Anche ING, uno dei principali gruppi finanziari e bancari del mondo, si fa ingolosire dal mondo della finanza decentralizzata – e ha iniziato a lavorare ad un sistema proprio, che sfrutterà in particolare le possibilità offerte da queste tecnologie per i prestiti.
Tutto questo citando AAVE – in modalità che andremo ad analizzare nel corso di questo nostro approfondimento di oggi – che rimane al momento il protocollo più riuscito per questo tipo di utilizzo della finanza decentralizzata.
Bullish su $AAVE? Sì, perché quando un grande gruppo del calibro di ING lo riconosce come stato dell’arte, è probabile che molti investitori si accorgano della sua presenza. Possiamo trovarlo su eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito e con tutte le TOP funzionalità, anche di trading automatico, intermediario fintech che offre il CopyTrader per copiare i migliori oppure per spiare come si muovono.
In alternativa possiamo investire anche sui CopyPortoflios, che offrono accesso a panieri cripto già diversificato. Con 100$ possiamo passare al conto di trading reale.
Cosa ha in mente ING e perché potrebbe essere importante per il settore DeFi
Le banche migliori del mondo stanno già adocchiando il mondo della DeFi da tempo, con gruppi come JP Morgan ad esempio che sono già in fase avanzata di test. Ai gruppi già esposti verso questo tipo di mercato si aggiunge anche ING, che sembrerebbe essere interessata al mondo del lending P2P che può essere gestito proprio tramite i protocolli della finanza decentralizzata.
In altre parti del mondo stiamo già testando in sandbox in relazione alle regole offerte dalla legge. Abbiamo ad Amsterdam un progetto di P2P lending su DeFi, sul quale stiamo lavorando anche con il regolatore.
Si fa riferimento pertanto a AMF, l’omologa di CONSOB ad Amsterdam – sebbene un’ulteriore precisazione del gruppo afferma che non ci sarebbe ancora un prodotto finito.
Tutto questo da parte di un gruppo che aveva già avuto modo di pubblicare un dettagliato whitepaper sulla DeFi, citando proprio $AAVE come uno dei protocolli di riferimento nel settore dei prestiti che hanno come collaterale il mondo delle criptovalute, principalmente nel mondo di Ethereum.
Non si tratterà di prestiti cripto
Quel che sembrerebbe essere certo adesso, è che non si tratterà di prestiti con collaterale in criptovalute, con la banca che ha ammesso di essere estremamente più interessata a quanto avviene invece nel mondo degli stablecoin.
Quello che ci interessa è come sia possibile creare prestiti peer to peer su diversi tipi di collaterale. Abbiamo in mente altri modi di farlo, senza appoggiarci al volatile Bitcoin.
Pertanto un salto nel mondo delle criptovalute e della blockchain senza però trattare coin e token come riserve di valore, ma sfruttandone la tecnologia permissionless.
Cosa vuol dire questo per tutto il comparto?
A nostro avviso è un’ottima notizia per quei protocolli come $AAVE, che possono già offrire delle subchain ai clienti istituzionali, diventando così fornitori di infrastruttura e tecnologia anche per i principali gruppi del mondo in termini di forza nel comparto bancario. Avevamo correttamente anticipato la nascita della rivoluzione DeFi anche tra quei soggetti che, almeno sulla carta, avrebbero di più da perderci da un’affermazione di questo tipo di tecnologie.
Nel 2022 ne vedremo delle belle, quando anche i gruppi che sono rimasti maggiormente indietro dovranno fare i conti con un’infrastruttura nettamente superiore a quella attualmente utilizzata dalle banche.