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In Australia carte VISA per spendere Bitcoin e cripto: ecco come funzionano!

4 anni fa
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Le criptovalute entrano nell’economia australiana dalla porta principale. Grazie a VISA, che è ormai da qualche tempo una delle società più attive in questo spazio, gli utenti australiani potranno utilizzare delle comunissime carte di debito per spendere i propri Bitcoin.

E questo sarà possibile in qualunque punto vendita accetti il pagamento tramite POS con carta VISA, ovvero la stragrande maggioranza dei negozi e delle attività, per qualunque tipo di prodotto, in tutto il paese. Continua così l’impegno di VISA per Bitcoin e per il mondo delle criptovalute in generale.

Dopo quelle di Crypto.com – ecco VISA che si impegna in modo diretto

Il gigante dei pagamenti digitali sta prendendo il largo, lasciando indietro anche il rivale di sempre, Mastercard, che pur si sta organizzando per essere centrale nell’economia del futuro basata sulle criptovalute.

Una notizia estremamente bullish per tutto il comparto, ideale per fare un po’ di news trading di lungo periodo, su tutte le principali criptovalute del comparto. Possiamo farlo con eToro (qui per ottenere un conto di prova gratuito per sempre), che permette, a chi non vuole sottilizzare sulla scelta, di affidarsi a CopyPortfolios che replicano tutte le principali criptovalute del comparto. Oppure di mettersi nelle mani, con un solo click, dei migliori trader grazie al CopyTrading (oppure semplicemente di spiarne le posizioni).

VISA: le nuove carte di debito che ci permetteranno di spendere Bitcoin

Il progetto nasce da una collaborazione con CryptoSpend, una start up australiana che si occupa appunto di creare ponti tra il mondo delle criptovalute e il commercio retail. VISA, proprio ieri, ha annunciato di aver permesso alla società di emettere carte di debito a suo marchio, che utilizzeranno il bilancio in Bitcoin e in altre criptovalute, che verrà convertito all’istante al momento del pagamento.

Cosa potremo pagare, in Australia, con questo tipo di carte? Praticamente di tutto, come ci ricorda il leader di CryptoSpend:

Potremo pagare tutto, dai biglietti del cinema ad un nuovo paio di cuffie.

Sarà NOVATTI, che già vanta una collaborazione importantissima con Ripple e che è uno degli attori principali dell’economia digitale in Australia, ad emettere fisicamente le carte, con il progetto che partirà da settembre e che vedrà coinvolto anche BitGo, come servizio di custodia per le criptovalute.

I nostri clienti vanno dagli studenti appena maggiorenni alle nonne di 70 anni. Questo enfatizza ancora di più il crescente appetito del pubblico per l’utilizzo di criptovalute per le spese di tutti i giorni.

Senza dimenticare che sempre in Australia anche Crypto.com è entrato a far parte del council di VISA lo scorso marzo – offrendo prodotti analoghi. Un’ottima notizia per tutti gli appassionati di criptovalute, che vorrebbero vedere i loro cryptotoken utilizzati ogni giorno, anche per le piccole spese.

Una rivoluzione che nessuno può pensare di arrestare

Il punto di svolta lo abbiamo passato ormai da qualche mese. L’impegno di società come VISA in questo spazio rendono le criptovalute un fatto concreto, davanti al quale anche i regolatori statali più avversi al movimento non potranno nulla.

Con la speranza che queste siano soltanto le prime iniziative di un percorso a cascata, che presto inizierà a coinvolgere anche le piccole banche e i piccoli emittenti di carte. Dopotutto dello spazio fa parte anche PayPal, con un impegno molto concreto e tanti altri agenti dello spazio economico che mai avremmo immaginato di vedere nel mondo di Bitcoin & co. Tutto questo in un momento molto complicato per Bitcoin, che fatica a riprendere quota, in una fase di mercato di stallo importante e con la paura che domina ancora i grandi investitori, complici anche le condizioni generali del mercato finanziario.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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