Arriva un altro meme token che parte dalla mitologia e dall’epica di Dogecoin – e che punta a diventare un nuovo fenomeno di costume all’interno del mondo delle criptovalute.
Nasce DogeBack, un token su rete Binance Smart Chain che offrirà – e questa è una novità assoluta nel mondo dei meme token – ricompense in Dogecoin agli holder. Un sistema piuttosto particolare, che andremo ad analizzare su richiesta della folta community che ci segue su Twitter.
In Italia siamo stati i primi a parlare di Shiba Inu Token, che è diventato il meme token per eccellenza, così come siamo stati i primissimi a raccontare di tante altre iniziative che hanno popolato, spesso anche come meteore, i mercati. Oggi ci occuperemo di analizzare l’offerta del primo token a pagare gli holder utilizzando un coin esterno, ovvero, come abbiamo già detto, tramite Dogecoin.
Un token che, se dovesse prendere piede, potrebbe avere un effetto positivo sul prezzo di Dogecoin, sul quale potremo investire con la piattaforma eToro (qui per un conto demo gratuito e con tutti i servizi disponibili), che offre anche servizi esclusivi come il CopyTrading, per investire copiando i migliori oppure spulciando nei loro portafogli – e i CopyPortfolios, che offrono dei panieri condivisi di criptovalute.
DogeBack è un token creato su rete Binance Smart Chain – come tantissimi progetti meme token che abbiamo visto arrivare sul mercato nelle ultime settimane. Fin qui nulla di nuovo: si sfrutta la popolarità di Doge, si sviluppa rapidamente un progetto su BSC e si cerca di creare una community intorno al token per spingerne il valore. I progetti, almeno quelli più vivaci, cercano poi di trovare un appiglio per differenziarsi dalla massa. In questo caso la scelta di DogeBack è particolarmente interessante. Perché gli holder verranno retribuiti direttamente in Dogecoin.
I token che vengono “creati” dallo staking vengono poi convertiti in Doge e poi distribuiti agli holder. Con un doppio effetto: da un lato renderà l’holding dei token molto più interessante, perché ci saranno delle ricompense esterne e non legate, se non indirettamente, al valore del token in quanto tale. In secondo luogo questa operazione potrebbe aumentare la domanda di Dogecoin – a patto ovviamente che il progetto prenda effettivamente piede.
DogeBack è per il momento disponibile solo su PancakeSwap, anche se il team che gestisce il token punta a renderlo presto disponibile quantomeno sui principali exchange, guardando anche a Binance, che è storicamente l’exchange che ha una maggiore attenzione per quanto riguarda i meme token, in particolare se girano sulla sua blockchain.
Per quanto riguarda le quotazioni, l’inserimento su CoinGecko è segno di un progetto che, seppure in erba, sta muovendo i primi passi secondo la sua timeline.
Il fatto di ricevere delle ricompense in Dogecoin, almeno per chi è interessato a questa criptovaluta, è sicuramente un buon pro. Per quanto riguarda il resto, ci sono diverse considerazioni che dobbiamo fare:
Con una capitalizzazione ancora estremamente bassa e che dunque anche con un piccolo investimento potremmo essere detentori di una buona quota di mercato. Questo però rende l’investimento estremamente più rischioso. Chi punta denaro oggi, deve aspettarsi un futuro di rischi consistenti.
Il progetto è in fase di sviluppo – e tante delle pietre miliari del progetto, che sono disponibili sul sito ufficiale, sono ancora da raggiungere. E non è detto che siano raggiunte, perché servirà uno sforzo considerevole da parte della community e dei gestori.
Prima di salutarci – e di aggiornarci anche su questo specifico progetto – segnaliamo altre caratteristiche più attinenti alla Tokenomics e alla politica di redistribuzione.
È di 100.000.000.000 di token. Un numero alto, ma non altissimo. Di questi il 51% è in pre-sale, il 35% sulle liquidity pool, il 3% al marketing team e l’11% in DX Sale Fees.
I Doge che andremo a guadagnare saranno distribuiti ogni 30 minuti, anche se questo fattore temporale potrebbe variare a seconda dei volumi di scambio sul network.
Le transazioni di vendita possono essere al massimo dello 0,3% del totale nel wallet con maggior numero di token – e massimo dell’1,5% della supply totale. Un sistema che dovrebbe limitare la possibilità di rug pull e anche di panic selling.
Un progetto interessante – ma che come tanti meme token dovrà spingere parecchio sul gas per diventare un serio concorrente di altri tipi di token analoghi, che hanno già un vantaggio di mercato importante.
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