Ancora FUD su Binance, il popolare exchange (e provider di servizi finanziari avanzati) a tema criptovalute. Ultima authority in ordine di tempo a volerci vedere chiaro nelle operazioni del colosso è CYMA, l’authority omologa di CONSOB che si occupa della vigilanza sui mercati delle Isole Cayman.
Il comunicato ufficiale in realtà non parla di ban o di altro, come pur è stato fatto circolare su diversi organi di stampa. Si tratta in realtà della comunicazione dell’avvio delle indagini per quanto riguarda la supposta presenza dell’exchange sul territorio delle isole.
Un’ipotesi che è stata già smentita dai portavoce di Binance e che finirà, anche questa volta, in un FUD ingiustificato e in un attacco (che sembrerebbe essere coordinato) nei confronti del popolare exchange.
Al fine di cercare di ricostruire le operazioni di Binance – e anche per cercare di gettare luce sui diversi coni d’ombra paventati dalle principali authority di mercato del mondo – analizzeremo l’attuale struttura del colosso. Che vive in uno status legale e giuridico molto particolare – che non smetterà di far discutere per i prossimi mesi.
Binance rimane comunque – e spiegheremo nel corso del nostro approfondimento il perché – uno degli intermediari più solidi in circolazione, un intermediario che possiamo utilizzare per qualunque tipo di operazione, senza alcun tipo di timore che i nostri fondi siano a repentaglio.
Binance (qui per il conto gratis) continua ad offrire nella piena legalità i suoi servizi anche in Italia – con la possibilità di utilizzare anche il dex con transazioni a basso costo – e con un assortimento molto importante per quanto riguarda il mondo dei token emergenti.
Binance non ha un exchange alle Isole Cayman
E questo è il primo punto del quale è necessario discutere. Il popolare exchange ha confermato di non avere alcun tipo di exchange operativo alle Isole Cayman, ma di avere nel paradiso fiscale diverse entità legali che sono funzionali all’operatività del gruppo su scala globale.
Niente di nuovo e niente di inusuale: sono moltissime le attività finanziarie internazionali che approfittano di un tax rate molto conveniente alle Isole Cayman, anche nel settore finanziario tradizionale, che pur è portato per sua stessa natura ad essere maggiormente compliant rispetto alle singole normative statali sui mercati finanziari.
Pertanto l’indagine di CYMA, ammesso e concesso che prenderà mai il largo, finirà con un nulla di fatto, dato che della divisione exchange del gruppo in realtà non vi sarebbe traccia sull’Isola. Così come non ve n’è traccia nelle altre giurisdizioni che hanno attaccato recentemente Binance, ovvero FCA nel Regno Unito e FSA in Giappone.
La particolare posizione di Binance in Giappone
La situazione di Binance è particolare anche in Giappone, dove la legge prevede (in realtà in modo piuttosto simile rispetto a quanto avviene nell’UE) la registrazione e l’ottenimento di una licenza per promuovere servizi di carattere finanziario verso i cittadini e i residenti giapponesi.
Binance, come in realtà fanno moltissimi broker internazionali, in realtà opera su due livelli. E con Binance.com offre servizi che sono sì esterni alla giurisdizione giapponese, ma che ha tutto il diritto di offrire, dato che non ne fa una promozione attiva. Una situazione, come abbiamo detto, simile a quella europea, dove tecnicamente non si possono promuovere servizi finanziari, ma nulla vieta ai cittadini di rivolgersi ad operatori esterni.
Situazione che si sta estendendo, anche in Asia, a macchia d’olio. È notizia di pochi minuti fa l’indagine da parte dell’authority Thailandese sui mercati finanziari sulle operazioni di Binance. Per una serie di FUD che non sembra vedere la fine del tunnel.
Ci sono problemi per Binance?
La natura liquida dell’exchange è forse unica nel suo genere, in particolare tra intermediari che muovono quantità di denaro così importanti. Così come è naturale che un intermediario che offre prodotti a leva anche superiore a 100x attiri le attenzioni del legislatore.
Ed è altrettanto normale che i concorrenti, spesso dotati di licenza in tutte le giurisdizioni dove operano, puntino anche a questi aspetti legali per cercare di limitare lo strapotere di Binance come intermediario di prodotti di un certo tipo.
Almeno per ora però Binance si è dimostrato più che solido anche nel rimandare al mittente un certo tipo di accuse, confermando, almeno per gli utenti, un certo grado di affidabilità. Anche quando è montato in passato del malconcontento per shortage della piattaforma nelle fasi di volatilità più alta per il mercato.
Un gentlemen agreement che per ora ha funzionato
Certo è che in assenza di organizzazioni strutturate all’interno dei confini UE, qualcuno potrebbe obiettare che è difficile far valere le proprie ragioni nei confronti di Binance, che pur però ha sempre tenuto fede ai suoi impegni.
Una questione che però potrebbe essere parzialmente risolta dall’acquisto di Binance di un intermediario dotato di licenza BaFIN, che per il momento viene utilizzata a copertura dell’emissione degli Stock Token presenti sulla piattaforma.
Tale licenza – nel caso – potrebbe essere utilizzata anche a copertura degli strumenti più squisitamente finanziari della piattaforma, come i futures, anche se in quel caso ci sarebbe da fare i conti con le restrittive norme sulla leva finanziaria in Europa.
L’impressione complessiva che abbiamo, seguendo le operazioni di Binance oltre il solito FUD, è che il gruppo sa quel che sta facendo, anche sotto il profilo legale. Gli attacchi nei confronti del gruppo non cesseranno – ma continueranno ad avere, almeno per ora, basi molto poco solide.
CZ… un grande !!!