Sì, il primo ETF su Bitcoin della storia degli Stati Uniti è stato un enorme successo – e probabilmente ci sarà sufficiente spazio anche per quello di Valkyrie che ha fatto il suo debutto oggi. E anche per i prossimi.
La notizia, se vogliamo buffa, del giorno riguarda il particolare funzionamento della borsa CME di Chicago e i problemi che ProShares potrebbe avere a causa dell’eccessiva popolarità del suo ETF.
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Una situazione estremamente curiosa quella dell’ETF ProShares, che ricordiamo ai nostri lettori essere stato il primo a quotarsi negli Stati Uniti, con gli scambi che sono attivi da martedì scorso. Bene, dato il grande successo dell’ETF il gestore si è già pericolosamente avvicinato alla quantità massima di contratti che si possono avere su un determinato mese al CME di Chicago – che è la piazza dove sono quotati appunto i futures sui quali si basa l’ETF di ProShareS.
Il limite massimo fissato dalle regole di questo mercato è di 2.000 contratti – con l’ETF di ProShares che ne controlla già 1.900, con soli 100 che sarebbero dunque ancora disponibili. Una situazione che potrebbe portare presto l’ETF a raggiungere il massimo.
In quel caso ProShares potrebbe decidere di acquistare futures su Bitcoin a più lunga scadenza, ovvero trovandoci noi in ottobre adesso, con contratti in scadenza a novembre, e così via.
Ovvero la parte che l’ETF non potrebbe coprire con i rolling, il contratto a più breve scadenza, andrebbe coperta con contratti a 2 mesi, poi 3 mesi, e così via. Con qualche problema di carattere organizzativo e in termini di replica, perché ovviamente il prezzo di contratti a scadenze diverse può discostarsi, anche in modo importante.
In un venerdì da dimenticare per Bitcoin è stato anche quotato l’ETF Bitcoin di Valkyrie , fondo pressoché identico a quello di ProShares, che nel momento in cui scriviamo ha in cassa 44 CME Micro Bitcoin ad ottobre e 15 invece contratti di taglia standard, sempre in scadenza ad ottobre.
Gli holding di Valkyrie andranno rivalutati giorno per giorno – seguendo l’andamento dell’acquisto delle quote – ma tutto lascia pensare che potrebbe alleggerire almeno in parte la pressione che sta puntando su ProShares. E con l’arrivo di nuovi ETF – a partire dalla prossima settimana, il problema dei 2.000 contratti massimi al CME potrebbe essere superato.
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