Arrivano le Yearn Vaults su Enzyme e uno dei progetti più interessanti del mondo della finanza decentralizzata vola sul mercato, in una 24 ore comunque positiva per tutto il suo comparto.
Un grande progetto – già integrato con diverse blockchain del medesimo settore – e che oggi impareremo a conoscere, in un approfondimento ovviamente innescato dalla grande performance sul mercato.
Oltre al prezzo c’è molto di interessante che riguarda questo protocollo – che sebbene non sia frequentemente discusso neanche sulle pubblicazioni specializzate, si candida in realtà a diventare uno dei progetti centrali nel mondo della DeFi.
Lo possiamo acquistare su anche su Coinbase (qui per un conto gratuito), uno degli intermediari più selettivi in termini di asset, cosa che contribuisce al prestigio di Enzyme. Un intermediario che difficilmente – e questo lo ha dimostrato negli anni – inserisce a listino criptovalute che non abbiano dei solidi fondamenti, tanto commerciali quanto tecnologiche. Lo stesso intermediario che si è da poco quotato in borsa e che offre anche la piattaforma Earn, per guadagnare gratuitamente criptovalute.
Enzyme è un progetto di finanza decentralizzata, un tempo conosciuto come Melon e dalle ottime performance, nell’ultimo mese, anche durante le fasi di contrazione del mercato. L’idea principale di Enzyme è di offrire la possibilità di fare management degli asset su blockchain, anche quando questi siano distribuiti su diverse blockchain, offrendosi come ponte per una gestione centralizzata.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnologico, siamo davanti ad un token ERC 20 e dunque basato sugli standard di Ethereum – cosa che, almeno in un’epoca particolarmente bulimica per la creazione di nuovi progetti (in genere sulla più economica BSC) può essere ulteriore segnale di solidità del progetto.
È stata la recente integrazione con le Vault di Yearn.Finance a spingere MLN, il token di riferimento del protocollo, ad una crescita in doppia cifra, con MLN che è stata una delle criptovalute con la performance migliore post crash del settore.
Un ottimo segno di forza, che è corroborato anche dall’integrazione di questo network con blockchain che hanno fatto tutte o quasi registrare delle performance altrettanto interessanti. Parliamo ad esempio di Compound, ma anche di Uniswap, Synthetix, Curve e 0x, nonché AAVE.
L’altro lato della vicenda è l’effettivo utilizzo del protocollo da parte di chi investe nel settore blockchain. I volumi sono già molto interessanti – e ci sono oltre 100 fondi che vengono direttamente gestiti tramite l’App che può essere raggiunta sul sito ufficiale. Un progetto pertanto non soltanto teorico, ma già utilizzato e pratico e all’interno di un comparto, quello della finanza decentralizzata, che è stato mattatore del 2021 – e che continuerà ad esserlo ancora per diversi anni.
Come sanno i nostri lettori che ci seguono più assiduamente, un boom di questa portata in così poco tempo può essere anche anticamera di una correzione intermedia. Pertanto chi vuole entrare adesso sul mercato a caccia di guadagni di breve e brevissimo periodo, può andare incontro a qualche rischio.
Diverso il discorso per chi invece vuole scegliere Enzyme per iniziare ad investire sul medio e lungo periodo. Con questo orizzonte temporale il progetto ha tutte le caratteristiche per essere considerato di buone prospettive. E in particolare per chi vuole operare nel mondo della finanza decentralizzata.
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