Anche gli esperti possono commettere errori importanti. E questi errori possono costare anche 23 milioni di dollari. È quanto avvenuto a DeversiFi, che ha pagato oltre 7.600 ETH in commissioni per un pasticcio interno ancora in via di definizione.
I fondi degli utenti del servizio, almeno secondo le comunicazioni ufficiali arrivate dal gruppo stesso via Twitter sarebbero al sicuro. Tuttavia il danno economico sarebbe comunque certificato e importante, cosa che può essere di lezione anche per chi è meno esperto.
Tali rischi non si corrono utilizzando piattaforme concepite specificatamente per l’investimento, come ad esempio eToro – che possiamo testare anche in demo per impararne il funzionamento gratuitamente – che curando per conto proprio i trasferimenti ci mette al riparto dal rischio di perdere denaro per un errore.
Alla base di tutto c’è un trasferimento di 100.000$ in Tether, lo stablecoin ancorato al dollaro che è un po’ la base del funzionamento del mercato delle criptovalute, almeno sugli exchange.
La transazione – che è visibile qui ha pagato per un trasferimento di 100.000$ circa 230 volte il controvalore in fee, ovvero più di 7.600 Ethereum. Una somma incredibilmente alta, finita nelle tip per i miner, opzione che è possibile utilizzare per velocizzare l’esecuzione della transazione. Sulla questione è intervenuto anche direttamente DeversiFi, che a quanto parrebbe è il soggetto coinvolto nell’operazione, per un trasferimento interno, con ogni probabilità il più costoso della storia.
Alle 11:00 UTC [Le 13:00 in Italia, NDR] del 27 settembre è stata effettuata una transazione di deposito utilizzando un wallet hardware dall’interfaccia utente di DeversiFi, con una fee erroneamente alta. DeversiFi sta indagando sull’accaduto per capire come sia successo e vi terrà aggiornati. I fondi degli utenti sono al sicuro, questa è una questione interna che DeversiFi sta cercando di risolvere. Il nostro servizio continua ad essere operativo.
Una situazione che ha suscitato ilarità sul web – ma anche un certo grado di apprensione per lo stato di salute del progetto, che comunque ha pagato le transazioni succitate – per un ammanco finito nelle tasche di un gruppo di miner. L’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un errore umano e non di un bug dell’interfaccia di DeversiFi – cosa che sarebbe, la seconda, decisamente più preoccupante per il protocollo.
È un exchange decentralizzato che opera principalmente nell’ecosistema di Ethereum. È un sistema che permette di connettere il proprio wallet, depositare fondi e scambiarli tramite una sorta di AMM senza terze parti coinvolte, con commissioni estremamente basse. All’interno del protocollo ci sono anche strumenti aggiuntivi per il trading di criptovalute, come la gestione del portafoglio avanzata, strumenti per la gestione degli ordini e anche sistemi per guadagnare interessi per le criptovalute fornite in liquidità.
Il sistema è partner di Bitfinex, ma anche di altri gruppi importanti come Consensys, Blockchain.com e DeFiance Capital. Non è chiaro chi, come e quando assorbirà i costi dell’errore, uno dei più marchiani della storia delle criptovalute. Per il momento comunque non sembra che ci siano delle importanti ripercussioni sul funzionamento e sullo stato di salute finanziaria del gruppo.
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