Sono oltre 100 i miliardi di dollari che il mercato globale delle criptovalute ha perso in sole 24 ore, tra crescenti preoccupazioni legate a una regolamentazione più severa e timori sul fatto che il prezzo del bitcoin sia stato manipolato in un importante exchange.
Insomma, le voci non confermate su quel che potrebbe accadere al comparto delle criptovalute hanno indotto la capitalizzazione di mercato globale (ovvero, la sommatoria del valore di tutte le criptovalute in circolazione) a scendere a quota 405,241,490,138 dollari, stando le rilevazioni di Coinmarketcap.com, che tiene conto dei prezzi delle monete digitali su un numero di exchange di principale riferimento. Si tratta di una flessione di 112,6 miliardi di dollari rispetto a un solo giorno prima.
Le criptovalute sono dunque state protagoniste di una ingente svendita. I bitcoin sono scesi sotto quota 9.000 dollari già nella giornata giovedì, secondo l’indice dei prezzi bitcoin di CoinDesk, che tiene traccia dei prezzi di quattro importanti “borse” di criptovaluta. Altre monete importanti, tra cui ethereum e ripple, sono invece diminuite rispettivamente del 22% e del 32%.
Ma per quali cause? Come abbiamo in parte già accennato, il panorama delle criptovalute è in questi giorni tormentato da una serie di notizie negative, la cui sfilza non sembra giungere a compimento. È recente la notizia secondo cui il ministro delle finanze indiano Arun Jaitley ha dichiarato che il proprio Paese vuole “eliminare” l’uso delle valute digitali nelle attività criminali, utilizzando una regolamentazione più severa.
Il New York Times ha invece riferito mercoledì che un numero crescente di investitori in valute digitali si starebbe dichiarando preoccupato dal fatto che il prezzo del bitcoin e di altre valute digitali sia stato gonfiato dall’exchange Bitfinex, che è incluso nell’indice dei prezzi di CoinDesk. Bloomberg ha riferito martedì che a dicembre la Commissione sui futures negli Stati Uniti si era occupata sia Bitfinex che di una società di criptovaluta chiamata Tether, gestita da molti degli stessi dirigenti, e di cui ci siamo soffermati a discutere proprio qualche giorno fa su queste pagine. Per il momento, i rappresentanti di Bitfinex e Tether non hanno risposto alle richieste di chiarimenti da parte della stampa USA.
È invece della scorsa settimana la notizia secondo cui l’exchange giapponese Coincheck è stato vittima di un attacco hacker che ha provocato il furto di oltre 500 milioni di dollari di una criptovaluta, NEM. Come se non bastasse, negli ultimi giorni diversi esponenti di spicco della finanza globale si sono espressi in misura notevolmente critica sul mondo delle criptovalute, con Warren Buffett che è arrivato ad affermare, semplicemente, che il settore “finirà male”.
Ma è davvero tutto così buio il futuro delle criptovalute? Probabilmente no, ma a far notizia sono sicuramente gli scenari più nefasti. Tra chi si dichiara ottimista c’è ad esempio Tom Lee, di Fundstrat, che ha affermato che la quotazione di 9.000 dollari USA per bitcoin è un punto sufficiente per rendere questa criptovaluta “la più grande opportunità di acquisto nel 2018”. Kay Van-Petersen, un analista di Saxo Bank (che, tra l’altro, ha previsto correttamente il rally della criptovaluta all’inizio dello scorso anno) ha affermato alla CNBC che il bitcoin potrebbe rimbalzare tra 50.000 dollari e 100.000 dollari entro il 2018.
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