Ancora Wells Fargo e JP Morgan su Bitcoin. Due gruppi bancari che in passato erano stati tra i maggiori avversari del mondo delle criptovalute, ora proporranno ai loro clienti fondi su BTC, in una nuova partnership con NYDIG.
I due grandi conglomerati bancari non sono nuovi alle escursioni nel mondo delle criptovalute e di Bitcoin, anche se questo recente impegno è diverso per tipologia e per prospettive – con diversi clienti tra i più facoltosi delle due banche che potrebbero decidere di utilizzare questi veicoli per investire su BTC.
Una notizia rialzista, in particolare sul medio e lungo periodo, sulla quale possiamo puntare con eToro (qui per un conto dimostrativo gratis e senza limiti), intermediario che ci permette di investire direttamente su BTC – oppure utilizzando strumenti avanzati quali CopyTrading per copiare i migliori investitori sulla piattaforma. In alternativa possiamo anche ricorrere ai CopyPortfolios per investire su panieri di beni cripto che includano anche Bitcoin. Bastano 100 dollari per iniziare ad investire con denaro reale con questa crypto-piattaforma, la più usata in Europa.
Si tratta in realtà di operazioni relativamente complesse nel mondo di Bitcoin, con NYDIG che farà da terminale per l’investimento in BTC con la gestione delle pratiche e dei clienti che sarà invece a carico delle due banche.
Una mossa che noi ci aspettavamo ma che in realtà ha colto piuttosto di sorpresa i commentatori della finanza classica, che sembrerebbero non aver ancora inteso che Bitcoin è ormai un asset che le banche trattano come veicolo di investimento, seppur tra quelli ritenuti ad alto rischio. A stupire è il fatto che Wells Fargo e JP Morgan, lo ricorderanno i nostri lettori, sono state storicamente le due banche che hanno dimostrato la maggiore acredine verso il mondo delle criptovalute e degli investimenti in Bitcoin, per poi fare rapidamente dietrofront e inserire questo tipo di prodotti nelle disponibilità dei loro clienti.
In realtà le due banche che abbiamo già segnalato, insieme anche a Goldman Sachs e BNY Mellon stanno guardando anche al mondo della custodia e della finanza decentralizzata, settore che è sicuramente più preoccupante per il comparto del banking classico, perché è in grado di offrire strumenti ulteriori rispetto a Bitcoin e alle criptovalute in quanto tali.
Gli investimenti in start-up di questo comparto, da parte delle sopracitate banche, sono costantemente in crescita, segno del fatto che il vento è cambiato anche ai piani alti di Wall Street, dove si sono finalmente accorti della minaccia (e dell’opportunità) che arriva da questo settore.
La notizia che abbiamo appena dato è ottima non solo per Bitcoin, ma in generale per tutto il comparto delle criptovalute, che fa ormai sempre più gola al mondo delle banche, su spinta dei loro clienti più facoltosi. Un riconoscimento pieno di asset di investimento, anche quando volgiamo lo sguardo a progetti meno conosciuti e meno capitalizzati.
Il 2021, che per molti è stato l’anno dell’apice del comparto delle criptovalute, in realtà si sta dimostrando sempre di più trampolino di lancio verso un futuro di centralità totale per le cripto e per i loro protocolli. Con un effetto a cascata che si è ormai innescato e che nessuno sembrerebbe in grado di interrompere.
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