Il prezzo di Bitcoin “fatica“? Bear market? Non secondo la maggior parte degli investitori che operano direttamente sui mercati, dato che negli ultimi giorni, come in realtà avviene da tempo (anche se non in queste proporzioni), sono stati rimossi dagli exchange nel giro di 72 ore più di 23.000 Bitcoin.
Una somma enorme, che vale ad oggi più di 1 miliardo di dollari e che segnala quanto stiamo ripetendo con forza su queste pagine, nonostante la paura sia montata a causa di una lieve correzione del comparto.
I dati, inoppugnabili, che arrivano dagli exchange, sono chiari. E possono essere spunto per una maggiore esposizione verso Bitcoin, che possiamo trovare sulla piattaforma eToro – vai qui per un conto virtuale gratuito e con tutte le funzionalità attive, comprese quelle di trading automatico.
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Ancora fuga dagli exchange: il segnale è bullish su Bitcoin
Bitcoin di fronte ad una nuova disfatta? Morte e distruzione per chi era entrato ai massimi storici? Certo, una certa correzione c’è stata ed è inutile negarlo, dato che $BTC viene scambiato in questo momento a 10.000$ in meno rispetto al suo massimo storico. Tuttavia non c’è da disperarsi, ma da guardare a quello che sta effettivamente accadendo sui mercati.
La situazione è quella riportata dalla nostra infografica. Nel giro di 72 ore mancano all’appello oltre 20.000 BTC, spariti dalla circolazione e finiti, con ogni probabilità, in cold storage per gli investitori di lungo periodo.
Sono movimenti che non possono essere invertiti? Certamente sì – e come i Bitcoin sono stati rimossi possono essere versati di nuovo, ma il trend è chiaro e lascia intendere che la maggior parte degli investitori sta pensando l’esatto contrario, ovvero a portare fuori dai luoghi di scambio $BTC probabilmente freschi di acquisto.
Tutto questo mentre ogni giorno, tramite mining ne vengono prodotti di nuovi, anche se in percentuali assolutamente risibili. Un segnale, comunque, che ci permette di tirare un sospiro di sollievo.
Non siamo persuasi: il bear market non è qui
Se c’è qualcosa che abbiamo imparato con il nostro coverage quotidiano del mondo delle criptovalute è che il sentiment, almeno di chi scrive sui social (mai mostrando però il suo book di ordini), può cambiare molto rapidamente. Basta un +5% per far parlare di bull run inarrestabile, mentre l’inverso porta a disegnare scenari apocalittici.
La verità è che i trend che muovono le criptovalute, anche quelle solide come Bitcoin, al netto del rumore di breve, sono molto più solidi di quel che si pensi. E la stagione bullish inaugurata nel 2020 è probabilmente ancora in corso, al netto dell’enorme correzione che abbiamo visto tra maggio e giugno.
PayPal avvia il programma di pagamenti in Bitcoin
E questa è un’altra buona notizia, che forse non merita un approfondimento separato, ma che è segnale comunque del grande reach commerciale raggiunto da una criptovaluta che, soltanto pochi mesi fa, in pochi avrebbero mai immaginato su questi livelli.
Non solo di prezzo, ma anche di adozione: sono questi i fattori che continueranno a spingere per una bull run che ha ancora, almeno a nostro avviso, molto da esprimere. Sebbene con la fine di novembre che si avvicina i traguardi fissati dalle nostre previsioni Bitcoin appaiano difficili da raggiungere, per il momento non abbiamo motivo di modificarli.