Secondo El Pais, noto quotidiano spagnolo, John McAfee si è suicidato nel carcere di Brians 2, a Sant Esteve de Sesrovires, a Barcellona, pochi minuti fa. La notizia arriva dalla polizia catalana.
McAfee, diventato multi-milionario grazie all’omonimo software anti-virus, era da anni anche nel circuito delle criptovalute, con la partecipazione a diverse ICO durante il boom delle stesse tra il 2017 e 2019.
John McAfee, 75 anni, lascia la moglie Janice Dyson, sposata nel 2013. Non ci sono ancora dettagli sulla vicenda, che deve essere ancora confermata dai familiari e dalla polizia spagnola, anche se già ripresa da diverse testate internazionali.
Il suicidio dopo l’annuncio dell’estradizione verso gli USA
La notizia del suicidio del tycoon degli anti-virus – e a più riprese magnate del circuito delle criptovalute – è arrivata poche ore dopo l’annuncio dell’accordo dell’estradizione degli USA da parte delle autorità spagnole. McAfee era indagato in relazione ad una presunta evasione fiscale, che riguarderebbe proventi raccolti tramite ICO di criptovalute, avvenute a cavallo tra il 2017 e il 2019, coronata un’operazione di lancio di un suo token.
McAfee si trovava in una delle carceri di Barcellona dopo essere stato arrestato dalla polizia spagnola, nell’aeroporto dell’omonima città, mentre cercava di fare scalo verso Istanbul. Il tutto su mandato della polizia americana, che aveva emanato un ordine di cattura internazionale.
Successivamente SEC lo aveva accusato di manipolazione nei confronti del prezzo di Dogecoin e di altri atti illegali inerenti il mondo delle criptovalute. Alle accuse di SEC si sono aggiunte quelle del Dipartimento della Giustizia, in realtà, almeno dalla documentazione prodotta dal DOJ, ancora fumose e in divenire.
Ancora non chiare le circostanze dell’accaduto
A pochi minuti dall’annuncio di El Pais non sono ancora le circostanze dell’accaduto. Il celebre quotidiano spagnolo cita fonti della polizia catalana, che avrebbe trovato McAfee nella sua cella, ormai esanime. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione.
L’eccentrico tycoon era detenuto nelle carceri catalane ormai dal 3 ottobre 2020, nell’attesa che la Corte Suprema Spagnola si pronunciasse sulla richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti. Decisione che è arrivata oggi, poche ore prima dal tragico fatto che stiamo riportando.
Si attendono aggiornamenti
Non si sa ancora molto del suicidio dell’uomo che in molti ricorderanno anche per previsioni Bitcoin ad un milione di dollari – e di altre uscite sui generis, che erano però motivo della sua straordinaria popolarità. Nelle prossime ore, quando il quadro sarà più chiaro, non mancheremo di aggiornare i nostri lettori. Nel frattempo è partito il tam tam sui social network, con messaggi di cordoglio da diversi membri di spicco della community che si riunisce intorno al mondo delle criptovalute.
Nel frattempo tace l’account Twitter ufficiale del fu magnate degli antivirus, gestito dalla moglie, ove ancora campeggia il messaggio di una settimana fa, dove McAfee annunciava di non avere più nulla dei proventi maturati con le criptovalute.
Gli Stati Uniti credono che io abbia delle criptovalute nascoste. Magari. Si sono liquefatte tra le molte mani del Team McAfee. I miei asset rimanenti sono tutti sotto sequestro. I miei amici si sono volatilizzati per paura di essere associati a me. Non nulla – e non mi pento di nulla.
Questo l’ultimo messaggio con il quale verrà ricordato John McAfee.