Con un voto quasi unanime da parte del parlamento, l’Ucraina insegue El Salvador sul terreno di Bitcoin e delle criptovalute, puntando a diventare per i prossimi anni uno degli hub più importanti per lo scambio dei cripto-asset.
Un percorso partito nel 2020 e che ha trovato nelal giornata di ieri la sua coronazione, che è molto lontano dall’accettazione come valuta avente corso legale, ma che al tempo stesso rende pienamente legale l’utilizzo e lo scambio di criptovalute nel paese.
Un’altra ottima notizia per Bitcoin – che nonostante abbia sofferto nelle ultime ore una forte correzione proprio in seguito a quanto avvenuto a El Salvador, continua ad essere riconosciuto da sempre più autorità statali e non.
Come sfruttare questa notizia – Possibili segnali:
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Una regolamentazione che permette a Bitcoin di uscire dall’area grigia nella quale era costretto fino a ieri in Ucraina, in totale assenza di una normativa chiara per quanto riguardava gli scambi, la detenzione e anche la tassazione. Una situazione che prima dell’approvazione della legge permetteva ai privati di operare nel massimo della libertà, ma con forti controlli per le società private che vi erano coinvolte. Il tutto all’interno della solita narrativa che abbiamo visto ripetere da diverse banche centrali e diversi stati, con le criptovalute bollate come schemi piramidali e truffe, anche dalle autorità più in vista di Kiev.
Una situazione che ora, anche grazie alla nuova legge, sarà destinata a cambiare in tempi molto rapidi, con l’Ucraina che si candida a diventare uno dei più importanti centri di scambio, gestione e sviluppo di progetti in blockchain e legati al mondo delle criptovalute. Un’altra ottima notizia per Bitcoin, che nonostante la volatilità di prezzo continua ad imbarcare istituzioni pubbliche e private, continuando il suo cammino verso il pieno riconoscimento come valuta e come asset finanziario.
Come abbiamo riportato ieri sulle pagine di Criptovaluta.it, anche a Panama si sta muovendo qualcosa in questo senso. È infatti allo studio presso il parlamento una proposta di legge che regolamenterà l’intero settore delle criptovalute e che, se approvato, permetterà ai cittadini panamensi di utilizzare le criptovalute anche per il pagamento delle tasse. L’esito delle votazioni è ancora incerto – anche se voci di corridoio confermano che in realtà si starebbe creando un gruppo di sostenitori folto intorno alla legge, che potrebbe spingere per la sua approvazione.
Secondo la timeline integrata nella legge, per il 2022 l’Ucraina punta ad attirare nuovi business e nuove imprese che operano nel settore della blockchain e delle criptovalute, con l’obiettivo di diventare uno dei più importanti centri per le tecnologie di ultima generazione e per gli asset digitali.
Un movimento che però dovrà scontrarsi con altri paesi europei che si stanno già muovendo all’interno del mondo delle criptovalute anche in Europa. La Germania permette già ai fondi di investire in cripto, e alcuni tra i più importanti hanno già dichiarato di voler impegnare capitali fino al 2% in questo comparto. La Svizzera è già da qualche anno centro per la creazione e la gestione di veicoli finanziari che replicano i prezzo delle principali criptovalute, come Bitcoin ed Ethereum, ma anche Cardano e altri cripto-asset ad alta capitalizzazione.
Una misura nel complesso positiva per Bitcoin, anche se per arrivare a quanto fatto da El Salvador serviranno impegni politici ben più concreti. Cosa che sembrerebbe essere, almeno per il momento, fuori discussione.
Sono diversi i paesi che stanno aprendo a Bitcoin e al mondo delle criptovalute. Soltanto 2 giorni fa BTC è diventato legal tender a El Salvador. Nelle scorse settimane abbiamo invece assistito all’apertura di Cuba al mondo delle criptovalute anche come sistema di pagamento, con una regolamentazione che però è ancora in fieri.
Abbiamo già parlato anche della legge in approvazione a Panama e della possibilità per i fondi tedeschi di investire in cripto, anche questa novità piuttosto recente. E secondo le più recenti indiscrezioni sarebbero diversi i paesi pronti ad aprire al mondo dei cripto-asset: Argentina, Brasile, Nigeria sono i più papabili, per una rivoluzione che sembrerebbe essere, adesso, completamente inarrestabile.
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