Ancora Goldman Sachs e ancora criptovalute. La banca d’affari ha ormai il pallino per il mondo della blockchain e continua a diffondere note molto incoraggianti per i propri associati e per chi utilizza i servizi di allocazione di capitale del gruppo.
Ieri è stato il turno di Ethereum, sul quale la banca si era già espressa con toni piuttosto lusinghieri in passato. Una nota che prevede un sorpasso di Ethereum a scapito di Bitcoin – per un’analisi che sarà destinata a far discutere tutto il mondo dei cripto-appassionati.
Cerchiamo di vederci chiaro – analizzando quanto gli analisti di Goldman Sachs hanno offerto ai propri associati. E cerchiamo anche di capire se l’analisi possa avere un qualunque tipo di senso per chi vuole orientarsi sul mercato oggi. Sono comunque ottime notizie sia per Ethereum, sia per il resto del mondo delle criptovalute, che trova ulteriore legittimità da parte di un grande gruppo bancario internazionale.
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Ethereum può sorpassare Bitcoin… ma come??
Secondo Goldman Sachs Ethereum potrebbe superare Bitcoin in termini di capitalizzazione di mercato, dato che il primo avrebbe dei casi d’uso maggiori e più interessanti. Una posizione sicuramente forte, dato che ad oggi la capitalizzazione di Ethereum è meno della metà di BTC. Il secondo, secondo la banca, starebbe ancora sfruttando il fatto di essere arrivato prima sul mercato, ma sarebbe destinato, almeno sul lungo periodo a cedere lo scettro di criptovaluta più ricca sul mercato.
Una posizione che almeno per il momento non ci sentiamo di condividere – e non perché non crediamo nel futuro di Ethereum, che sta al contrario confermando di essere un progetto assolutamente centrale, in particolare nel comparto più interessante nel mondo delle criptovalute oggi, ovvero la finanza decentralizzata.
Riteniamo però estremamente difficile che qualcuno possa spodestare Bitcoin – che è e rimarrà assolutamente centrale all’interno del mondo non solo delle criptovalute, ma anche della finanza in generale. Una posizione che mettiamo nero su bianco, a futura memoria, per vedere se i nostri analisti ci hanno visto più lungo di quelli di Goldman Sachs.
Secondo Goldman Sachs le criptovalute non sostituiranno l’oro
Parliamo anche in questo caso di funzioni squisitamente finanziarie. Secondo la banca d’affari si tratta di categorie di asset che sono oggi separate e che continueranno ad esserlo anche per il futuro.
L’oro sta competendo con le criptovalute allo stesso modo in cui sta competendo con le azioni e le materie prime. Per noi l’oro è un asset difensivo contro l’inflazione, mentre le criptovalute sono un asset per chi ha appetito per il rischio.
Cosa, questa, che riteniamo essere piuttosto on spot da parte della banca. Perché in particolare l’ultimo anno ha dimostrato che in realtà tra inflazione e criptovalute di correlazione ce n’è ancora poca, almeno sul breve periodo. Staremo a vedere se Goldman Sachs avrà ragione anche sul medio e lungo.
Sono tutte ottime notizie per il comparto delle criptovalute
Si può essere d’accordo o in disaccordo con Goldman Sachs, cosa più che legittima. Riteniamo però che questo interesse da parte delle banche di questa importanza continuerà a far aumentare la rilevanza, anche culturale, delle criptovalute. Quando è un gruppo di questo tipo ad esprimersi – e a trattare le cripto come Ethereum e Bitcoin come asset finanziari a tutti gli effetti – ha un effetto importante anche sulla percezione del grande pubblico.
E il riflesso che questo avrà sui prezzi di medio e lungo periodo non potrà che essere positivo, in particolare se dovessimo tenere conto anche della stance piuttosto negativa che questi gruppi avevano su Bitcoin ed Ethereum soltanto qualche mese fa. Un trend rialzista anche nel sentiment, che abbiamo immortalato nelle nostre previsioni Ethereum – fortemente rialziste anche in virtù del mutato atteggiamento dei grandi della finanza verso questo tipo di asset.