La correlazione c’è – e sembrerebbe essere più con il settore azionario americano e asiatico che con le fantasie e il FUD che pur ha ripreso a circolare negli ultimi giorni. E dato il momento convulso nell’economia, di grandi sorprese è difficile che ce ne siano a breve.
Parliamo di Bitcoin e del momento non esattamente brillante – o meglio, lontano dai quei ritmi di bull run ai quali ci aveva abituato negli ultimi tempi. Dopo una risalita sopra quota 32.000$, spinto dalle aperture positive delle borse americane, la prima criptovaluta per market cap ha fallito poi l’assalto ai 33.000$.
Una situazione che però non sembrerebbe essere dettata dalle notizie in quanto tali, ma piuttosto da tutta una serie di elementi che meritano, senza alcun dubbio, maggiore approfondimento. È proprio quello che faremo nel corso di questo speciale – segnalando anche quali potrebbero essere i movimenti di breve che domineranno il mercato delle prossime ore.
Movimenti di breve sui quali potremo investire con la piattaforma Capital.com (qui per il conto demo gratuito, illimitato e con funzionalità piene) – con intelligenza artificiale esclusiva e piattaforme come MetaTrader 4 e TradingView – con la possibilità di accedere ad un conto reale con soli 20 euro.
Il grande tema della settimana: lo sblocco di Grayscale
Diversi dei Bitcoin che sono all’interno del Trust Grayscale saranno sbloccati nel corso di questa settimana. Partiamo di un totale di 16.000 Bitcoin che potrebbero essere messi in vendita. Una somma importante che se dovesse finire tutta sul mercato potrebbe avere un impatto non indifferente sul valore di Bitcoin.
Ci sono però un paio di considerazioni da fare a riguardo: in primo luogo non è affatto automatica la vendita dei Bitcoin che saranno sbloccati, almeno ai prezzi attuali. In secondo luogo, i mercati conoscono già da tempo di questa eventualità e potrebbero aver scontato la possibilità di vendita, con il prezzo che, seguendo il buy the rumor, sell the news invertito, potrebbe invece riprendere a risalire.
Per noi, almeno per il momento, un evento assolutamente ininfluente sul prezzo di Bitcoin, se non in senso inverso a quello che prevedono diverse testate.
Si torna a parlare di Apple…
Con indiscrezioni che avevamo già pubblicato settimane fa e che sono tornate a circolare dalla giornata di lunedì. In molti si sono detti scettici di una possibilità del genere, cosa alla quale non ci sentiamo di accodarci, almeno su un orizzonte temporale sufficientemente lungo. Il fatto che Apple abbia per ora evitato di commentare non può aggiungere nulla alla questione: siamo infatti davanti ad un’azienda che ha fatto della segretezza del suo operato uno dei suoi punti di forza, o meglio, una delle sue caratteristiche genetiche.
Apple ha già mostrato il suo interesse per il comparto delle criptovalute in modo concreto, aggiungendo al suo parterre di ingegneri degli esperti di blockchain. Il fatto che gestisca un metodo di pagamento importante come Apple Pay, è un ulteriore indizio di un possibile interesse.
Basta parlare di Bitcoin Green – e soprattutto di Chia
Altro tormentone degli ultimi giorni, che è tornato sulle criptovalute green e sui supposti enormi consumi di Bitcoin (di tipo tra le altre cose non rinnovabile) per il mantenimento della sua blockchain. Qualcosa sul quale possiamo essere anche parzialmente d’accordo.
Quello che non possiamo però accettare è che si guardi a soluzioni potenzialmente con un impatto maggiore sull’ambiente, come Chia. Il suo proof of space – è stato già ampiamente dimostrato – distrugge gli hard disk a ritmi molto elevati, lasciandosi dietro una scia di hardware da smaltire che ha un impatto enorme sullo stato di salute del nostro ambiente. Qualcosa che non sembra, nel complesso, un grande guadagno rispetto all’impatto di Bitcoin in termini energetici.
Torna Taleb: ma ormai è un carillon scarico e stanco
Nassim Taleb è tornato su Bitcoin, ripetendo le stesse parole che ossessivamente afferma in pubblico ormai da qualche mese: “Bitcoin vale zero ed è destinato a fallire”. Peccato che per il guru metà filosofo metà economista ci sia un vested interest. La sua vicinanza al progetto Bitcoin SV, non esattamente il migliore dei progetti nati da un fork di Bitcoin, non può che farci avere qualche dubbio sull’innocenza delle affermazioni dell’autore de Il Cigno Nero. Profeta di sventura che dichiara 100 crisi ogni 2 che se ne verificano effettivamente.
Con tutto il rispetto per il ricchissimo autore, non possiamo che iniziare ad ignorare le sue litanie, ormai in grado di indirizzare una nicchia di pubblico che non si sarebbe comunque mai avvicinato al mondo dei cryptotoken né tantomeno a quello di Bitcoin.
Facciamola finita anche con la questione dei pagamenti illegali
Altro tormentone e FUD duro a morire, che vorrebbe Bitcoin come valuta preferita dei delinquenti. Su questo specifico aspetto – complice anche la notizia che arriva da Sassuolo e che racconta di vendite online di stupefacenti pagate tramite BTC – è bene ritornare una volta per tutte.
La stragrande maggioranza della droga viene pagata in Euro, almeno in Italia. Così come vengono pagati in Euro refurtiva dei ricettatori, prestazioni sessuali, gioco d’azzardo. Il fatto che ci sia uno strumento in più per farsi pagare non dice nulla su quel mezzo di pagamento. Altrimenti dovremmo batterci per l’abolizione dell’euro e del dollaro USA, ad oggi valute utilizzate in oltre il 99% dei traffici illeciti. Una posizione assurda la nostra? Vero. Ma lo è altrettanto quella di chi associa Bitcoin alla criminalità organizzata.
Blackrock investe in Bitcoin – e lo fa in modo pesante
Anche se non direttamente, il più importante gestore di capitali del mondo è entrato nel mercato di Bitcoin. Il gruppo infatti è azionista di maggioranza di una società, MicroStrategy del popolarissimo Michael Saylor, che deve larghissima parte del suo valore di borsa all’enorme quantità di BTC che ha in cassa. E pertanto possiamo dire, senza timore alcuno di smentita, di avere davanti un investimento effettivo di Blackrock in Bitcoin. Una società che difficilmente sbaglia nelle sue considerazioni e che deve averci visto lungo anche nel mercato delle criptovalute.
Continuano i movimenti laterali di BTC e per ora è tutto quello che sappiamo
I volumi sono scesi – e di parecchio. E questo ha dato il via ad una serie di movimenti laterali che si protraggono ormai da settimane. Bitcoin vale la metà del suo valore massimo storico – anche se comunque sembrerebbe essere in grado di tenere sopra i 30.000$.
Nonostante i segnali di medio e lungo periodo siano molto incoraggianti, riteniamo che nessuno abbia in realtà il polso della situazione sul breve. Dovremo rimanere alla finestra, evitando di buttarci troppo rapidamente su qualunque accenno di bull market e facendo attenzione a shortare con troppa leggerezza. Perché come ricorda il vecchissimo adagio di Wall Street… never short a dull market, ovvero, non andare mai in short quando il mercato è fiacco.