Non solo mondo dei videogiochi. Enjin Coin, protocollo che continua ad espandere in suo reach nonostante un momento non buono sul mercato per tutte le criptovalute, entra a far parte di un importantissimo progetto delle Nazioni Unite, che punta alla sostenibilità e all’uguaglianza.
Un progetto interessante, che almeno secondo quanto riportato dai quadri di Enjin avrà al suo centro la tecnologia NFT e lo standard ERC-1155. Per un impegno che potrebbe rinsaldare la posizione di ENJ come criptovaluta green, attenta alle emissioni ma al tempo stesso performante e sicura.
Non è la prima volta che gruppi delle criptovalute vengono coinvolti in progetti delle Nazioni Unite, con l’importante ente internazionale che si conferma molto attento alle novità tecnologiche che possono avere un impatto sulla vita delle persone, in particolare su progetti che coinvolgono le aree più svantaggiate e sfortunate del pianeta.
UN Global Compact e Enjin: l’annuncio di poche ore fa
L’annuncio è arrivato tramite un comunicato stampa che è stato condiviso con il popolare sito americano CryptoPotato, tramite il quale Enjin ha confermato che entrerà a far parte dell’UN Global Compact in qualità di Partecipante, ovvero il grado più alto che è previsto all’interno dell’organizzazione.
Ad interessare il progetto sarà la piattaforma NFT del protocollo, che ha passato gli stringenti requisiti fissati dal Global Compact in termini di sostenibilità e anche per quanto riguarda le ripercussioni sui diritti umani, sull’ambiente e sul lavoro. Tutto questo a coronamento degli sforzi di ENJ per ridurre l’impatto della sua blockchain e del suo protocollo, che girano comunque su network Ethereum.
È stata la creazione di JumpNet Blockchain ad essere la chiave di volta per questa partecipazione – già partecipante del Crypto Climate Accord e dunque pronta adesso ad essere integrata anche all’interno di progetti che fanno della sostenibilità il proprio punto cardine.
I NFT possono essere sostenibili
Questo è il punto che Enjin Coin vuole provare, per una tecnologia che oggi fa ampio (e quasi esclusivo) affidamento alla rete PoW di Ethereum, che così come quella di Bitcoin deve utilizzare hardware in grado di svolgere calcoli complicatissimi e con un livello di emissioni sulla carta molto alto.
Da Enjin stiamo sviluppando un ecosistema sostenibile per creare un futuro migliore tramite l’utilizzo di NFT. Con il nostro ingresso nell’UN Global Compact ribadiamo il nostro impegno nel miglioramento della vita delle persone tramite la tecnologia in blockchain e garantiremo che questi sforzi saranno sostenibili e ottimizzati, con la nostra responsabilità che diventa, grazie a questo progetto, oggetto di pubblico scrutinio.
Questo il commento di Maxim Blagov, che è CEO di Enjin e maggiore artefice di questo ingresso del gruppo in una delle più importanti organizzazioni internazionali dedicate al mondo della sostenibilità.
Ci saranno riflessi sul prezzo di Enjin Coin?
Non per il momento, con il token che è sceso dopo la giornata di oggi sotto quota 1 dollaro, tra quelli che hanno maggiormente accusato il colpo successivo alla crisi del comparto. Tuttavia riteniamo che le nostre previsioni ENJ siano da considerarsi ancora valide, alla luce del recupero che potrebbe innescarsi anche grazie a notizie di questo tipo. Siamo davanti ad un’ottima chance per tornare a parlare in modo positivo di ENJ – cosa di cui, sui mercati, si sente sempre di più il bisogno.