È finalmente online la lunghissima intervista di Peter McCormack a Nayib Bukele, ormai conosciutissimo presidente di El Salvador, passato alla storia per aver reso Bitcoin valuta avente corso legale nel paese.
Dall’intervista, in inglese e della durata di oltre 1 ora, emergono dettagli molto interessanti non solo su quanto abbia portato alla decisione finale di Bukele di introdure BTC nel suo paese, ma anche su quali possibili nemici il paese centro-americano finirà per farsi in seguito a questa scelta.
Bukele è però più che convinto: Bitcoin è stata una scelta a prova di bomba – e aiuterà il suo paese, in particolare le fasce più deboli della popolazione – ad ottenere indipendenza economica. Con qualcosa che forse in pochi si aspettavano: Bukele – e questo emerge chiaramente dall’intervista – ha una conoscenza piuttosto approfondita del funzionamento del protocollo Bitcoin.
Pochi giorni dopo la formalizzazione della decisione di accettare Bitcoin come valuta avente corso legale, sono arrivati per El Salvador i primi commenti negativi da parte di una serie di istituzioni internazionali, vedi IMF e World Bank, che hanno voltato le spalle al paese nel corso di questa transizione.
Su entrambe le questioni, Bukele è intervenuto apertamente, sollecitato dalle domande di Peter McCormack, uno dei volti più conosciuti della community legata a Bitcoin. Per quanto riguarda la World Bank:
“Non ha alcun senso. Sono liberissimi di supportare o meno il nostro passaggio. Va bene, non cambia nulla per noi. Non abbiamo mai chiesto loro di aiutarci ad integrare Bitcoin nella nostra economia. Sarebbe stato fantastico averli dentro il progetto, ma poco male. Non abbiamo bisogno di altri talenti, ne abbiamo abbastanza per questo passaggio. E funzionerà, perché non sono qui per fare soldi, ma perché credono nel futuro di Bitcoin.”
Il riferimento di Bukele è ovviamente ai diversi appassionati – e specialisti – di Bitcoin che hanno già raggiunto il paese per aiutare a creare l’infrastruttura necessaria affinché il sistema possa effettivamente funzionare. Il rifiuto di World Bank di offrire supporto logistico, afferma il presidente di El Salvador, non avrà alcun tipo di ripercussione.
Anche la reazione del fondo monetario internazionale non si è fatta attendere. L’importante istituzione – che sta tra le altre cose negoziando un prestito ponte da 1 miliardo di dollari proprio con El Salvador – ha affermato di essere preoccupata per le conseguenze di questa scelta. Anche in questa circostanza però Bukele ha cercato di raffreddare i toni.
“Sono preoccupati? Siamo membri al 100% del Fondo Monetario Internazionale e di tutte le altre organizzazioni internazionali. Ci comportiamo bene, rispettiamo le leggi. La scelta di integrare Bitcoin è solo esercizio della nostra sovranità nazionale. Come abbiamo fatto quando abbiamo introdotto il dollaro USA come valuta a corso legale. La differenza sta nelle motivazioni di fondo.
Durante l’intervista si è in realtà parlato di molto altro, con qualche excursus anche nel ruolo di un presidente accusato dalle opposizioni di comportamenti autoritari e nel cui passato anche i detrattori di Bitcoin finiranno per scavare. L’intervista è già disponibile integralmente su YouTube, anche se ancora senza sottotitoli.
A fare le domande, lo ricordiamo, è McCormack, che in molti tra gli appassionati di Bitcoin seguiranno già su Twitter, per uno dei volti più noti dell’ecosistema sociale che si è sviluppato intorno a Bitcoin.
Il fulcro dell’intervista è però dopo pochi minuti, quando McCormack chiede a Bukele quali siano i rischi della sua mossa – per molti avventata – di riconoscere Bitcoin come valuta a corso legale.
Non ci sono rischi. Siamo già in una situazione dove il 70% degli abitanti di El Salvador non ha accesso ad un conto bancario. Sì, qualcuno si arrabbierà per questa decisione, ma che importa? Sono persone che non si prendono cura della nostra popolazione. Vedete, il vecchio sistema per noi non sta andando alla grande, quindi vale la pena di provare un nuovo sistema che per me… è a prova di bomba.
Una frecciata, neanche troppo velata, al governo USA e alle grandi banche, in un’economia che, lo ricordiamo, è dollarizzata da più 20 anni, ovvero utilizza una valuta straniera – il dollaro USA – come unica valuta corrente nel proprio paese.
Bitcoin è un passo in avanti enorme per l’umanità e vogliamo esserne parte. Cosa stiamo rischiando? Probabilmente qualcuno si arrabbierà, ma per me è un rischio minore. Sono persone che non si sono mai comportate bene con noi. Voi stareste nelle mani di qualcuno che può decidere il vostro futuro monetario?
Domande che probabilmente non troveranno risposta sugli organi di stampa ufficiali – che continuano ad evitare la questione, enorme, posta da El Salvador per il suo futuro di indipendenza monetaria. Un’indipendenza che passerà da un sistema solido come Bitcoin, che potrebbe, ad esempio attraverso il mining, offrire anche dei buoni ritorni economici, grazie all’enorme quantità di energia geotermica disponibile nel paese.
Nel frattempo il presidente tiene tutti sulle spine, postando qualche rendering dei futuri progetti per un mining pulito, proprio a El Salvador.
Quella che molti ritenevano una boutade sta in realtà prendendo la forma di un progetto molto concreto – e sul quale El Salvador punta molto per il suo futuro economico.
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