London Upgrade è andato live. Al blocco 12.965.000 il network passa ufficialmente alla sua nuova versione, un hard fork che obbliga chi vuole partecipare ad aggiornare, in quanto incompatibile con la versione precedente.
Un aggiornamento che in molti attendevano anche per i potenziali risvolti sul prezzo di Ethereum – per una questione che però, come analizzeremo in questo approfondimento, è in realtà più complessa di quel che si potrebbe pensare.
Chi vuole cavalcare l’onda inevitabile portata dal London Upgrade, può trovare Ethereum sulla cripto-piattaforma eToro (qui per un conto dimostrativo gratuito e con tutti i servizi inclusi), intermediario con 29+ cripto a listino e servizi unici come il CopyTrading per la copia dei migliori (o per spiarli nei movimenti e nel portafoglio) e i CopyPortfolios per investire in gruppi di cripto con un solo titolo. Ora bastano 100$ (circa 42 euro) per investire con un conto reale.
Non è la prima volta che Ethereum si sottopone ad un make up importante per il funzionamento del suo network. Questa volta sarà però un hard fork, ovvero un passaggio ad un nuovo protocollo che non sarà compatibile con il precedente. Chi vuole rimanere dentro il network dovrà pertanto aggiornare al nuovo software. Non un problema: la stragrande maggioranza dei nodi ha già effettuato l’update e sta già lavorando con i nuovi standard.
Per quanto riguarda l’essenza dell’aggiornamento stessa, questa è importante per tutta una serie di motivi. Gli aggiornamenti introdotti sono cinque in totale, un paio dei quali con un impatto importante sull’intero funzionamento del network.
È il più importante degli aggiornamenti che sono stati implementati con il London Fork. Sebbene in molti guardino al potenziale deflattivo di questa modifica, in realtà la questione – come spesso accade – è più complessa. Si passerà ad un sistema dinamico che, oltre a distruggere una parte delle commissioni pagate al network – renderà tempi e costi di una transazione maggiormente prevedibili.
E questa è ormai una costante di qualunque aggiornamento di Ethereum. Nulla di cui preoccuparsi, ma ordinaria amministrazione per permettere al network di Ethereum di funzionare come previsto.
Ethereum arriva da una consistente bull run, che abbiamo analizzato ieri in dettaglio e che ha comunque permesso ad ETH di rimanere intorno alla soglia dei 2.6100$. Ci sono pareri discordanti su quanto avverrà una volta che il network verrà travolto da queste importanti novità. Uno dei pareri più interessanti è quello di Goldman Sachs, banca d’affari che ormai segue molto da vicino le evoluzioni del mondo di ETH.
Il London Upgrade non renderà ETH un asset deflazionario automaticamente. I media mainstream hanno ripetuto più volte che il burn della fee di base renderà ETH deflazionaria, rendendola più attrattiva per gli investitori. Questo però non è assolutamente detto, perché la fee che viene distrutta dovrà essere, per rendere Ethereum deflazionario, maggiore degli ETH che vengono prodotti tramite mining. Ciò che è interessante è che un’attività aumentata sul network di Ethereum potrebbe significare una quantità maggiore di ETH distrutti e meno ETH per i miner da rivendere sul mercato, cosa che ridurrebbe la pressione dei venditori.
Ci saranno comunque, secondo le previsioni di diversi specialisti, dei cali della redditività del mining Ethereum intorno al 30%. Cali importanti che potrebbero portare diversi partecipanti ad abbandonare, in un gioco di equilibri per il momento molto difficile da prevedere. Ciò che possiamo aspettarci è che gli operatori che hanno margini molto ridotti si espelleranno matematicamente dal network. Perché per l’appunto il costo operativo potrebbe superare quanto ottenuto tramite mining.
Anche qui però sarà difficile fare dei calcoli, perché in realtà la maggior parte delle GPU utilizzate per il mining di Ethereum sono efficienti al punto tale da avere ancora ampi margini anche nel caso di un calo del 30% della redditività.
Siamo, ormai da qualche tempo, in una fase di movimenti laterali – e questo vale anche per Bitcoin – con mercati con ordini rarefatti e la possibilità che anche piccoli eventi e notizie non così rilevanti muovano in modo importante il mercato. Nel complesso una situazione di difficilissima lettura, sulla quale non potremo che aggiornarci nei prossimi giorni. Il London Upgrade era atteso da tempo – ed è già incorporato nelle nostre previsioni Ethereum, rialziste sul breve, medio e lungo periodo. Perché tutti, noi inclusi, sono certi di un futuro radioso per la seconda criptovaluta per marketcap.
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