Delle criptovalute storiche come Tezos si parla relativamente poco, complice il boom del 2021 di protocolli di nuova generazione. Quando però abbiamo davanti dei gruppi così importanti – con organizzazioni commerciali, tecnologiche e di pubbliche relazioni così rilevanti – gli accordi storici sono sempre dietro l’angolo.
E possono iniziare a spingere sul gas dell’adozione e dunque anche del prezzo di mercato, come è avvenuto per Tezos e in relazione all’accordo con l’università di Cambridge. Accordo molto interessante e in chiave green – uno dei temi di discussione pubblica più importanti di questa epoca. Accordo che riguarderà un mercato dei carbon credit (dei quali parleremo più avanti) basato proprio sulla blockchain di Tezos.
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Sembrerebbe essere questa la conclusione dell’importante Università di Cambridge, che ha deciso di affidarsi all’infrastruttura di Tezos per creare un mercato efficiente del carbon credits, ovvero i crediti che le aziende comprano e vendono e che rappresentano un tot di emissioni di CO2. Un mercato che già esiste – basti pensare al fatto che per aziende come Tesla sono una parte rilevante dei propri introiti.
L’opinione della Cambridge University è che il mercato – anche in virtù dei recenti sforzi al COP26 – potrebbe essere reso maggiormente efficiente proprio grazie all’utilizzo di infrastrutture in blockchain. La scelta di Tezos? Sarebbe dovuta al basso consumo di ogni transazione e alla stance carbon free del network, anche con possibili acquisti futuri degli stessi carbon credits.
Secondo l’annuncio della Cambridge University saranno inoltre integrati dei sistemi di intelligenza artificiale e di satelliti per monitorare la deforestazione, con l’obiettivo di raggiungere l’inversione del trend entro il 2030 prossimo.
I sistemi lenti e costosi per l’assegnazione dei carbon credit hanno minato la fiducia in questo tipo di mercato. Quello di cui abbiamo bisogno è un mercato decentralizzato dove chi acquista crediti può essere certo che vengano spesi per progetti basati sulla preservazione della natura. Ed è questo che stiamo provando a raggiungere con il nostro nuovo Cambridge Center for Carbon Credits.
Questo il commento di Anil Madhavapeddy, che è direttore del Centro e che si è speso anche con parole di encomio per la blockchain di Tezos, che aggiunge al già ricco parterre di partner anche una delle istituzioni più importanti del mondo.
$XTZ si trova in un discreto momento di forma – anche se questo tipo di notizie andrebbero sempre valutate con il metro del medio e lungo periodo. Sono difficilmente in grado di produrre effetti di breve, anche se comunque hanno delle ripercussioni non di poco conto sia sui livelli di utilizzo del network, sia dunque sulla domanda di token.
Nonostante, come abbiamo ribadito in apertura, si parli sempre relativamente poco di Tezos, il nostro consiglio è di continuare a monitorare il token, nonché le iniziative di questo tipo, che dimostrano ancora una volta la forza di un protocollo diventato un passepartout per diverse iniziative che hanno bisogno di una blockchain performante e possibilmente a basso impatto.
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