sta poi condizionando quello delle altre criptovalute. Ovvero che siamo in un canale molto ampio, tra i 30.000 e i 40.000 e che tutto sembrerebbe indicare una fase di ulteriore accumulazione. Bitcoin ha dimostrato anche ieri, quando il sentiment si era fatto estremamente bearish, di avere dei supporti importanti e di essere – almeno per il momento – forte abbastanza da respingere attacchi degli orsi anche ben articolati e organizzati.
La verità è che molti degli esperti che troviamo su Twitter – anche tra i più blasonati – si stanno dimostrando bearish in prossimità dei supporti e bullish in prossimità delle resistenze. Un atteggiamento che abbiamo visto diverse volte nella nostra vita, proprio in concomitanza di fasi di chop e accumulazione.
Occhio a cadere nelle trappole di whales e di trader esperti, che stanno approfittando di questa situazione per accumulare ancora più Bitcoin a spese di chi segue esperti spesso da strapazzo.
Anche questa è un’ipotesi suggestiva, almeno per chi segue la teoria dei cicli quadriennali di Bitcoin. Se così fosse, mancherebbe proprio l’ultima gamba della fase bullish, che potrebbe essere in fase di carica in questo momento di bassi volumi e prima di un’estate tradizionalmente molto fiacca per tutto il comparto.
Noi rimaniamo, almeno per ora e con gli elementi che abbiamo a disposizione, rialzisti sul medio e lungo termine e anche per la fine dell’anno. Non abbiamo elementi, almeno per ora, per rinnegare le previsioni Bitcoin che abbiamo messo nero su bianco sul nostro sito.
Discorso molto diverso per il mercato degli altcoin, che sembrerebbe essere molto in difficoltà rispetto a qualche settimana fa. Tuttavia una ripresa di Bitcoin avrebbe la capacità, cosa già dimostrata in passato, di far tornare un sentiment positivo anche tra le criptovalute di seconda fila.
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Complimenti per la lucidità di analisi che condivido in pieno.
Cordiali saluti
Giancarlo
Ciao Giancarlo, grazie per la sua opinione. Il team di Criptovaluta.it ti ringrazia.