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Bitcoin terrorizza JP Morgan | Verso 60.000$ nutrito dalla paura delle banche…

3 anni fa
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Ci risiamo: il gotha della finanza internazionale si muove ancora contro Bitcoin – o meglio – attacca pubblicamente la criptovaluta nel classico meccanismo del virtue signalling. Un mondo che rischia di essere spazzato via dalla rivoluzione Bitcoin – che si adopera per guadagnare le prime pagine dei giornali con quello che è, a tutti gli effetti, il canto del cigno.

Questa volta ad attaccare Bitcoin è il CEO di JP Morgan, che nel frattempo però incassa milioni di dollari in commissioni vendendo ai propri clienti proprio prodotti finanziari basati su Bitcoin e criptovalute.

Una notizia – anche se per molti sembrerà strano – che rinforza un sentiment bullish sulla principale criptovaluta del mondo. Possiamo sfruttare la dichiarazione per investire con eToro (vai qui per ottenere un conto dimostrativo sempre gratuito e con tutte le funzionalità top), intermediario che ci offre accesso diretto a $BTC oppure anche all’interno di portafogli smart come i CopyPortfolios – che includono altre cripto in rapporto di capitalizzazione.

Chi ama il trading automatico può invece scegliere il CopyTrader – che invece ci offre copia 1 click o la possibilità di spiare come si stanno muovendo i migliori. Per passare ad un investimento reale bastano solo 100$ di versamento minimo.

Il CEO di JP Morgan: “Bitcoin vale zero

Una dichiarazione piuttosto curiosa da parte di chi rappresenta uno dei vertici del capitalismo internazionale – troppo intelligente e troppo conoscitore dei mercati per ricorrere onestamente al concetto di valore intrinseco. Bitcoin – e basterebbe aprire un qualunque sito dedicato alle quotazioni – oggi viene scambiato per oltre 57.000$, il che vuol dire che ci sono migliaia di persone disposte a pagare quel prezzo. Ma andando oltre il concetto assurdo di valore intrinseco – in particolare per un titolo finanziario – è dalla dichiarazione del comandante in capo di JP Morgan che partiremo.

Personalmente penso che Bitcoin non abbia valore. Ad ogni modo, i nostri clienti sono adulti consenzienti e non sono d’accordo. È questo che crea i mercati. Se vogliono avere accesso a Bitcoin, noi non possiamo offrirgli custodia, ma al tempo stesso possiamo proporre i canali migliori per farlo.

O in altre parole, JP Morgan guadagna già cifre importanti da Bitcoin – ma non abbiamo alcuna intenzione di supportarlo. Anzi, in linea con l’idea predominante oggi a Washington, riteniamo che sia fondamentalmente senza valore. Una posizione che da un lato è allineamento verso il politico, dall’altro dimostrazione di un’ipocrisia che i grandi attori dei mercati finanziari internazionali hanno sempre mostrato – e continueranno a mostrare.

Perché è una buona notizia? Perché questa dichiarazione profuma di paura

E non è la prima volta che accade, né da JP Morgan, né da altre banche che hanno lo stesso o quasi rilievo su scala internazionale. Una posizione sicuramente non condivisibile dagli appassionati di criptovalute e a questo punto, per stessa ammissione di James Dimon, neanche dai clienti della banca, che sono spesso tra i più importanti attori economici del mondo.

Una sorta di canto del cigno per banche che oggi hanno paura come non mai di diventare irrilevanti sia a causa di Bitcoin, sia a causa della finanza decentralizzata, che eliminando la necessità di un intermediario andrebbe a colpire le grandi banche dove più gli interessa, ovvero nel portafoglio.

Se fino a qualche tempo fa potevano poi permettersi di ignorare Bitcoin e di non parlarne in pubblico, oggi l’elefante nella stanza è di dimensioni tali che nessuno può permettersi di far finta che non esista. E una situazione del genere non può che essere letta da noi come un’ulteriore spinta bullish.

Tutto questo mentre Soros ha già investito in Bitcoin, come abbiamo già riportato in anteprima nazionale ed europea proprio sulle pagine di Criptovaluta.it. E mentre i fondi sembrerebbero essere il motore di questa ultima bull run.

Rendendo così chiaro che l’opinione di un pezzo grosso, per quanto importante, è oggi come cercare di fermare il vento con le mani. Qualcosa di impossibile, in particolare quando il vento è forte come la bull run di Bitcoin. Noi, che saremo sicuramente meno conosciuti del CEO di JP Morgan – continuiamo a puntare su target price Bitcoin molto interessanti e con ogni probabilità sui 100.000$ entro fine anno.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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