È ancora lotta aperta tra i più importanti stablecoin ancorati al dollaro. Dato che sulle riserve di Tether qualcuno continua a nutrire diversi dubbi, USDC cerca di capitalizzare questa situazione, prendendo una decisione storica nel comparto.
Una decisione che sarà utile anche all’intero ecosistema delle criptovalute, che ha bisogno come il pane di stablecoin USD affidabili e sulle cui riserve non possa essere nutrito alcun tipo di dubbio.
Notizia bullish? A nostro avviso sì – e potremo sfruttarla con eToro (qui per ottenere un conto dimostrativo gratuito e senza limitazioni), intermediario che offre 29+ criptovalute alle quali possiamo accedere anche con strumenti avanzati quali CopyTrading (per la copia o l’analisi delle posizioni di chi ottiene i migliori ritorni), oppure anche tramite i CopyPortfolios, panieri a mo’ di fondo che includono diverse criptovalute di qualità. Bastano soltanto 100$ per iniziare a fare trading o ad investire.
Una svolta epocale quella di USDC, per qualcosa che andrà spiegato nei dettagli affinché ne sia compresa appieno la portata, in particolare in relazione a quanto invece avviene dalle parti di Tether. Chi emette stablecoin ottiene cash che poi tipicamente tiene in cassa oppure investe in titoli estremamente liquidi.
I recenti audit condotti dalle società che gestiscono i principali stablecoin hanno però rivelato che la situazione è meno liquida di quanto ci si aspettava. Se è vero che la gran parte del denaro è in forma liquida oppure in bond a brevissima scadenza emessi dal Tesoro USA, è altrettanto vero che sia Tether sia USDC hanno in realtà in cassa anche obbligazioni corporate e commercial paper che sono invece titoli meno liquidi e più rischiosi.
Questa rivelazione ha gettato una parte – seppur minoritaria – del mercato nel panico, con moltissimi profeti di sventura che hanno cominciato a puntare su questa problematica per indicare una prossima crisi del comparto cripto.
In questo contesto è avvenuto l’annuncio di USDC: la parte, minoritaria, di valore detenuto in bond corporate e in commercial paper verrà liquidata e le riserve, da qui in avanti, saranno tutte o in cash diretto oppure ancora in bond del Tesoro USA, per una combinazione decisamente più sicura rispetto a quanto farà ancora nel futuro Tether.
È sicuramente un’ottima notizia, dato che gli stablecoin sono utilizzatissimi dai trader di breve e lungo periodo per fare scambi su Bitcoin, ma anche su tutte le altre principali criptovalute. I dubbi sulla consistenza di Tether sono ricorrenti (e non sono stati superati dagli audit, almeno per adesso) e con questa mossa di USDC anche i più paranoici potranno avere accesso ad uno stablecoin 100% sicuro.
Sebbene la nostra redazione non condivida appieno la misura di queste preoccupazioni, ritiene che l’annuncio di USDC sia molto importante – e probabilmente in grado di spostare l’orizzonte anche per Tether – che rimane comunque oggi lo stablecoin con la più alta capitalizzazione di mercato e con i volumi di utilizzo più alti.
Un segno importante del fatto che anche organizzazioni enormi e potenti come Circle – che è la principale responsabile di USDC – sono in grado di ascoltare le richieste e le preoccupazioni del mercato per poi superarle.
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