Anche First Midwest Bank ha rivelato, tramite un filing verso SEC, di aver acquistato quote del Grayscale Bitcoin Trust. Non è il primo grande gruppo bancario ad effettuare un acquisto di questo tipo.
Soltanto qualche giorno fa infatti era stato il turno di Morgan Stanley – che aveva comunicato sempre a SEC l’acquisto di una piccola parte delle quote del fondo, per un totale dello 0,5%.
Continuano gli acquisti per quello che è l’unico veicolo istituzionale per investire in Bitcon oggi negli USA, almeno per un certo tipo di investitori. Acquisti che sono comunque un’ottima notizia per il mondo delle criptovalute e per il primo coin per capitalizzazione al mondo.
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Cosa e quanto ha comprato First Midwest Bank?
First Midwest Bank ha comunicato a SEC di avere in cassa 29.498 quote del fondo Grayscale Bitcoin Trust, un veicolo finanziario che permette di esporsi indirettamente verso il prezzo di Bitcoin. Un veicolo piuttosto popolare per le società degli Stati Uniti, giurisdizione all’interno della quale non esistono ancora, ad esempio, ETF.
Nel complesso si tratta di un numero di quote leggermente superiore a quello che è stato accantonato da Morgan Stanley, per un totale, ai prezzi attuali, di circa 900.000$. Un investimento di proporzioni non enormi, che tuttavia rimane un ottimo segnale per il comparto di Bitcoin, che vede ormai l’ingresso di diversi istituti bancari di spessore nel novero degli investitori.
Con la possibilità di investimenti in ETF, la situazione potrebbe migliorare ulteriormente
Se SEC dovesse finalmente decidersi ad approvare qualcuno dei diversi ETF che sono in attesa sulla sua scrivania, la situazione potrebbe farsi ancora più rosea per il mondo di BTC. L’authority che vigila sui mercati negli USA continua però a rimandare l’OK agli ETF proposti da VanEck – così come agli altri 12 che sono stati già inviati negli ultimi mesi.
Una situazione che sarà difficile vedere sbloccata a breve – dato che come abbiamo già raccontato sulle nostre pagine, è parte di una lotta più ampia da parte della maggioranza Dem alla finanziarizzazione di Bitcoin e del mondo delle criptovalute. Una lotta senza quartiere che più che contro le cripto, si sta svolgendo contro i Repubblicani, che sembrerebbero essere mediamente più favorevoli a questo tipo di strumenti.
Bitcoin è un asset di investimento, e ormai ci sono pochissimi dubbi a riguardo
Nessuno dovrebbe più avere dubbi su quanto abbiamo affermato, anche se banche e società di investimento devono, almeno negli USA, continuare ad utilizzare veicoli finanziari particolari per avere esposizione verso il mondo di Bitcoin.
Non è soltanto il caso di Grayscale Bitcoin Trust, ma anche di MicroStrategy: l’azienda di Michael Saylor oggi fa gola alle società di investimento proprio per la sua enorme cassa in Bitcoin. E soltanto ieri è stato reso noto che anche Capital International Investors ha acquistato 600 milioni di dollari di azioni MicroStrategy per avere esposizione verso Bitcoin.
In questo caso parliamo di un gruppo che gestisce 400 miliardi di dollari di capitali – e che ancora una volta in mancanza di strumenti più idonei, ha deciso di puntare sulla società di Saylor al fine di avere indirettamente dei Bitcoin in cassa.
Il quadro, checché ne dicano le ondate di FUD che periodicamente colpiscono il mercato, organizzate ad arte dal mondo della politica e dai giornali compiacenti – è profondamente cambiato, ed è difficile pensare a questo punto che si possa tornare indietro.
Intanto il prezzo di Bitcoin…
Continua i suoi movimenti laterali. Qualcuno, tra gli americani, ha parlato di situazione di No Market, ovvero di mercato quasi completamente assente e di oscillazioni che dovranno continuare fino a quando si verificherà uno dei seguenti fatti:
- Un calo consistente sotto i 30.000$ di prezzo
Che per il momento sembrerebbe essere scongiurato, data l’alta quantità di capitale pronto ad acquistare BTC vicino a questa soglia.
- Superamento della MA 200
Cosa che per avvenire avrà bisogno di tanti acquisti spot, ovvero del ritorno sul mercato di chi spende cash per mettere BTC in cassa. Difficile che una delle due condizioni si verifichi durante l’estate, notoriamente un periodo di transazioni più basse per tutto il mondo delle criptovalute (e anche per i mercati tradizionali). Anche se Bitcoin ci ha abituato, nel tempo, a superare tutti gli schemi.
Per quanto riguarda invece l’orizzonte di fine anno, nonché quello di medio e lungo periodo siamo davanti a previsioni Bitcoin che rimangono per noi estremamente positive, anche alla luce di questo rinnovato interesse da parte del mondo della finanza che conta.
Difficile pensare che questo livello di prezzo non venga considerato, soltanto tra qualche settimana, estremamente basso. E sono in molti che stanno approfittando di questa fase di movimenti laterali per accumulare coin in vista dei futuri rialzi.